L’ultimo contatto diretto con le maglie del Trapani risaliva alla Serie B 2013/14: per l’Empoli fu la stagione del ritorno in A con mister Sarri, per i siciliani invece rappresentò la prima esperienza in cadetteria. Appena promossi dalla (allora) Lega Pro i granata strinsero un accordo con un fornitore locale per vestire Macron e, come ampiamente prevedibile, si limitarono a pescare dal catalogo dell’azienda emiliana un kit della stagione precedente (uno dei modelli della Lazio 2012/13). Peccato. L’occasione era ghiotta per celebrare un traguardo storico con una maglia particolare, tuttavia ai trapanesi si potevano concedere le attenuanti generiche: tempi stretti, cambio di fornitore e materiale (da Puma a Macron), necessità di concentrare gli sforzi sulle esigenze organizzative e sportive di un campionato totalmente nuovo.
Da allora, fino a questa Estate, le strade sportive di Empoli e Trapani (per nostra fortuna) si sono divise. Urgeva quindi rifare il punto sulla situazione in casa granata. “Società fresca di promozione: bene, ci sarà entusiasmo, voglia di fare, e ormai conoscono la categoria. Vestono lo stesso marchio (Joma) dal campionato 2015/16: bene anche questo, un rapporto di lunga data, magari si sarà sviluppata una sinergia creativa fra le parti anche se il rapporto fosse mediato da qualche rivenditore locale. Le premesse sono buone, allora vediamoci ‘sto video di presentazione delle maglie 2019/20…”. Click su YouTube e via andare.
Il preambolo parla di “ambizione”, di “crescita” come parola chiave della nuova avventura, di maglia come “biglietto da visita” della squadra e della società: “Ottimo, questi fanno sul serio stavolta…”. Ma si arriva al dunque e il dunque è il solito prodotto di catalogo (la base è la Sampdoria da trasferta 2018/19), anonimo e tempestato di sponsor che per forme e colori “non aiutano” (ma questo è un male diffuso). “Dai, però adesso girano la maglia e si riprendono con le personalizzazioni”. Quasi. L’effetto dèjà-vu legato al ricordo delle maglie Kappa del periodo 2013/2015 viene in parte mitigato dall’aggiunta qualche finitura che conferisce a nomi e numeri un aspetto maggiormente curato rispetto ai predecessori.
Credo si possa serenamente parlare di un’occasione mancata da parte di tutti gli attori in gioco, specie considerando che la città di Trapani e la storia della società (per quanto altalenante e travagliata) offrirebbero una molteplicità di spunti ai quali attingere per dare un minimo di personalità e rappresentatività a qualcosa che non può e non deve (con la sensibilità del 2019) essere un semplice capo di abbigliamento sportivo.
La ciliegina sulla torta ce la mette infine Google che, andando in cerca di foto della nuova maglia dei siciliani, mi propone invece le immagini del Trastevere (Serie D). Trova le differenze. Anche se una, di base, ci sarebbe: il Trapani è granata, il Trastevere è amaranto.
cioè ma che articolo è, la storia delle maglie del Trapani? Cercate di scrivere qualcosa di piu’ interessante.
Che devono scrivere?
Ovvieta’ tipo “Antonelli e’ rotto, Veseli e’ scarso, la terra e’ rotonda?”
Gira e gira le cose son le stesse…
ma cinque minuti di c—i vostri?…. penso ci sia da guardarsi tanto in casa nostra prima di criticare o giudicare gli altri…questa trasferta . è già iniziata male che che ancorala squadra parta!!!!
La maglia è stata la prima delusione del campionato poi ci si è messa la squadra pure. La dirigenza non sa che pesci prendere, ne per le cose piccole ne per quelle grandi. Una passeggiata di salute venite a farvi.
E stica non ce lo metti?
Il primo articolo fatto bene sulle nostre maglie devo venirlo a leggere a empoli…sul trapani di adesso ha detto tutto 5torri: firmiamo per un pareggio.
Andate avanti e non state a sentire certi discorsi.
Nemo propheta in patria, a empoli meno che meno.