LA STORIA – E’ il 13 febbraio del 2008: allo stadio “dei Pini” di Viareggio si gioca la finale della “Coppa Carnevale”, meglio nota adesso come Viareggio Cup, tra l’Empoli e l’Inter. Per molti la sfida tra una delle promesse azzurre ovvero il georgiano Levan Mchedlidze e quello che poi diventerà “Super” Mario Balotelli. Quarantotto ore prima Empoli ed Inter, Mchedlidze e Balotelli, avevano già deliziato la platea e regalato spettacolo, ma il pareggio dopo i novanta minuti avevano costretto gli organizzatori alla finale-bis. Quella da cui sarebbe dovuto uscire il vincitore comunque: con i supplementari, ed eventualmente con i rigori. E così successe: dopo 120 minuti di partita finì 2-2 (Arvia su rigore e Caturano per l’Empoli, doppietta di Balotelli con un rigore per i nerazzurri, ndr) e solo i rigori decisero di assegnare il trofeo, per quella che era la quinta affermazione della storia, all’Inter; l’Empoli rimase così a quota uno.
IL MALEDETTO CRAC – Poco prima del triplice fischio finale però successe il fattaccio: Mchedlidze, che pur non segnando aveva regalato spettacolo, si stava involando verso la porta difesa dall’estremo difensore nerazzurro Belec; per Levan accelerazione a tutta potenza palla al piede con ormai l’obiettivo area di rigore nel mirino: il difensore dell’Inter N’Ze, con un passato nel settore giovanile dell’Hellas Verona ed entrato al posto di Fatic al quarto d’ora del secondo tempo, prova ad inseguirlo e quando capisce di essere superato entra violentemente e con una cattiveria inaudita sul georgiano che cade a terra. Urlo straziante facilmente udibile dagli spalti e brutto infortunio per Levan su cui l’Empoli già puntava per la salvezza della prima squadra nel massimo campionato. Cartellino rosso per il difensore nerazzurro e pure per il tecnico della Primavera interista Vincenzo Esposito che trovò pure sensato protestare. Fu quell’istante, maledetto istante, l’inizio del calvario per Mchedlidze che tornò ad indossare la maglia dell’Empoli dal 2010, dopo una breve parentesi con il Palermo (11 presenze ed un bel gol alla Juventus, ndr).
LA RINASCITA – Oggi Mchedlidze è alla settima stagione consecutiva con la maglia dell’Empoli, la terza consecutiva in Serie A: 124 presenze complessive e 9 reti (qualcuna davvero splendida come lo slalom nei Play Off 2013 con il Novara, ndr), ed una grande voglia matta di diventare ancor più protagonista. Amato dai compagni di squadra, dai tifosi e da tecnici e dirigenti perchè lui ci mette il cuore in campo, sempre! Con “Big Mac” Massimo Maccarone, “El Nino” Manuel Pucciarelli, l’ex Campione del Mondo Alberto Gilardino forma la rosa degli attaccanti a disposizione di Giovanni Martusciello per puntare alla salvezza, la terza consecutiva, un’impresa mai riuscita all’Empoli in precedenza, e anche per questo le motivazioni raddoppiano.
DALL’INTER AL CENAIA – Tutto questo mentre N’Ze (classe ’89) firma il contratto con il Cenaia, squadra di un paese della provincia di Pisa nei pressi dell’uscita FIPILI di Lavoria e non molto distante da Empoli, e con cui giocherà il campionato di Eccellenza Toscana.
Il calcio è fatto anche di storie come queste…
Il fallaccio killer su Mchedlidze fu di N’Ze.
Gioca ora in eccellenza, credo.