L’anno 1923 inizia con con una lettera che il 18 febbraio il Presidente dell’Empoli scrive alla “Società Mineraria ed Elettrica del Valdarno” “Sul campo dell’Abetone passa una linea ad alta tensione di cotesta Spett/le Società, linea che viene qualche volta toccata dal pallone durante lo svolgimento del gioco. Ho osservato che i fili sottostanti, che mi si dice siano del telefono, hanno fatto un arco abbastanza pronunciato” . Si chiede un intervento volto a risolvere i problemi evidenziati .(13)
La problematica sollevata ci porta ai giorni nostri perché, come succede adesso, inizia una serie di palleggio di responsabilità e di corrispondenza a tre: Empoli FBC, Comune di Empoli, Società Mineraria ed Elettrica del Valdarno. Non sappiamo come in realtà andò a finire ma qualcosa deve essere stato fatto visto che l’Empoli continuerà a giocare all’Abetone le sue gare. L’ultima lettera che abbiamo trovato in merito a questa vicenda è del Sindaco che scrive all’Empoli FBC e nella quale specifica che l’Amministrazione “declina ogni qualunque sua responsabilità e diffida la SV a volere continuare nel gioco stesso fino a tanto che non sarà provveduto alla elininazione dell’eventuale pericolo” (14). Niente di nuovo!
Nell’estate del 1923 i problemi del rapporto tra la Società e il Comune diventano ancora più complicati.
In una seduta del Consiglio Comuale del 7 agosto 1923 il Consigliere Dilio Masini fa un’interpellanza al Sindaco nella quale “…domanda se possa tuttora consentirsi che privati ai quali fu permesso l’uso di determinate pubbliche piazze, con facoltà di chiuderle, debbano valersi poi di tale concessione per ritrarne vantaggio cedendo direttamente ad altri l’uso delle Piazze stesse” (15) ed invita l’Amministrazione a far sì “che siano concesse in uso le piazze concedendone pure la chiusura, ma sia impedito che dai concessionari si ceda l’uso a terzi e tanto meno a pagamento” (16)
Il Sindaco, nella stesa seduta consiliare, condivide l’osservazione del Consigliere Masini ed afferma che “nessuna autorizzazione hanno l’Empoli Foot-Ball Club e la Società delle Corse a cedere rispettivamente il Piazzale dell’Abetone e la Piazza Guido Guerra che il Comune ha concesso in uso temporaneo alle due Società Sportive” (17) e promette di scrivere alle due Società. Cosa che, per quanto riuarda l’Empoli, fa con una lettera dello stesso giorno nella quale precisa che “è fatto obbligo a cotesta Spett.le Società di comunicare almeno otto giorni prima il giorno nel quale la piazza venga adibita per il gioco del Foot-Ball” e precisa che “la piazza sia riservata a Cotesta Spett. Società soltanto e limitatamente al giorno nel quale ha luogo la gara sportiva: negli altri giorni la Piazza deve essere a completa disposizione dell’Amministrazione comunale, la quale vuole disporne e concederne l’uso, senza per questo assumere responsabilità per il recinto di legname fatto per cura di cotesta Spett. Società” (18)
L’Empoli risponde con un lettera del 9 agosto dove evidenzia la necessità del campo perché “ha bisogno tutti i giorni di allenare i propri giocatori, con la più ampia libertà e scelta di tempo per metterli in grado di dsputare le gare per le quali sono chiamati” Infine fa presente che “lasciare il campo alla mercé di tutti per 300 giorni all’anno, senza una responsabilità diretta ed immediata, vorrebbe dire stroncare i nostri sacrifici e rovinare l’edificio costruito con abnegazione di pochi ed il meceanatismo di pochissimi”. (19)
Il Comune non si fa commuovere e il 16 agosto il Sindaco risponde che non può lasciare il Campo nella piena disponibilità dell’Empoli. L’Empoli non si dà per vinto ed ecco che replica al Sindaco il 23 agosto 1923: riconosce al Comune l’ampia facoltà di utilizzare il Campo ad uso pubblico ma rileva anche che “..Premesso che da varie parti si vorrebbe la costruzione di un unico Stadio per i giochi sportivi che dovrebbe sorgere in Piazza Guido Guerra ed al quale progetto noi diamo, in linea di massima, fino ad ora la nostra sincera calda adesione. Poché d’altronde la realizzazione di tale progettoi non potrà avere attuazione pratica, almeno per noi, se non con l’anno prossimo e che d’altra aparte non possiamo rimanere inattivi per una stagione initiera DOMANDIAMO la concessione dell’uso del Piazzale dell’Abetone per lo svolgimento della attività del nostro Sodalizio dal 1 settembre 1923 al 30 giugno 1924 come per il passato”. (20)
Il richiamo a Piazza Guido Guerra sembrerebbe aprire nuove prospettive anche perché, come abbiamo visto, Piazza Guido Guerra ospita già le gare della squadra locale di Tamburello, Corse di Cavalli ed anche gare di Ciclismo. Ma non sarà così, e l’Empoli giocherà le sue gare in piazza Guido Guerra solo a partire dall’ottobre 1929.
Alla richiesta dell’Empoli tuttavia il Comune risponde e lo fa con una nota del Sindaco del 23 agosto nella quale “per ragioni imprescindibili d’indole generale e nell’interesse del Comune” si esprime parere negativo. (21)
Ma non basta. Il 20 settembre il Sindaco invita l’Empoli a fare tre aperture nella recinzione in quella parte del campo prospicente l’accesso a via Rozzalupi per consentire l’uso della piazza dell’Abetone per la annuale fiera dei bovini. La situazione è sempre più complicata: la convivenza tra le necessità di una squadra di calcio e quelle del Comune si evidenziano sempre più.
Non meraviglia quindi che il Comune, il 5 luglio 1924, scriva all’Empoli che ha necessità “di avere col 1° settembre p.v. a sua disposizione nell’interesse generale il Piazzale dell’Abetone” ed invita l’Empoli “a voler disporre perché…sia reso libero il piazzale stesso nella data suindicata fino a nuova concessione” (22)
Sollecita il 2 settembre e addirittura il 4 settembre intima di liberare il Piazzale a spese della Società o di coloro che fossero responsabili di non aver ottmperato alla richiesta.
Si arriva al 17 settembre ed è ancora il Comune che scrive all’Empoli invitandolo “a rimuovere quella parte di impalcattura che prospetta Piazza Umberto I°, fino all’incontro della parte che proispetta la riva sinistra dell’Arno” (23)
In una lettera del 10.10.1924 l’Empoli scrive al Comune pregandolo “di concederci il permesso pel rialzamento dell’ intavolato del piazzale Abetone, intavolato attrezzato in occasione dell’annuale fiera. Quanto sopra domandiamo perché la prima domenica di novembre ricominciano i campionati, ma nel frattempo preghiamo l’Amm. Comunale di volerci concedere l’uso della Piazza Guido Guerra ove trasporteremo il restante matariale appena compiuti quei lavori indispendabili per l’adattamento a campo sportivo” (24)
Il Comune risponde il 21 ottobre e concede il permesso per il rialzamento dell’intavolato ma chiede anche che l’area sia resa libera entro il primo di dicembre. In pari tempo il Comune “concede all’Empoli l’uso di Piazza Guido Guerra a condizione però che la piazza stessa sia resa libera ogni qual volta ed in qualunque tempo il Comune la richiedesse, ad ogni modo la concessione vien fatta alle stesse condizioni alle quali fu già concesso l’uso del piazzale dell’Abetone. Inoltre la concessione dell’uso della Piazza Guido Guerra è subordinata ad accordi che cotesta Società stessa dovrà prendere con la Società delle Corse” (25)
L’Empoli risponde il 29 ottobre che “appena ultimati i lavori di fognatura e di sistemazione del terreno in Piazza Guido Guerra che l’Amministrazione si degnerà di far eseguire, questa Società opererà il trasporto del recinto del campo sportivo dall’Abetone in Piazza Guido Guerra” (26)
Evidentemente i lavori vanno per le lunghe, come dimostra una lettera che il Comune scrive all’Empoli il 2 dicembre 1924. E’ successo che il 30 novembre si è giocato Empoli-Signa. Terminata 1-1, sono successi incidenti tra i tifosi ed il Sindaco Cinelli, il 2 dicembre scrive al Presidente dell’Empoli che, a seguito di tali incidenti, “sento il dovere di avvertirla che non concederò ulteriormente l’uso del piazzale dell’Abetone per il giuoco del Foot Ball a meno che sia avvertita almeno tre giorni prima dello svolgimento della partita e non abbia avuto dalle Autorità assicurazioni precise che ogni causa che possa essere origine di disordini e incidenti è stata completamente eliminata” (27)
Nel dicembre 1924 l’Empoli gioca dunque ancora all’Abetone. Non abbiamo certezze su dove gli azzurri abbiano disputato le loro gare nel corso del 1925 perché non abbiamo trovato documenti o informazioni che attestino il luogo o i luoghi dove l’Empoli ha giocato.
Potrebbe essere stato ancora all’Abetone oppure potrebbe essere stato momentanemente in Piazza Guido Guerra.
Propendiamo per l’ipotesi Abetone perché il 29 dicembre 1925 l’Empoli (nel frattempo diventato Empoli FC) lancia un appello ai cittadini di Empoli ed ai tifosi che viene ripreso e pubblicato dal n. 1 de “Il Piccolo Corriere del Valdarno e della Valdelsa” del 31.12-1925-1.01.1926 nel quale, nella parte finale, si legge “In seguito allo sgombero del Piazzale dell’ Abetone, che il Municipio vuole sia reso di pubblico uso, l’Empoli F. C. sta costruendo un nuovo campo in località denominata” Carraia”. La Società non può da sola sopportare la ingente spesa occorrente all’uopo e fa appello a tutti i cittadini onde, per il loro concorso, sia conseguito, ed al più presto, l’intento. Chi vi conosce, o Empolesi, e sa per esperienza di quanto aiuto, sia morale che materiale foste sempre generosi nel favorire ogni impresa che ridondasse a vantaggio e decoro della vostra Città, nutre ferma fiducia che l’appello non rimarrà inascoltato”
La domanda è: lo sgombero è già in atto o deve ancora iniziare? Ed ancora: quando si scrive di “costrure un nuovo campo” si intende la recinzione e le tribune o anche l’area del terreno di gioco?
Difficile tuttavia credere che già in quel periodo si stia giocando a Carraia, tuttavia l’ipotesi non è da escludere ma si può anche pensare ad un periodo transitorio nel corso del 1925 nel quale l’Empoli ha giocato le sue partite in Piazza Guido Guerra (a ciò potrebbero indurre a pensare le lettere degli ultimi mesi del 1924 tra l’Empoli ed il Comune di cui sopra abbuamo dato conto).
In noi tuttavia rimane la convinzione che per tutto il 1925 si sia continuato a giocare all’Abetone. Non per tutto il 1926 perché “Il Piccolo Corriere del Valdarno e della Valdelsa” del 6 aprile 1926 pubblica un articolo, ripreso dalla cronaca locale de “La Nazione”, nel quale si legge “Per chi non ancora lo sapesse ad Empoli abbiamo ora – a simiglianza di Viareggio – un balsamico rifugio estivo. Il campo dell’ Abetone, che finora ospitava i giovani sportivi per le loro accanite e brillanti dispute a l giuoco del calcio, è divenuto, per volontà dei nostri ottimi dirigenti comunali, la “pineta” degli empolesi.”
Buone notizie per l’Empoli arrivano, finalmente, dal Comune. Il Consiglio Comunale, nella sua seduta del 19 aprile 1926, delibera di “stanziare la domma di Lire 750 quale contributo una tantum a favore dell’Empoli FC nella spesa riscontrata da quella Società per esser dotata di un campo sportivo” (28). Evidentemente si tratta del nuovo campo di Carraia.
Riteniamo che ultima gara dall’Empoli a l’Abetone sia stata quella del 14 febbraio 1926 con la Toti Livorno, pareggiata sul campo ma poi data persa all’Empoli per uno schiaffo dato all’arbitro da un Dirigente empolese che costò all’Empoli la squalifica del campo per l’ultima gara di Campionato, quella col Pontedera che fu giocata a Firenze.
Quello che è certo è che dalla dalla Stagione 1926/27 si giocherà a “Carraia” e che il campo sportivo dell’Abetone è ormai diventato quella che per tutti gli empolesi di ieri e di oggi è “la Pinetina”.
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NOTE 3° PARTE
Da 13 fino a 16) ASCE, Postunitario, carteggio 1923
Da 17 fino a 27) ASCE, Postunitario, carteggio 1925
28) ASCE, Postunitario, Protocollo delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, 1926
Il campo di Carraia oggi dove sarebbe?
Storia fantastica!
con discreti analogismi ad oggi!
grazie
Per chi volesse vedere lo stadio antecedente all’attuale Castellani o meglio quello che ne è rimasto,
puo’ andare dove era la vecchia sede di un noto negozio di articoli sportivi, storico per noi Empolesi,
vi metto le coordinate di google maps che potete digitare :
43.724091, 10.954872
Se vedete quella fila alberata o incespugliata, sappiate che li c’è il vecchio muro di cinta dello stadio,
con una panchina per i passeggiatori mi pare in pietra, sarebbe il retro coi garage di un condominio privato,
più o meno li c’era il corner di sinistra a nord..
Anche lungo viale Petrarca di fronte all’Orme, e’ rimasto un tratto del muro di cinta del vecchio Castellani.
Signa m… a
GRAZIE! Fabrizio Fioravanti.