Una sciarpa azzurra sulla lapide che ricorda Carlo Castellani. È quella donata dall’Empoli FC e portata nel campo di sterminio di Gusen dall’assessore allo sport del Comune di Empoli, Fabrizio Biuzzi, in occasione del ‘Viaggio della Memoria’ organizzato da Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa e ANED, Associazione Nazionale Ex Deportati, Sezione Empolese Valdelsa.
Un viaggio che coinvolge ogni anno più di 100 studenti che sono accompagnati nei luoghi dello sterminio nazi-fascista, dove sono morti e hanno sofferto centinaia di concittadini del nostro territorio. Fra questi anche Carlo Castellani, ex giocatore dell’Empoli, bomber indimenticato degli anni ‘30. In viaggio, quest’anno, c’è anche Franco Castellani, figlio di Carlo, che all’epoca della deportazione del padre aveva appena 6 anni.

Fra le tante cerimonie di commemorazione che si svolgono in questi giorni c’è stato anche questo intenso momento in cui la sciarpa della squadra che ha visto Castellani bomber simbolo nei primi anni di vita del club è stata deposta alla lapide che anni fa proprio l’Empoli FC fece sistemare al campo di sterminio, nel memoriale. A Gusen l’ormai ex calciatore perse la vita l’11 agosto 1944, morendo di stenti dopo essere arrivato, come tanti altri empolesi, nel campo di sterminio di Mauthausen-Gusen nel marzo precedente, viaggiando da Firenze con un treno per bestiame.

La sciarpa è firmata da tutti gli attuali giocatori dell’Empoli 2017/2018.

Il viaggio sta proseguendo fra incontri, cerimonie e tante testimonianze dedicate a far crescere fra gli studenti la cultura della memoria. Oggi, domenica 6 maggio, il viaggio volge alle ultimissime tappe con il ritorno in Italia, verso Trieste, per la visita alla risiera di San Sabba dove verrà deposta una corona e ci sarà una celebrazione finale.

fonte: comune di Empoli

Articolo precedenteLe curiosità del prossimo match
Articolo successivoEmpoli-Cremonese: le probabili formazioni

9 Commenti

  1. Sono stato anche io anni fa nel campo di concentramento di mauthausen ero da solo senza amici a senza nessuno con cui parlare pioveva ed era freddo credetemi è un posto ‘agghiacciante’ non riesco a trovare altre parole ricordo che x me sano e forte sarebbe stato impossibile scappare figuriamoci x queste persone! Un posto che non dimenticherò mai

  2. Seconda guerra mondiale
    la fine e l’inizio di un nuovo mondo
    mai guarito pienamente

    …l’orrore può determinare la fine di molte vite ma non può determinare l’affetto degli altri per quelle vite…

    per questo Carlo Castellani resta un nostro mito

  3. Onore a Carlo Castellani, onore all’Armata rossa di Stalin che ha distrutto la belva nazifascista salvando i sopravvissuti nei campi di sterminio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here