Il 2024 saluta i tifosi azzurri con un brutto scherzo maturato al ”Castellani” sabato scorso col Genoa. Riteniamo tuttavia che quest’anno sia stato uno dei più importanti nell’ultima decade della storia della Società. Il perché ce lo spiega il Presidente Corsi in un’ intervista rilasciata nel corso di un evento organizzato tra Humangest e l’Empoli Calcio  e che Pianetaempoli ha riportato in un suo articolo dell’ 11 dicembre scorso. Tra le altre cose il Presidente dice: ”L’obiettivo dell’Empoli è arrivare ai risultati attraverso una sostenibilità finanziaria, un autofinanziamento, che abbiamo un po’ perso nelle ultime stagioni ma che invece, sotto questo punto di vista, sono molto contento del lavoro fatto questa estate che abbiamo riequilibrato un pò le cose rapportate più alla nostra dimensione e anche dei risultati che stiamo ottenendo.” Molto semplicemente, per dirla con una frase il cui significato i tifosi empolesi conoscono bene, ”L’Empoli è tornato a fare l’Empoli”. Sì, perché, diciamoci la verità, negli ultimi anni si era un po’ persa la dimensione-Empoli: certo, da parte della Società in primis, ma anche da parte degli addetti ai lavori e dei tifosi. La Serie A, che per quelli della mia età, quando eravamo giovani, era più un’utopia che un sogno, è diventata come una cosa normale, logica, tanto che già la Serie B a qualcuno fa storcere il naso. Non bisogna vivere nel passato o tenerlo sempre come una pietra di paragone (nel bene e nel male) col presente, ma neppure dimenticarlo. Dal 1997 l’Empoli non à mai sceso sotto la Serie B e quella che sta disputando, vado a memoria, è la diciassettesima Stagione in Serie A. Per chi ha visto giocare gli azzurri con il Derthona o la Vis Pesaro non è poco!

Ma, ad onor del vero, in questa sorta di lieta dimenticanza, anche la Società di Monteboro ha messo del suo. Ne segnalammo le avvisaglie in un nostro articolo ”Qualcosa è cambiato” nel giugno 2017 e gli anni seguenti sembravano darci ragione. L’euforia di alcuni trionfi hanno fatto a volte dimenticare il costo che questi hanno comportato per la Società. E non parlo solo in termini economici (il caso La Gumina su tutti) ma anche nel rapporto con la sua gente, la difficoltà di tenere vivo un legame che aveva sempre caratterizzato il modo di essere dell’Empoli, la sua capacità di ascoltare il suo ”popolo” e di interpretarne gli umori, di procedere sempre in sinergia con esso. Ad un certo punto si è cominciato a pensare in grande. Sono arrivati ad Empoli personaggi che poco avevano a che vedere con la sua storia e che proprio dalla sua storia erano lontani: o perché non la conoscevano o perché, molto più semplicemente, la ignoravano e non gliene importava niente. Ad un certo punto si è pensato che la forma fosse sostanza e che l’apparire fosse non solo un costume o un vezzo ma che dovesse caraterizzare un diverso modo di essere. Diciamolo, c’è stata una sorta di ubriacatura collettiva nella quale si sono perse, ciascuno nel proprio ambito, dimensione e prospettiva. In tutto questo, va detto per onestà di cronaca, la Dirigenza del mondo italico del pallone, ci ha messo del suo. Ha reso, direi quasi approfittando del periodo Covid, i rapporti tra esterno ed interno delle Società più difficili, ha posto i giocatori in aree protette ed inavvicinanili, ha reso complicato e poi impossibile per certa stampa fare il proprio lavoro e cioè informare, documentare, produrre. Ho detto certa stampa perché le restrizioni imposte a testate locali come la nostra non valgono per i colossi dell’informazione TV, per quelli che pagano. Ecco, il filo conduttore di tutto: il denaro! Con quello si può tutto: intervistare, parlare con chi ci piace, entrare perfino in un luogo ”sacro” come uno spogliatoio, andare da un giocatore tra un tempo e l’altro di gara e fare intervista a bordo campo. Libertà di stampa: ma non per tutti! Dobbiamo dire per onestà intellettuale, che l’Empoli all’inizio è sembrato accodarsi  senza batter ciglio. Ricordo una chiacchierata con un Dirigente azzurro di qualche anno fa, ora diventato un importante Dirigente in seno alla FIGC, che spiegava convinto l’impossibilità per lui e per l’Empoli di concedere determinate interviste in quanto aveva una enorme pressione di moltissime testate. Non so di cosa parlasse o se forse avesse sbagliato città ma così era. Per fortuna col tempo qualcuno se ne è andato (ricordo un addetto stampa – adesso in altri lidi – particolarmente solerte nel cercare di rendere il nostro lavoro sempre più difficile) e il vertice della Dirigenza azzurra ha capito. Di questo credo dobbiamo rendere merito in primis al Presidente. Ha fatto i suoi errori, ha lasciato per troppo tempo spazio a personaggi fuori dalla logica Empoli, ma con l’estate 2024 è sembrato dare una svolta, ed il suo ritorno all’antico è stato un gran passo avanti verso il futuro. L’Empoli è una delle 9 squadre italiane (su 20) della Serie A che è ancora di proprietà di un italiano e credo che sia una delle poche, se non l’unica, che ha lo stesso Presidente da oltre 30 anni. Tutto questo ha sicuramente contribuito a dare una forte identità alla Società ed ai suoi tifosi, tra i pochi in Italia che si preoccupano non solo dei risultati della loro squadra in campo ma anche di quelli fuori dal rettangolo verde: parlano di sostenibilità finanziaria, di stabilità econominca, di necessità di non fare mai il passo più lungo della gamba. Saggezza popolare toscana…ma quanti altri così?

L’addio di Accardi nel luglio scorso ha coinciso con un cambio di rotta rispetto agli ultimi anni. Si può dire che è stata fatta di necessità virtù, anche se questa virtù era già nel DNA della Società: ricerca di giovani bisognosi di riscatto o di mettersi in mostra, valorizzazione del proprio vivaio, contentimento del tetto salari. Ed a proposito di giovani fa piacere notare come anche nel Settore Giovanile si sia visto questo cambio di rotta. La squadra Primavera, che nell’ultimo biennio era piena di fuori quota, quest’anno (anchè perché in parte favorita dal nuovo Regolamento) sta dando spazio a ragazzi giovani: gli anni base sono il 2005 e 2006 ma si vedono in campo anche diversi 2007 e 2008. Bene! Quello che i ragazzi pagano in inesperienza ed all’anagrafe lo guadagnao in entusiasmo, in possibilità di maturare, in occasione di misurarsi in un Campionato altamente competitivo some quello della Primavera1. Ci sono annate nelle quali sbocciano più facilemte talenti (ricordiamo i 2001, i 2002 ed i 2003), altre nelle quali non si intravedono scommesse vincenti. Ma si tratta pur sempre di ragazzi e le cose che serve con loro sono la pazienza, e insegnare la cultura del lavoro, dare a loro l’opportunità di crescere senza pressioni. In questo Empoli è una piazza giusta. Al momento in cui scriviamo, delle 5 squadre Nazionali dell’Empoli, due (Under 17 e Under 16, ragazzi del 2008 e 2009) sono in testa ai rispettivi gironi e hanno nei loro gruppi alcuni giocatori molto promettenti. Altri se ne trovano anche negli altri gruppi. A riprova di questo ricordiamo l’impresa che l’Empoli ha fatto in Coppa Italia andando a vincere a Torino con più di metà squadra composta da ragazzi Primavera e Under 18 e 17 e poi a Firenze. Difficile la gestione del Settore Giovanile: già a 13 anni i ragazzi hanno i loro procuratori, molti genitori pensano di avere in casa il Ronaldo o il Messi della situazione ed i ragazzi sognano in grande troppo presto. Il mondo dorato dei campioni ha un fascino tenuto vivo e rinfocolato dai media e da chi vede nel calcio solo un business. In questo senso gli Organismi di governo del calcio fanno poco per favorire un pensiero diverso. Lo spezzatino delle partite…la Supercoppa italiana in Arabia…il Camiponato mondiale per club…la Nation League…competizioni inventate con lo scopo esclusivo di far soldi e spartirsi il bottino con alcuni (sempre i soliti..o quasi) clubs che poi magari si lamentano che si gioca troppo. E anche basta con le lamentazioni di alcuni Presidenti di Società che chiedono aiuti di Stato! Pagare meno i propri giocatori non potrebbe essere una soluzione? Non restare ostaggio dei procuratori non potrebbe aiutare? Il circolo vizioso (Organi di Governo del calcio – Società – TV) sembra costruito apposta per giocare a scaricabarile: le responsabilità sono sempre di altri….e così il circo va avanti, con tanto di nani e ballerine al seguito dei potenti…tengono tutti famiglia!!!

E torniamo a  casa nostra, dove l’ultimo tema del 2024 che vogliamo affrontare è lo Stadio. Anche su questo si sono pronunciati il Presidente e, in un’intervista pubblicata nel sito della Società, la Vice-Presidente Rebecca Corsi. Entrambi ci dicono che l’iter per dare il via ai lavori non è fermo e che le prime ruspe si dovrebbero vedere nel luglio 2025. Sembra che ci siano dei soci parte attiva nel progetto. Il Comune non pone ostacoli di principio e, da un lato osserva l’evolversi della situazione in casa Monteboro, dall’altro riflette sui risultati degli incontri avuti con la cittadinanza. E qui non cerchiamo scuse: l’Amministrazione Comunale ha dato a tutti (privati, Enti, singoli cittadini, Associazioni) possibilità di intervnire e di dire la sua. Poi la decisione sarà sua ma non possiano dire che non sia stato favorito l’ascolto. Lo Stadio è un tema sul quale torneremo in modo più specifico, quando qualche passo avanti sarà stato fatto, quando il progetto sarà più delineato nei suoi contenuti e nei tempi della sua realizzazione. L’auspicio è che Empoli possa dotarsi di uno Stadio moderno, funzionale, che tenga di conto delle necessità finanziarie degli investitori ma anche della realtà umana, sociale ed economica nella quale si troverà. Difficile trovare la quadra ma provarci ormai non è più un’opzione quanto un obbligo.

Infine Pianetaempoli. Questa piccola goccia nell’oceano del mare magnum dell’informazione nazionale, delle TV satellitari, dei giganti della carta stampata. Questa piccola realtà, fatta di un gruppo di amici innamorati degli azzurri che scrivono, e da voi che partecipate con passione e che non fate mancare le vostre opinioni, i vostri giudizi e, giustamente, anche le vostre critiche. Vi ringraziamo di essere con noi sempre, in questo meraviglioso viaggio iniziato 15 anni fa.

Con l’occasione, da parte della Redazione di Pianetaempoli giungano e voi ed a tutte le persone che amate i migliori auguri per un Felice 2025.

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13 Commenti

  1. Tanti auguri a tutta la redazione e a tutti i tifosi azzurri. Signor Fioravanti mi rivolgo a lei visto che parla di soldi. Può interessarsi di tutta questa pubblicità che compare e 3 4 tendine che di abbassano ad ogni articolo. È impossibile stare nel sito senza imprecare. Ancora auguri a tutti

  2. Complimenti a Fioravanti per un articolo davvero denso di contenuti interessanti e scritto in una forma impeccabile. Ora e sempre forza magico Empoli!

  3. Ricambio gli auguri … e li giro anche a tutti i tifosi azzurri per un 2025 ricco di tutto quello che occorre per viverlo in serenità e con tanta salute … ma dato che tra pochi giorni torneremo a giocare una partita molto importante … iniziamolo al meglio questo 2025 con una bella vittoria degli azzurri ……………..

  4. Mi rivolgo a Massy.
    Tengo Prima di tutto a precisare che noi non abbiamo nessun introito da pubblicità se non, al momento, quello derivante dai pochi euro che Google ci “elargisce” decidendo autonomamente e senza possibilità nostra di interferenza quali pubblicità postare sul nostro sito. Per questo stiamo oggi pensando ad una soluzione diversa.
    Le tendine che appaiono sono comunque il risultato di un aspetto tecnico sul quale non ho la competenza per risponderle ma sul quale le prometto che chiederò informazioni a chi ne sa più di me e ne daremo una risposta sul nostro sito. Nel frattempo confido sulla sua comprensione e nella sua pazienza.

  5. Comunque il 2024 nel complesso, è stato un grande anno per l’Empoli FC…. da tifoso spero ardentemente di ripeterlo anche quest’anno….

  6. Buon anno a tutta la redazione di Pianetaempoli.it e a tutti i tifosi azzurri.
    Grazie a Fioravanti per questo bellissimo articolo che condivido in pieno.
    In un mondo del calcio che mi piace sempre di meno, vorrei che l’Empoli restasse una favola in un mondo di procuratori, soldi, coppe inventate e partite a migliaia di km di distanza.
    Forse (quasi sicuramente) non è possibile ribaltare questo mondo, ma vorrei che l’Empoli restasse una squadra/vetrina, pensando in grande ma restando con i piedi per terra.
    Preferisco lottare e raggiungere l’ennesima salvezza all’ultimo secondo, ma con un gruppo affiatato e una dirigenza ‘nostrana’, che salvarmi a suon di milioni con 11 figurine in campo e una dirigenza straniera che in qualsiasi momento può dire ‘basta’ e lasciarti andare alla deriva.
    Non so per quanto tempo questo sarà possibile, perché prima o poi le ‘sirene’ straniere approderanno ad Empoli. Spero solo che almeno il timone resti in mano a chi ama l’Empoli e a chi ci capisce di calcio…

  7. Ero tranquillo e sereno nel 2024, lo sono altrettanto oggi 1/1/2025. Abbiamo un grande futuro. Anche dovessimo retrocedere.

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