Di seguito a queste righe i nostri lettori troveranno date, numeri e nomi che rappresentano i record (sia in senso positivo che negativo) che l’Empoli ha realizzato nei cento anni della sua storia.
Visto così è solo un arido elenco. Eppure, ognuno di quei numeri, ognuna di quelle date, ognuno di quei nomi, rappresenta un momento significativo che ha visto protaganisti uomini che, nel bene o nel male, hanno scritto un frammento di storia. La maggior parte di loro anonimi, sconosciuti ai più. Tutti inconsapevoli protagonisti di un evento che, allo scadere dei cento anni, sarebbe stato una significativo momento di un racconto.
Citarli tutti sarebbe impossibile e rischieremmo di far torto a molti di loro. Eppure, tra di loro ce ne è uno che in qualche modo li rappresenta tutti e rappresenta, al tempo stesso, il racconto sui campi dell’Empoli che abbiamo fatto da gennaio ad oggi. Quest’uomo adesso non è più tra noi, è deceduto il 31 ottobre 1974. Ma lui porta con sé un record che nessuno mai ha eguagliato: è stato l’unico che da tesserato dell’Empoli– prima come giocatore, poi come Dirigente, infine come Massaggiatore – che abbia visto giocare la squadra azzurra in tutti e sei i campi nei quali ha giocato nel suo secolo: il suo nome è Alfredo Assirelli.
Per quelli come me con i capelli bianchi Alfredo Assirelli è più di un nome, è una leggenda. Me lo ricordo già al vecchio “Castellani”: invariabilmente con i pantaloni della tuta, con il suo immancabile secchio pieno di acqua e la sua spugna, attrezzi miracolosi con i quali correva in campo a soccorrere i giocatori ed a rimetterli in piedi in men che non si dica. Per questo era chiamato anche con il soprannome di “spugna” (in omaggio all’attrezzo più visibile del suo mestiere) a cui poi fu aggiunto anche l’aggettivo di “magica”, per l’efficacia che aveva sui giocatori. Ma Alfredo (o “Alfredino” per i suoi amici più intimi) era molto di più di un massaggiatore. Era un medico, uno psicologo, un confessore, un confidente, un profondo conoscitore di fatti e segreti che custodiva gelosamente nello spogliatoio, era tante cose, tante quante la sua umanità e la sua professionalità fossero in grado di rappresentare. Quello che lui faceva da solo oggi lo fanno almeno in cinque, sei sette e anche di più! Altri tempi si dirà. Vero! Ma anche altri uomini!
La sua storia personale è indissolubilmente intrecciata con quella dell’Empoli, una passione, un amore durato veramente e letteralmente tutta una vita.
Alfredo nasce ad Empoli il 16 febbraio 1905 e a 19 anni indossa per la prima volta la maglia dell’Empoli: è il 16 novembre 1924 e gli azzurri giocano a Firenze con il C.S. Firenze perdendo 4-1. Assirelli viene schierato terzino. Gioca la sua prima partita al campo dell’Abetone” quindici giorni dopo, il 30 novembre 1924, nella gara pareggiata 1-1 con il Signa. Lo ritroviano ancora terzino con la maglia dell’Empoli anche nel periodo in cui gli azzurri si spostano al campo di Carraia: figura nella formazione che scese in campo il 23 ottobre 1927 con il Viareggio e che fu sconfitta per 0-4. L’Empoli trasloca ancora, va al “Piaggione” ed ecco Assirelli anche nella formazione che lì gioca (e vince 1-0) con la Carrarese il 26 gennaio 1930. Le cronahe ci dicono che quella sia stata la sua ultima partita nella quale ha indossato la maglia azzurra, con la quale in 48 presenze realizza un solo gol (non ci dimentichiamo che era un difensore) e lo fa in occasione del 6-0 con il quale l’Empoli strapazza la Colligiana il 5 maggio 1929.
Il suo rapporto con l’Empoli però non finisce qui. Ritroviamo Assirelli in ruoli dirigenziali all’interno della Società già ai tempi del “Piaggione”. Ruoli che poi si concentreranno – ufficialmente! – in uno solo, in quello di massaggiatore, alla fine degli anni ’30 quando prima affiancherà e poi subentrerà a chi tali funzioni aveva svolto per anni: Ottorino Niccoli, il primo massaggiatore azzurro.
Alfredo Assirelli vedrà quindi l’Empoli giocare anche al vecchio “Castellani”, al “Sussidiario” ed infine al nuovo “Castellani”. Nessuno come lui!
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LE DATE, I NUMERI ED I NOMI DEI RECORD
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Vittoria esterna col maggior numero di gol |
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Vigevano – Empoli’ |
1 – 10 |
Serie C |
10 maggio 1953 |
2’, 8’, 31’ e 55’ Maluta – 5’ autorete Barsani –18’ Rosati – 73’, 83’ e 88’ Manenti |
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Vittoria interna col maggior numero di gol |
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Dopol. Gambacciani – Benini (Firenze) |
10 – 0 |
Serie C |
9 aprile 1939 |
2’ e 66’ Mori – 15’, 28’, 32’ e 52’ Gereschi – 30’ e70’ Simoncini – 55’ Vojak – 87’ Monti |
Maggiore sconfitta esterna |
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Pistoiese – Empoli |
10 – 0 |
3° Divisione |
21 gennaio 1923 |
Prato – Empoli |
10 – 0 |
3° Divisione |
14 dicembre 1924 |
Maggiore sconfitta interna |
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Empoli – Viareggio |
0 – 4 |
2° Divisione |
23 ottobre 1927 |
Empoli – Juventus |
0 – 4 |
Serie A |
11 settembre 2005 |
Empoli – Cosenza |
1 – 5 |
Serie B |
27 luglio 2020 |
Partita col maggior numero di gol totali |
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Empoli – San Giorgio Pistoia |
8 – 5 |
Serie C |
6 gennaio 1928 |
Giocatore col maggior numero di gol realizzati in una gara: n. 5 gol |
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Carlo CASTELLANI |
Empoli – San Giorgio Pistoia |
8 – 5 |
Serie C |
9 aprile 1939 |
Giocatori che hanno messo a segno tutti e 4 i gol totali dell’Empoli in una stessa gara |
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Lido PARRI |
Gambacciani – Orbetello |
4 – 0 |
Serie C |
26 gennaio 1941 |
Nicola POZZI |
Empoli – Cagliari |
4 – 1 |
Serie A |
9 dicembre 2007 |
Giocatore col maggior numero di presenze con la maglia dell’Empoli |
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Davide Moro |
325 |
Prima gara giocata nell’Empoli |
EMPOLI – Bologna 0 – 0 Serie A – 5° Giornata – 6 ottobre 2002 |
Ultima gara giocata nell’Empoli |
EMPOLI – Cagliari 0 – 4 Serie A – 8° Giornata – 26 ottobre 2014
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. Giocatore col maggior numero di gol realizzati nella storia dell’Empoli |
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Francesco TAVANO |
117 |
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1° gol realizzato con la maglia dell’Empoli in una gara ufficiale: Serie B – 1° turno di Coppa Italia – Serie B – Catania – Empoli (1-1): al 16’ . Ultimo gol realizzato con la maglia dell’Empoli in una gara ufficiale: Serie A – 12a giornata – 23.11.2014 – Parma – Empoli (0-2): al 56′ . Le foto di Assirelli sono state tratte dal libro di Carlo Fontanelli “75° Azzurro – Silvano Bini racconta….”, Ed. Mariposa, 1996
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…..a volte, troppo spesso direi, ci si dimentica di persone che, nel vero senso della parola, hanno onorato fino in fondo questa città…..personalmente, per la grinta, l’impegno e, appunto, l’attaccamento, Moro è al primo posto.
Mitico! Come anche lo storico magazziniere Sani, detto Chioccia.
Manca l’anno del primo gol di Tavano
Un ‘ altro record positivo è la salvezza in serie a campionato a 16 squadre 1987 con soli 13 gol !!!! E non è una cosa da poco !!! Grazie Empoli!!!!!
Avevamo una grandissima difesa! Un tu gli facevi gol a Drago Vertova Gelain Della Scala Lucci Picano e Salvadori. Un c’era verso.
Tra le sconfitte interne non menzionata Empoli-Cagliari 0-4 (l’ultima gara di Moro, appunto).
Si Claudio lo puoi dire forte!! Non era una difesa , era un rifugio antiatomico! ! Quelli che hai nominato tu, meritavano almeno qualche presenza in nazionale, ma con le convocazioni è la mentalità di quegli anni nessuno c’è li cagava…. meritavano molto molto di più!! Se ti ricordi le partite che perdeva nel 1987 erano solo con un gol di scarto!