L’Arno ,una massa informe che occupava l’intero alveo come dune in movimento,procedeva lentamente sotto il suo sguardo.Una pioggia irriverente lo scherniva rigandogli il volto ed incollandogli i capelli sulla testa , orfana del consuetudinario elmo,e sulla fronte.
Questa volta aveva volutamente evitato le premonizione degli aurispici:troppo importante la battaglia coi siculi per lasciare che quel manipolo di vecchi pervertiti e pallide pulzelle lascive ,potesse in alcun modo condizionare anche con uno scarno canovaccio di verdetto ,lo stato d’animo suo e quello dei suoi uomini.
Una compagine di uomini valorosi,leali, puri nei loro ideali che avrebbe seguito,se necessario,il suo capitano negli inferi, aveva tutto il diritto di giocarsi le proprie carte nella più libera arbitrarietà che un Dio poteva concedere al genere umano.
Non gli interessava sapere cosa stesse accadendo a Mediolanum,se la lista dei rinforzi si sarebbe rimpolpata ulteriormente o su quali nuove armi la sua conoscenza militare avrebbe potuto fare affidamento…
Ciò che attraeva la sua attenzione come un magnete erano le voci che circolavano e che descrivevano grandi feste in terra sicula alla notizia delle sventure accadute ultimamente alla sua guarnigione.
“Quel maledetto condottiero barbaro e la sua faccia di porco…” un grido stridulo squarciò la quiete pomeridiana del suo giardino “ma la vera sfortuna nostra è che le nostre disgrazie sono finite…” continuò con voce sommessa e innaturale…
“Arcadio!”,urlò rivolto al servo”paga chi sai,e divulga la voce che il Magister è in piena confusione mentale,che fa girare come girandole impazzite le sue truppe senza nessun costrutto o logica…” e gettandogli una sacca di monete concluse”voglio che le libagioni dei siculi abbiano la durata dei simposi di Trimalcione…”.Una sonora risata inquietante parve sospendere la pioggia leggera ed una coppia di colombi,disturbata,si levò in volo dalla chioma del pino che regnava maestoso al centro della corte della sua dimora.
Che fastidio le persone che parlano con le mani alla bocca.È una persona insicura e tutti i complimenti che ci fa hanno l’unico scopo di caricarci di aspettative e responsabilità per scaricarle dai suoi.Cmq verranno a legnarci di botte,fare contropiede ,coi giocatori pericolosi che hanno, e stop.Noi facciamo calcio e dobbiamo sovrastarli e pure umiliarli se possibile come abbiamo fatto col Bari.Forza empoli!!!
L’Arno ,una massa informe che occupava l’intero alveo come dune in movimento,procedeva lentamente sotto il suo sguardo.Una pioggia irriverente lo scherniva rigandogli il volto ed incollandogli i capelli sulla testa , orfana del consuetudinario elmo,e sulla fronte.
Questa volta aveva volutamente evitato le premonizione degli aurispici:troppo importante la battaglia coi siculi per lasciare che quel manipolo di vecchi pervertiti e pallide pulzelle lascive ,potesse in alcun modo condizionare anche con uno scarno canovaccio di verdetto ,lo stato d’animo suo e quello dei suoi uomini.
Una compagine di uomini valorosi,leali, puri nei loro ideali che avrebbe seguito,se necessario,il suo capitano negli inferi, aveva tutto il diritto di giocarsi le proprie carte nella più libera arbitrarietà che un Dio poteva concedere al genere umano.
Non gli interessava sapere cosa stesse accadendo a Mediolanum,se la lista dei rinforzi si sarebbe rimpolpata ulteriormente o su quali nuove armi la sua conoscenza militare avrebbe potuto fare affidamento…
Ciò che attraeva la sua attenzione come un magnete erano le voci che circolavano e che descrivevano grandi feste in terra sicula alla notizia delle sventure accadute ultimamente alla sua guarnigione.
“Quel maledetto condottiero barbaro e la sua faccia di porco…” un grido stridulo squarciò la quiete pomeridiana del suo giardino “ma la vera sfortuna nostra è che le nostre disgrazie sono finite…” continuò con voce sommessa e innaturale…
“Arcadio!”,urlò rivolto al servo”paga chi sai,e divulga la voce che il Magister è in piena confusione mentale,che fa girare come girandole impazzite le sue truppe senza nessun costrutto o logica…” e gettandogli una sacca di monete concluse”voglio che le libagioni dei siculi abbiano la durata dei simposi di Trimalcione…”.Una sonora risata inquietante parve sospendere la pioggia leggera ed una coppia di colombi,disturbata,si levò in volo dalla chioma del pino che regnava maestoso al centro della corte della sua dimora.
Nicola, posa il fiasco!
…e non attaccarti alla bottiglia.
scusate ho tempo libero..
si vede.
Grande tedino…belle parole! Chapeau.
Col suo Pordenone mi fece una grande impressione.
Meritavano loro di salire in B, non il Parma (almeno per il gioco espresso)
Che fastidio le persone che parlano con le mani alla bocca.È una persona insicura e tutti i complimenti che ci fa hanno l’unico scopo di caricarci di aspettative e responsabilità per scaricarle dai suoi.Cmq verranno a legnarci di botte,fare contropiede ,coi giocatori pericolosi che hanno, e stop.Noi facciamo calcio e dobbiamo sovrastarli e pure umiliarli se possibile come abbiamo fatto col Bari.Forza empoli!!!
Nicola pensa alla nostra squadra e lasciali stare gli altri
A parte quel pezzo di m…a di bellusci,altro venduto dello scorso anno!
sono gia in clima pre gara…cerca di capire..ma se Gabriel para un rigore a Coronado secondo te gli va sul viso dicendogli:”Io detto:tu mio filio!”?