Di Gabriele Guastella
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Carlos Eduardo de Castro Lourenço, più semplicemente Rincon. Arrivò ad Empoli nell’estate del 2006, dall’Inter in prestito. Sul brasiliano (classe 1987) i nerazzurri puntavano molto per il futuro, ed avevano investito non poco per un diciottenne prelevandolo dal San Paolo che a sua volta aveva strappato il talento agli inglesi del Manchester United. Rincon era uno dei giovani difensori considerati tra i più forti del Mondo: tanto che lo Sporting Lisbona stava per fare follie pur di accaparrarselo; fu la FIFA a bloccare tutto, chiudendo la storia tra San Paolo, Sporting Lisbona e Manchester United con il famoso accordo internazionale che andava a bloccare i tesseramenti professionistici per minorenni. L’Inter appena Rincon compì i diciotto anni decise di fare un investimento pur non potendolo tesserare per mancato spazio per extracomunitari in rosa. Così il club di Moratti lo girò all’Empoli in prestito. L’allora tecnico azzurro Gigi Cagni lo valutò e, in accordo con la società, decise di mandarlo in forza alla squadra Primavera per dargli modo di collezionare minutaggi preziosi. Con la prima squadra l’esordio a Genova in Coppa Italia (vittoria per 1-0 con gol di Pozzi nel primo tempo, ndr) ed un’altra presenza nel successivo turno di coppa, poi solo qualche apparizione in panchina senza entrare mai, mentre con la Primavera è uno dei titolari con anche la partecipazione al Torneo di Viareggio tra febbraio e marzo 2007.
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Nel 2007/08 altre… “zero” presenze in campionato ed altre “zero” presenze in Coppa Italia. Eppure il brasiliano vanta due presenze con gli azzurri in Coppa Uefa: nell’andata con lo Zurigo (2-1 per noi, ndr) e nel ritorno quindici giorni dopo 3-0 per loro. Di Rincon si ricorda il cartellino rosso, con annessa accenno di rissa tra giocatori in campo, che costrinse l’Empoli ad uscire dall’Europa calcistica in dieci uomini. In pratica l’esperienza di Rincon con l’Empoli si chiuse lì, perchè poi ne Cagni ne Malesani (tecnico che subentrò ad autunno e fu esonerato a primavera per far spazio nuovamente a Cagni, ndr), decisero di dargli ancora qualche chance. L’Inter se lo riprese a luglio del 2008 ma su Rincon non puntò mai: girato in prestito in B prima all’Ancona (si ricorda il coinvolgimento in una rissa in un locale con il compagno di squadra Siqueira, con annesso ferimento di due persone e successivo processo, ndr), l’esperienza sempre in B con il Piacenza dove diventa questo va detto un punto di riferimento per la difesa. Su di lui prova così a puntarci il Chievo: è l’estate del 2010 quando i clivensi lo prendono dall’Inter in comproprietà, lo mandano in campo in Coppa Italia e alla terza presenza procura il rigore che condanna i veneti all’eliminazione dalla coppa. A gennaio 2011 il prestito al Grosseto di nuovo in Serie B: ad estate 2011 il Chievo riscatta l’intero cartellino dall’Inter ma la manovra è necessaria solo per la cessione definitiva ai francesi del Troyes, formazione di Ligue2 (la corrispondente serie B di Francia, ndr). Rincon diventa prima un titolare e al termine di quella stessa stagione ottiene la promozione in League1. Con il Troyes retrocede di nuovo, ma la scorsa stagione centra ancora la promozione e l’immediato ritorno nella “A” francese. Al via la quarta stagione con la maglia dei francesi oggi Rincon è considerato ormai una bandiera del Troyes…
Cavolo quanti guai combinò.
quanti cazzotti…che abbia sbagliato sport???