Nel nostro articolo del 2 aprile scorso lasciavamo il Campo dell’Abetone ormai diventato la “Pinetina” gettando lo sguardo verso quello che sarebbe stato il nuovo Campo Sportivo dell’Empoli: Carraia.
Alla fine di dicembre 1925, lo ricordavamo nell’articolo del 2 aprile, l’Empoli aveva indetto una sottoscrizione nella quale si chiedevano contributi ai cittadini poiché “ In seguito allo sgombero del Piazzale dell’ Abetone, che il Municipio vuole sia reso di pubblico uso, l’Empoli F.C. sta costruendo un nuovo campo in località denominata” Carraia”. E’ però probabile che a Carraia un Campo Sportivo ci fosse già nel 1925. Nel libro “Gioco del calcio all’ombra della rocca” di Enrico Micheletti (1) ci sono due foto (che riprorremo nel seguito dell’articolo) nelle quali si vede il Campo Sportivo di Carraia ed entrambe sono datate 1925. Ma da quando l’Empoli ha iniziato a giocare le sue partite interne al Carraia?
L’Empoli giocò l’ultima gara del Campionato 1925/26 il 28 febbraio 1926 con il Pontedera. Avrebbe dovuto giocarla ad Empoli ma agli azzurri fu comminata la squalifica del campo dopo la gara casalinga con la Toti Livorno del 14 febbraio. In quei primi due mesi del 1926 l’Empoli giocò solo due gare casalinghe: il 7 febbraio con la Carrarese e il 14 febbraio, quella appunto con la Toti Livorno. Difficile pensare quindi che il trasferimento nel nuovo Campo di Carraia sia avvenuto prima del 14 febbraio.
Pensiamo perciò che l’ultima partita ufficiale che l’Empoli ha giocato all’Abetone sia stata proprio quella del 14 febbraio 1926 con la Toti Livorno, pareggiata sul campo ma poi data persa all’Empoli per uno schiaffo dato all’arbitro da un Dirigente empolese che costò all’Empoli la squalifica del campo.
Il trasferimento al nuovo Campo di Carraia deve essere avvenuto successivamente al 28 febbraio 1926. Il Consiglio Comunale di Empoli, nella sua seduta del 19 aprile, approva un contributo di Lire 750 “quale contributo una volta tantum a favore dell’Empoli F.C. nella spesa incontrata da quella Società per essere dotata di un campo sportivo” specificando nella premessa dello stesso atto “…che l’iniziativa di tale società è stata ormai tradotta in atto…”.. Nell’aprile 1926 l’Empoli è quindi già trasferito a Carraia, sicuramente lo era a maggio, come si evince da un articolo de “Il Piccolo Corriere del Valdarno e della Valdelsa” del 13 giugno dove si scrive che il 30 maggio, la “Giornata del Dopolavoro” si è tenuta “……sul vasto campo di Carraia, dove si svolsero due incontri calcistici, uno fra la squadra dall’Avanguardia Giovanile Fascista contro Collegio Calasanzio e la squadra dell’Empoli contro A.S.S.I. di Firenze (che) richiamò una vera folla di appassionati e di lavoratori…”
Carraia non fu solo un Campo Sportivo. Intorno al terreno di gioco c’era una pista per biciclette (si vede, in basso, nella foto più sotto del Campo, alle spalle dei tre uomini che seguono la partita) e diverse sono le cronache di quegli anni che parlano anche di corse ciclistiche svoltesi o conclusesi lì, tanto che si parla anche di Velodromo di Carraia (2)
Resta da capire – e di questo non abbiamo trovato alcun documento che ce ne desse una qualche spiegazione – perché dal Campo dell’Abetone ci si sia spostati fino in Carraia e non al più vicino Campo di Piazza Guido Guerra, il “Piaggione”, che pure abbiamo visto essere già stato usato anche per gare di calcio ed al quale comunque l’Empoli approderà nel 1936. Probabilmente l’uso intensivo che si faceva del Campo (dove si disputavano gare di Ippica e di Tamburello) ne sconsigliò la destinazione e si scelse di andare in un altro luogo, in una zona del territorio chiamata Carraia, che ancora oggi porta quel nome. Zona assai distante dal centro cittadino, oltre la ferrovia. Già, ma in quale punto era il Campo Sportivo?
Da ricerche che abbiamo fatto ci è stato impossibile capire l’esatta ubicazione del Campo. Le uniche due foto che abbiamo trovato sono datate 1925 e si riferiscono ad una partita tra le squadre del San Miniato e del Castelfiorentino, riprese dal libro di Micheletti citato. Sono foto che – qualora la datazione fosse esatta – attesterebbero l’esistenza del Campo già prima del 1926 ma che non ci autano a capirne l’ubicazione. Interessante, in basso nella foto, uno sterrato che dovrebbe corrispondere ad una parte del Velodromo. Il campo sembra spazioso, non vediamo tribune.
Abbiamo cercato riscontri cartografici per cercare di formulare un’ipotesi. Il primo è una foto del Catasto Generale della Toscana del 1911 : si indica chiaramente la zona del territorio empolese denoninata Carraia, che corrisponde a quella attuale. Più interessante la seconda foto, tratta dalla Carta catastale del 1936 .
La zona del Campo potrebbe essere quella contrassegnata dalla particella 109 e che corrisponde grosso modo alla zona dove è adesso ubicato il Magazzino del Comune di Empoli, un tratto della attuale via Bonistallo. Dovunque fosse, la zona corrisponde ad un’area che va da via Bonistallo fino a via Torricelli, dove si trova attualmente l’Archivio Storico del Comune. Si capisce che la distanza dal centro città fosse notevole per l’epoca e ciò – come vedremo – fu proprio la causa che portò ad abbandonare Carraia e scegliere Piazza Guida Guerra, il Piaggione”. Le strade non erano asfaltate come adesso e, specie nel periodo invernale, era complicato camminare sul fango ed andare di là dalla ferrovia per vedere una partita di calcio che fino a poco prima si poteva vedere facendo tranquillamente due comodi passi dal centro città.
Se le nostre supposizioni sono esatte l’Empoli FC giocò la sua prima gara ufficiale di Campionato sul Campo di Carraia il 7 novembre 1926, 1° Giornata del Campionato 1926/27: Empoli – A.S.S.I. Firenze. Una gara molto importante che segnò l’inizio di un Campionato che gli azzurri conclusero con la promozione in Seconda Divisione. Una cavalcata formidabile quella degli azzurri: su 12 gare ben 11 vittorie ed una sola sconfitta, 52 gol fatti e appena 12 subiti, senza contare i numeri dalla Fase Finale che non vide tuttavia gli azzurri disputare buone prestazioni ma che non impedì il passaggio alla Categoria superiore. Fu una gara importante anche perché vide anche nascere una nuova stella: Carlo Castellani che, neppure diciottenne, fece il suo esordio con la maglia azzurra (segnando peraltro uno dei 4 gol con i quali l’Empoli battè i fiorentini per 4 a-3) e divenne il capocannoniere della squadra segnando 16 gol su 18 gare giocate.
Il periodo del Campo Sportivo di Carraia non fu semplice per l’Empoli FC. “La Nazione” del 28 marzo 1928 ci riferisce di una Assemblea svoltasi nei giorni immeditamente precedenti nella quale si doveva decidere se sciogliere la Società e rititarsi dal Campionato. E sempre ne “La Nazione – Cronaca di Empoli” del 31 luglio 1929 di nuovo viene riportato un appello che l’Empoli FC rivolge alla cittadinanza per richiedere un aiuto finanziario: la vittoria del Campionato ed il passaggio in Prima Divisione comportano problemi finanziari per i quali la Società chiede aiuto ai cittadini ed al Comune.
Sullo sfondo – come vedremo successivamente – c’è l’esigenza di un nuovo Campo Sportivo dove la squadra disputerà le gare a partire dalla Stagione successiva.
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FINE 1a Parte