Le comproprietà sono storia. La Federcalcio ha abrogato ieri pomeriggio l’istituto delle compartecipazioni tra società (come già anticipato da PE), quel meccanismo per cui il cartellino di un calciatore poteva appartenere al 50 per cento a un club e per l’altro 50 per cento a un altro, pur giocando l’atleta in una sola di queste. La decisione, presa dal Consiglio federale che si è svolto oggi a Roma, cambia molto la politica degli acquisti di diversi club italiani.
“Resta – ha specificato il presidente federale Giancarlo Abete – la possibilità di rinnovare di un anno quelle ancora in essere, ma l’istituto viene meno e rimane in piedi fino ad esaurimento. Molte volte sono state sollevate questioni a livello di opinione pubblica e problematiche fiscali e si era evidenziata l’atipicità di questo istituto sul versante normativo europeo e anche su quello fiscale”.
“Sappiamo che non tutte le società erano favorevoli, anche se la maggioranza era d’accordo. Abbiamo pensato di abrogare questo istituto direttamente, anche se il presidente Lotito ha evidenziato che la posizione della Lega di A non era univoca. Non è stata una proposta della Lega, ma è una proposta diretta da parte della Figc. Nei prossimi mesi appronteremo anche un censimento della situazione in essere”.
Una decisione epocale che avvicina l’Italia agli altri grani paesi europei in cui questa formula non vigeva.
Stefano Scarpetti