Secondo giro e seconda sconfitta. Questo l’amaro responso della gara giocata in terra friulana, un risultato negativo che oggettivamente alla fine è l’unica cosa che nella non perfetta scienza del calcio non ammette appelli o repliche. Pero’ in mezzo ci sono stare diverse cose, molte positive (a discapito appunto del risultato) e qualcuna negativa e recidiva. Il mister aveva chiesto alla viglia un cambio mentale nell’approccio alla gara rispetto a quanto visto con la Samp e da questo punto di vista la squadra ha dato ampie risposte, evidenziate soprattutto dopo il repentino svantaggio che poteva tagliare le gambe ma che invece ha caricato il gruppo che per tutto il primo tempo ha messo letteralmente alle corde l’avversario, sfiorando in almeno tre occasioni (tra cui un legno) il gol del meritato pari. Una squadra che oltretutto ha saputo reggere anche all’impatto dei sette cambi rispetto all’ultima gara, una situazione che pero’ soltanto a centrocampo è stata di natura tattica e voluta da Martusciello, trovando anche spunti interessanti con un discreto Diousse che si, dovrà maturare e migliorare su certi aspetti, ma ha dato di più di chi lo ha preceduto settimana scorsa.
Le note dolenti pero’ arrivano dal secondo tempo, una frazione sicuramente caratterizzata dal rosso a Laurini. In presa diretta, dalla tribuna stampa, è sembrata molto affrettata ed ingenerosa nei confronti del francese quella espulsione, le immagini tv riviste poi a freddo mettono in luce una lunga scivolata con piedi a martello che difficilmente poteva scansare quella decisione. La frazione pero’ è stata giocata sottotono rispetto alla prima, e soltanto uno stacco aereo di Gilardino ha scaldato le mani a quello che poi (e questo qualcosa sulla prova generale della squadra deve voler dire) è risultato il migliore dei 28 scesi in campo. Nel finale l’Empoli ha subito il classico gol che si prende in queste occasioni e sul quale non si puo’ certo stare a far drammi e/o processi. Da sottolineare, per i detrattori del mister dell’ultim’ora, che per ben due volte Martusciello è stato costretto a modificare il cambio preventivato in virtu’ prima dei crampi di Dimarco e poi del già citato rosso al “Concorde”.
C’è semmai da tornare sull’aspetto che maggiormente fa pensare, come evidenziato in maniera molto netta e dura dallo stesso Giovanni Martusciello: questo nervosismo che la squadra ha e che nemmeno più di tanto va a nascondere. Su questo tema chi di dovere dovrà lavorarci su, capendone le radici ed estraendo quelli che possono essere i pensieri non positivi, aiutati forse anche dalla fine del mercato che, per quanto se ne voglia dire, qualcuno ha disturbato. Un lavoro che potrà essere fatto con diverso tempo a disposizione vista la pausa del campionato, un lavoro che pero’ dovrà poi dare da subito i frutti perchè la gara con il Crotone non debba essere il terzo indizio che fa una prova ma semmai l’inizio della cavalcata.
Cocchi capisco essere tifosi, e te esageri! ma se l’Udinese e considerata peggio di noi, ripeto non si può aspettare nessuno, ho sei pronto o rischi di patire con tutte, sento dire che Martusciello deve fare esperienza bisogna dare tempo
a diversi giocatori , ma dove siamo in SERIE A , o nel campionato primavera,
sento parlare di giocatori di meno di 20 anni che non arrivano a fine partita ,
ma si sta scherzando, ma l’anno scorso non ha insegnato ci risiamo cascati !mettere subito una pezza prendere due giocatori di serie
MAREMMA IMPESTATA
Premetto di aver visto solo il secondo tempo, ma in questa frazione si è tirato in porta solo una volta e ho visto il Gilardino mestamente sulla fascia, ma cosa c’era a fare? Con un terzino sx si va a mettere un dx fuori ruolo? Riflettiamo a 360 gradi!!!
Quando ha messo Cosic terzino a sinistra a 20 minuti dalla fine e uno in meno , anzichè rischiare il secondo gol ( comunque avvenuto) con la difesa a 3 ma buttando dentro una punta ( o al limite Tello o Pereira ) , ho capito che avremo molta strada da fare.. Apparte i cambi obbligati della formazione iniziale, speriamo di non essere tornati ai tempi di Campilongo, che fece 34 formazioni diverse.
Se il tipo di gioco rimane invariato e Gilardino deve fare i movimenti che fa il Macca è chiaro che non lo metti in condizione di segnare.Ieri sera a volte era lui a svariare e il Puccia a saltare in area.Il Gila lo conosciamo tutti,è un tipo da 200 e passa gol in carriera ma quasi tutti da dentro l’area di rigore.Anche quando era più giovane non è mai stato il tipo di attaccante che segnava da fuori o che partecipava spesso alla manovra.
…nutro grande perplessita’ nel Mister di questa stagione , l avevo e continuo ad averla dopo le prime 2 partite.
giudicare la squadra di ieri nei confronti di quella dello scorso anno e’ impossibile
( ieri eravamo con 4/4giocatori nuovi e 6 differenti dalla partita con la samp ) .
Delle cose buone ci sono state…ma come lo scorso anno Saponara su azione fa’ un goal ogni 8 occasioni e gli attaccanti di ieri erano incompatibili.
Gilardino ha avuto 1 palla delle sue…ed un occasione da goal….che piaccia o no e’ un uomo da area di rigore se servito a dovere fara’ 10 goal…ma non e’ il gioco nostro degli ultimi 5 anni.il centrocampo non ha qualita’ …l’ha bassa molto….i piedi sudamericani mancano che siano di Pareder o JoseMauri o chi volete.. Quest ‘anno puliamoci gli occhi…se ci salveremo sara’ solo all ultimo minuto della 38′ partita…non prima
Non mi è mai capitato su questo sito di essere d’accordo con tutti gli intervenuti come in questa circostanza. E’ tutto vero: Gilardino è uomo da area (Pucciarelli anche no) e gli devono arrivare i palloni, spioventi se no non segna; il centrocampo veramente scarso, Saponara ne crea e ne sciupa parecchie, ma non può far tutto lui. E così via. Ora vediamo il nuovo arrivo centrocampista. Sull’allenatore non mi voglio pronunciare, mi pronuncio solo – come ha fatto qualcuno ieri – sulla questione Giampaolo, che secondo me sarebbe rimasto volentieri, ma il Corsi preferiva risparmiare. Come dice Enrico: “Maremma impestata” (e forse Enrico non sa che è una bestemmia camuffata, detta nei secoli in molte parti della Toscana per non andare all’inferno, del tipo “io boia”, “io cane” e simili).
«per i detrattori del mister dell’ultim’ora, che per ben due volte Martusciello è stato costretto a modificare il cambio preventivato in virtu’ prima dei crampi di Dimarco e poi del già citato rosso al “Concorde”»
Ah, perché esistono già i detrattori della prim’ora e dell’ultima?
A me sembra che i tifosi azzurri nutrano così grande stima e rispetto per Martusciello che non ce la fanno proprio a criticarlo… Altro che prima e ultim’ora.
Anche perché trovarsi, nel corso di una partita di “serie A” (non UISP) a dover fare i conti con imprevisti (di qualsiasi genere) che “cambiano” le sostituzioni preventivate può considerarsi all’ordine del giorno. Difficile pensare che in 34 partite tutto possa sempre filare liscio così da permettere agli allenatori di fare con comodità i cambi preventivati… altrimenti saremmo tutti dei bravi allenatori, pagati per fare sostituzioni programmate il sabato durante la rifinitura.
Ma nemmeno nei sogni più rosei può essere così…
Anzi: è, forse, proprio nelle difficoltà che si può saggiare meglio le qualità di un allenatore… o no?