Firmato l’armistizio, ora si fanno i conti e si valutano le possibili soluzioni. Con l’obiettivo di arrivare ad avere un quadro definito: quanto costerebbe una nuova pista di atletica e dove farla, sulla base anche degli strumenti urbanistici in vigore. In modo poi da mettersi a un tavolo con la società di calcio e capire se ci sono margini di manovra, senza penalizzare l’atletica.
Insomma, il sindaco Brenda Barnini ha tolto la maglia da giocatore per vestire quella dell’arbitro, che calza a pennello per un’amministrazione comunale che si trova a gestire una vicenda così delicata. Da una parte c’è l’Empoli Fc, che ha presentato un progetto di maxi-restyling dello stadio, con un investimento (tutto a carico di privati) da 11 milioni di euro per trasformare il Castellani in una “bomboniera” all’avanguardia con seimila metri quadrati di spazi commerciali. Ma senza la pista. Dall’altra c’è la società di atletica, che da anni aspetta i lavori all’anello intorno al campo e che – proprio ora che il Comune ha approvato il progetto da mezzo milione di euro – teme ripercussioni sulla propria attività.
Barnini ha incaricato gli uffici comunali di fornirle una serie di documenti, sulla base dei quali poi deciderà come portare avanti il dialogo. Innanzitutto c’è da capire quale potrebbe essere l’area in grado di ospitare la nuova pista di atletica. In pole position c’è la zona di Viaccia, espropriata nella seconda giunta Bugli e che nel regolamento urbanistico ha già la sua destinazione a carattere sportivo. È qui che doveva sorgere il centro sportivo poi realizzato da Corsi a Monteboro. Ed è la stessa area che Barnini aveva indicato a Corsi come sede ideale per realizzarci uno stadio di proprietà, con il presidente che aveva liquidato la proposta definendola «una bischerata». Sul tavolo ci sono poi le ipotesi di via Sanzio e quella di Serravalle. Quest’ultima è già stata praticamente scartata, per una serie di problemi legati alla logistica e alla volontà di preservare il parco. Per quanto riguarda la zona del villaggio scolastico, nei piani dell’ente c’è semmai la realizzazione di nuovi plessi per dare una risposta alla carenza di spazi. L’altro capitolo riguarda i costi di una nuova pista. Finora sono volate tante cifre. Ebbene, Barnini ora vuole sapere dai suoi uffici quanto può costare una pista nuova (con la tribuna), in base anche alle necessità manifestate dalla società guidata da Marchetti. Poi farà le sue valutazioni e riaprirà il confronto.
finalmente ragioniamo , se non approva il progetto stadio politicamente è finita visto che il suo rifiuto ha fatto il giro del mondo , tutta Empoli vuole lo stadio
Questa e la strada giusta! Forza Empoli ora e sempre !
Bene. Iniziamo a mettere le carte in tavola e ragionare a 6 occhi, o più.
Ma sfruttare altri campi tipo Pagnana,S.Maria,Avane ecc.non e` percorribile? Sarebbe un bel risparmio
Fate la pista a Petroio insieme al comune di Vinci, le strade esistono gia’, c’e’ solo da abbellire lo stadio con spesa modica e soddisfazione per tutti.
la soddisfazione del comune di vinci, che si vedrebbe regalare la pista dal comune di Empoli
stocazzo
ma quale regalo…ma ragiona con il cervello prima di parlare…
ragiona tu col cervello, e non con quello del corsi.
il problema del comune di empoli è di rimanere senza nemmeno un impianto sportivo, arrivi te a proporre di regalare il castellani al corsi e la pista a vinci….
SI PERCHE IO IO UN FO COME TE CHE RAGIONO A CAZZO! E POI LO STADIO E’ SOLO IN COMODATO D’USO COME DICE LA NORMA PER 99 ANNI…..USA IL CAPO NO I CHE DICE IL PD….
SAREBBE LA MIGLIORE COSA
IMPATTO AMBIENTALE PRATICAMENTE ZERO
RIFACIMENTO DI TUTTO IL POLO SPORTIVO
RIFACIMENTO DELLA TETTOIA
E COSTI DA DIVIDERSI TRA I DUE COMUNI IN PROPORZIONE
(TRA LE ALTRE COSE C’E’ L’ESEMPIO DELLA PISCINA
INTERCOMUNALE DI SANTA CROCE E FUCECCHIO BEN RIUSCITO)
MA SECONDO TE IL PD E’ IN GRADO DI CONCEPIRE QUESTA IDEA?
CIOE’ QUELLI CHE AL GOVERNO FAVORISCONO I LICENZIAMENTI
PER DIRE CHE CI SARA’ PIU’ LAVORO…POSSONO ARRIVARE A PENSARE QUESTO’….SEEEEEEEE…..
Il cervello nn fa’ arrivare a capire che sarebbe la soluzione giusta per tutti a petrolio Egoismo e provincialismo
il cervello non fa arrivare a capire che l’Atletica Empoli deve stare a Empoli.
ma quale atletica empoli!!!! ti vengono a chiedere di iscriverti alla loro società quando vai a correre le gare podistiche per cazzi tua gnamo…..
Bene così! Splendida notizia: Mettiamoci tutti di buzzo bono intorno a un tavolo, discutiamo e iniziamo i lavori prima possibile.
bene bene qualche chiamata dall’ alto ha fatto bene
Effettivamente, Petroio non sarebbe pensata male. Impianto “solo” da ristrutturare, che diventerebbe intercomunale fra Vinci-Empoli (vedi piscine Santa Croce-Fucecchio, Larciano-Lamporecchio).
La soluzione che avevo già letto nei commenti e ora riportata da Riccardo mi sembra la migliore: Petroio insieme al comune di Vinci.
lo stadio nuovo del Frosinone è costato 11, 5 milioni supergiù quanto il nostro
Ciao Antonio, credo che lo stadio del Frosinone sia interamente in tubi, copertura compresa, fatta eccezione per la tribuna centrale, che devono ristrutturare. Questo quanto ho visto dalle prime immagini qualche mese fa. Non so se poi è cambiato qualcosa. Quello che ha presentato l’Empoli è un restyling in cemento e acciaio, con finitura esterna il policarbonato (stile Allianz Arena), che probabilmente ha un pregio maggiore. Un saluto.
La soluzione più intelligente sarebbe fare la pista a petrolio, quindi li non la faranno
…..bene, ma non una cattedrale come quella raffigurata nel progetto. Poi, ce ne pentiremo……
A
Ma scusate, la maratona sarebbe a ridosso del campo o rimarrebbe alla stessa distanza?
alla stessa distanza.
e anche le curve non pensare che siano a 2 metri dalla linea..
nooooooooooooooooo
maremma impestata cambiano diverse cose
e comunque ci deve essere sempre uno spazio tecnico tra campo e spalti o duro è….si vede che tu sei del pd….si vede da quanto tu capisci
la maratona sta alla stessa distanza, perche il campo non verrà toccato, cosi come la maratona.
la tribuna inferiore verrebbe risistemata con l’aggiunta di un parterrino, ma se consideri che ora è a 20 metri dal campo.. al massimo sarà a 10 metri (gli ultimi scalini del parterre che non vedranno una sega tra l’altro).
PD tu lo dici a qualche tu parente
NO NO PD LO DICO A TE
TU TE LO MERITI TUTTO!
IO E’ MILLE ANNI CHE FACCIO TRASFERE!!!!!!
CONOSCO GLI STADI A MERAVIGLIA
SO I CHE DICO
TE NO
TE L’HO DETTO L’ALTRA VOLTA VAI A FARTI UN GIRO DA UNO PSICOLOGO BRAVO VAI…
poi oh, “spazio tecnico”….
… e tu n’hai girati parecchi di stadi si…..
SE NON SAI NEMMENO COSA E’ UNO SPAZIO TECNICO MA COSA CAZZO RAGIONI A FARE SPARATI
Più che altro è facile sparare opinioni fa dietro una tastiera “anonimo”….
io valuterei con piu’ attenzione l’ipotesi via sanzio o comunque un area in prossimità del plesso scolastico. in primo luogo per dare alla possibilità agli studenti di sfruttare a pieno le 2 misere ore di educazione fisica settimanali (con risparmi per quanto riguarda il trasporto). inoltre credo che la possibilita’ di usufruire con continuita’ da parte dei ragazzi di una struttura per l’atletica potrebbe far appassionare molti di loro a questo antico e nobile sport, con vantaggi anche per la societa’ di atletica che vedrebbe aumentato nel tempo il numero di appassionati ed iscritti. poi,con lungimiranza, coinvolgerei anche il rugby empoli, dato che le statistiche dicono che sia lo sport più in crescita sia per appassionati che per praticanti.
comunque bene così, se tutto questo si realizzerà in un modo o nell’altro ne guadagnerà tutta la citta’.
Scusate ma io leggendo qua e la ho inteso tutta un’altra situazione (leggendo tirreno on line e calcio e finanza sempre on line).mi sembra che barnini abbia cercato di smorzare la tensione creatasi dichiarando che era l’ora di sedersi a parlarne, dicendo però che il comune in fondo era stato aperto e disponibile tirando fuori ancora la storia della viaccia in concessione(senza dire però la possibilità di spostare li l’atletica). Nel frattempo mi risulta che siano stati i consiglieri dell’opposizione all’unisono a chiedere al sindaco di rivedere i suoi passi e richiedendo una riunione del consiglio direttivo con corsi e atletica per cominciare a vedere se si può mediare. Nel frattempo esce l’intervento del presidente della federazione atletica in toscana che dichiara che per rifare di sana pianta i lavori richiesti dall’atletica ci vogliono davvero 6-7 milioni come diceva marchetti(nazione di ieri).
Tradotto: Il sindaco cerca di salvare la faccia tornando in dietro ma senza cambiare nulla di quanto detto prima se non che il progetto ha tante lacune da rivedere e rimettendo in campo la viaccia per l’Empoli, l’opposizione si schiera ed interviene per una soluzione. Non ho trovato traccia della disponibilità a fare in viaccia l’atletica
FACCIAMO 2 CONTI PER SPIEGARE CHE LO STADIO NUOVO CONVIENE A TUTTI E DOVRA’ ESSERE FATTO.
Voglio stare basso e stimo che il gruppo di attivita’ commerciali possa generare introiti per circa 15k-20k € al mese (cioè 30-40k € al mese nel complesso): questo vuol dire fra i 360-480k € lordi all’anno, più o meno 250-300k € netti all’anno. Questo significa che in 30 anni circa l’investimento stadio sarà ripagato, gli altri 70 anni sono di guadagno.
Anzi, lo stadio verra’ ripagato in molto meno perché Corsi sottrarra’ all’Empoli FC la quota affitto dello stadio (cosi’ come adesso fa a Monteboro): una cifra stimata per l’affitto del nuovo Castellani è’ fra i 100-200k € lordi all’anno, il resto dei calcoli fatelo voi.
Il comune rimane comunque proprietario dell’immobile (Corsi ne acquisisce solo licenza d’uso) e questo vuol dire che (speriamo mai), di fronte ad un eventuale fallimento della società EFC (perché magari, nel frattempo, Corsi ha venduto a un presidente pazzo stile Calleri… ve lo ricordate quando si avvicino’ nel ’97?), il bene tornerà’ in mano al Comune ed alla collettività (ed è un bene che, se ben gestito, produce introiti).
Corsi è uno che i conti li sa fare molto bene e non credo sia stupido al punto tale da mollare tutto (anche perché la sua azienda, da 15 anni a questa parte, è rimasta l’EFC).
Come visto, i margini di guadagno sono piuttosto elevati e può alzare l’offerta per il rifacimento pista anche di 2/3 milioni perché’ non sono certamente quelli a fare la differenza in questo progetto.
Piuttosto, è bene capire quali siano i costi effettivi della pista come sembra si stia facendo dalle prime cifre che si sono sentite circolare.
Anche perché la società di atletica deve avere chiaro un concetto: supposto che qualcuno dall’esterno ti faccia la pista a gratis, poi c’è da mantenerla e questo è un problema esclusivamente loro. Ce li hanno i soldi per mantenerla?
Avanti Azzurro. Siempre
Anche l’atletica in via sanzio l’ho letta detta da Dusca Bartoli non da Barnini
Volevo dire “i costi della pista senza fare speculazioni come sembra dalle prime cifre che sono circolate…”
Ma davvero ? si è impaurita la Sindaca, comunque ancora non siamo a niente… incontro tra le parti in causa il prima possibile e poi la parola al popolo che a sto gira conta eccome se conta…. AVANTI CON IL PROGETTO CORSI.
Piccola riflessione: l’Empoli da un forte contributo al rifacimento della pista altrove (scelgano loro dove), le attività del sotto maratona rimangono allo stato attuale, l’Empoli si fa lo stadio come progettato. Vantaggi: per l’Empoli, lo stadio di proprietà e all’avanguardia, per l’atletica l’impianto nuovo e funzionale, per il Comune l’impianto nuovo dato all’atletica, lo sbarazzarsi dello stadio (che a questi punti è rimasto un immobile a solo uso dell’Empoli). Il tutto a costi zero, o irrisori, per il Comune. Svantaggi: francamente non ne vedo.
ma c’è ancora quello pseudo sondaggio lanciato da Emilio Cocchi?
o zapata (alias fabrizio c.)..
“lo stadio verra’ ripagato in molto meno perché Corsi sottrarra’ all’Empoli FC la quota affitto dello stadio (cosi’ come adesso fa a Monteboro)”
diamine la società Empoli FC paga il costo della ristrutturazione e poi dovrebbe pagare anche l’affitto al corsi ???
Ciao Paride io ho letto che gradinata e tribuna sono interamente in cemento e acciaio
Brava Brenda!
Anch’io ho letto quello che dice Berto. Questo per dire che,aldilà delle idee politiche di ognuno di noi, è giusto dare merito anche all’opposizione che sembra aver contribuito molto al dietrofront di barnini. Dusca Bartoli”e che sogno sia” da il tirreno di due giorni fa
Scusate, era valdelsa.net no tirreno
Non è vero caro ZAPATA, il Centro Sportivo di Monteboro non è più, credo almeno da 5 anni di proprieta’ del Presidente CORSI ma DELL’EMPOLI CALCIO. Informati prima di dire cavolate
Mamma mia che bello vedere una partita di campionato inglese con gli spalti gremiti e attaccati al campo , tutti coperti e impianti moderni…sono avanti anni luce e noi stiamo qui a discutere se la pista va tolta o no ASSURDO CHE SCHIFO
speriamo t’arrivi una pallonata ni viso.
E che a te ti arrivi un bel giavellotto nelle pelotas…
Ahahah ragazzi fate schiantà
FORZA EMPOLI
…speriamo di trovarsi a qualche manifestazione…
tipo?
QUALCHE SCIOPERINO GENERALE VIENI?
Ma perché se il progetto e’ interamente finanziato da privati, non viene portato avanti dal Comune stesso? Vi rendete cosa significhino 6.000 metri di spazi commerciali in termini di affitti e/o percentuali? Così sarebbero tutti contenti: i tifosi che avrebbero lo stadio che vogliono, l’Empoli calcio che avrebbe i suoi tifosi più vicini, il Comune potrebbe con i ricavi fare la pista nuova dove vuole ed infine i cittadini a cui del calcio non interessa niente, ma sono anch’essi proprietari del Castellani porrebbero con i proventi avere maggiori servizi (scuole, spazi per anziani, sussidi ai più bisognosi ecc.). Mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno a questo proposito.
il tuo discorso sarebbe giustissimo, ma purtroppo le leggi e le direttive arrivate negli ultimi 20 anni da roma e da Bruxelles vanno in direzione opposta impedendo ai comuni di partecipare in prima persona alle attività economiche. questo e’ il frutto di 30 anni di politiche liberiste. poi c’e’ da dire che ai comuni, con la gente che c’è ora io non mi fiderei nemmeno a lasciargli il cane per mezza giornata.
se si vole ragionare seriamente, io ho i miei dubbi che, per dire, euronics accetti di essere messo nel sottocurva sud, col parcheggio di là dalla strada.. ve la immaginate la gente che esce televisore in mano o frigorifero sul carrello e devono attraversare il viale?
uguale la conad sotto la nord, anche se ha smentito l’interesse.. dove sono i parcheggi?? vi ci voglio vedere uscire dalla conadde e farvi 100 metri per andare alla macchina parcheggiata magari accanto ai campi da tennis.
comunque cazzi del corsi, ha detto che farà lo stadio, ora lo faccia.
PS Pif non siamo ingenui, il corsi e il ghelfi questa storia dello stadio l’hanno tirata fuori per tutti i motivi tranne che per i tifosi.
i tifosi piu vicini? è vero il contrario.
e se ci è rimasto un po di senso della misura, capiremo che è più facile che giocheremo fuori casa 15 partite su 19
Da tifoso lo stadio modello bombonera lo ritengo ottimo…valorizzerebbe anche l area..idem una struttura attrezzata per l atletica da un altra parte ma in empoli e non a petro.ho..ma since.preferirei una proprietà più forte economicamente tipo quella del tuttocuoio in modo da evitare speculazioni circa guadagni da attività derivanti dal calcio..
Anonimo è’ veramente un limitato probabilemte non deve essere uscito oltre il comune di Empoli da quando è’ nato …..
Scusa se mi permetto ma è giusto che la pista d atletica sia un progetto che metta d accordo gli interessati alle giuste condizioni economiche…ma pretendere che la facciano da una parte o dall altra mi sembra superfluo..anche perchè loro si devono spostare e magari per alcuni rompe logisticamente..l importante è rifare lo stadio e valorizzare Empoli
Qui non ci sono giuste condizioni economiche. Il restauro del Castellani, cosi come da progetto, e’ un grosso business. Se ci sono le condizioni, lo faccia il Comune a vantaggio di tutti i cittadini.
Caro Y ACEVEDO sei proprio un disfattista
Caro Supertifoso. è la solita parola che usava mussolini per i suoi avversari.
Grazie!
IL FANTASMA NECESSARIO DEL DISFATTISMO
DISFATTISMO: la parola appare improvvisa in una lingua che l’ aveva dimenticata. Nel «Lessico di frequenza della lingua italiana contemporanea» che nel 1971 il Cnuce di Pisa pubblicò sulla base di un campione di 500.000 parole d’ uso tra il 1947 e il 1968 troviamo la parola «disfatta» ma non troviamo «disfattismo». C’ ERA voluta la disfatta della guerra per far tacere la voce di un regime che per vent’ anni aveva sistematicamente fatto uso dell’ accusa di disfattismo. E infatti basta varcare il confine del 1945 per trovare un uso sistematico di quell’ accusa. Non sono più molti oggi gli italiani che l’ hanno ascoltata nei raduni oceanici del regime fascista o gridata da una voce stentorea attraverso la radio. E solo l’ ignoranza diffusa della nostra storia e la mancanza di una cultura politica degna di questo nome spiega perché manchi oggi una capacità collettiva del nostro paese di riconoscere l’ apparizione di un termine chiave della nostra storia novecentesca . Il mondo è cambiato, la società italiana è oggi sideralmente lontana nei consumi e nello stile di vita da quella dei tempi del primo Cavaliere, i mezzi di comunicazione sono dotati di un’ efficienza e di una capillarità allora inimmaginabili. Ma quella parola che affiora nel linguaggio del presidente del Consiglio è come una macchina del tempo. Di più , è un marcatore genetico. Ci riporta agli anni venti del secolo scorso. Svela il binario obbligato su cui corre il treno dell’ avventura politica oggi in atto. Contro il disfattismo dei socialisti e la debolezza dei liberali, responsabili di dividere il paese e di criticare chi aveva voluto l’ ingresso in guerra, Benito Mussolini pronunziò un celebre discorso il 3 aprile 1921 nel teatro comunale di Bologna: l’ attacco era fatto in nome di una «stirpe ariana e mediterranea» da parte di un capo che chiamava a raccolta contro il nemico interno. Il filo dell’ attacco al disfattismo non si interruppe qui. Fu il leit motiv della propaganda del regime. Se rievochiamo queste vecchie cose non è per tornare sulla questione generale se quello che si presentò anni fa come il «nuovo che avanza» sia in realtà qualcosa di molto vecchio, se il berlusconismo sia classificabile come fascismo. Quello che si presenta è una nuova declinazione di qualcosa che appartiene alle viscere profonde della storia italiana, alle magagne della nostra società, alle questioni non risolte nel rapporto tra gli italiani e il passato del paese. E’ il linguaggio del leadera svelare che il regime che giorno dopo giorno avanza nel nostro paese tende a riproporre qualcosa che l’ Italia ha già conosciuto. Il disfattismo fu per il regime fascista un fantasma necessario, continuamente evocato, il responsabile a cui imputare le difficoltà e gli insuccessi. La voce del Capo si alzava non tanto per denunziare le trame dei disfattisti di professione, quel pugno di antifascisti «soli, solissimi», come ha scritto Vittorio Foa. Per loro, per seguirne i passi, in Italia e all’ estero, per eliminarli all’ occorrenza, bastavano l’ Ovra e i sicari. No: il disfattismo era per il regime il nemico per definizione, l’ unico nemico che potesse minacciare un sistema in cui il Capo doveva realizzare l’ ideale supremo della democrazia organica, della fusione mistica del popolo nel leader.E tanto più insistente fu la campagna contro il disfattismo quanto più in profondità penetrava l’ adesione collettiva al regime, quanto più generalizzato fu il consenso. Consenso: questa è la parola che figura nel titolo di un volume della biografia di Mussolini scritta da Renzo De Felice. Da lì data la sconfessione di una falsa immagine della nostra storia. La favola bella che fu raccontata dopo la Liberazione all’ Italia che si scopriva insieme sconfitta e vittoriosa fu quella di un antifascismo originario e diffuso che era sfociato naturalmente nella Resistenza. Oggi sappiamo che non era vero. Sappiamo che gli italiani erano stati profondamente corrotti dal regime fascista. La corruzione era consistita proprio nella continua denunzia del disfattismo, nella costruzione passo dopo passo di un sistema di unità organica tra popolo e capo che permettesse al capo di riassumere ed esprimere i bisogni del popolo, di rispondere a ciò che la gente voleva, al di là di ogni mediazione. In fondo, possiamo parlare del fascismo come di una forma speciale di democrazia: una democrazia che eliminava le mediazioni faticose dei sistemi rappresentativi nel momento stesso in cui cancellava le barriere che impedivano al potere del Capo di operare. Era per eliminare il disfattismo che bisognava sostituire la voce del regime alle discordanti voci della libera stampa e trasformare le istituzioni di una monarchia parlamentare in canali di unione organicistica tra il Capo e il suo popolo. E quando, con i Patti Lateranensi, anche la Chiesa dette il suo fondamentale contributo al pieno dispiegarsi di una saldatura completa tra il paese e «l’ uomo della Provvidenza» la lotta al disfattismo fu coronata da due provvedimenti emblematici: il giuramento di fedeltà dei professori e la riapertura del tesseramento perché tutti potessero entrare in un partito che non era più una parte ma il tutto. Fu allora che almeno un italiano parlò di un processo di corruzione che stava minacciando tutti: un processo che poteva e doveva essere contrastato. Leone Ginzburg sostenne che non si dovevano condannare gli italiani che per ragioni di necessità avevano chiesto quella tessera, ma bisognava incoraggiarli a non fare altri passi sul terreno della corruzione. Oggi il discorso sulla corruzione degli italiani è di tipo diverso ma non meno grave. La saldatura tra popolo e leader si nutre del progressivo svuotamento dell’ etica civile, fatto di leggi e di decreti di breve e brevissimo respiro, di una continua aggressione alle istituzioni rappresentative, alla divisione dei poteri dello Stato, alle istituzioni giudiziarie e alla legalità. Alla violenza fascista si è sostituita la persuasione di un abile management delle emozioni collettive e una sostituzione dell’ evasionee del sogno alla durezza dell’ irrreggimentazione. Ma l’ esito è identico: si chiama corruzione e affonda le radici in un vuoto di memoria e di cultura civile. Se il consenso massiccio della popolazione al regime di Mussolini è una verità storica acquisita, questa verità non ha operato nel senso giusto, non ha spinto le istituzioni della Repubblica e la coscienza degli italiani a fare i conti con la nostra storia con la radicalità e la durezza con cui i tedeschi hanno fatto i conti col nazismo. Solo tenendo conto di questo si può risolvere l’ enigma di un consenso collettivo appena incrinato da episodi che altrove avrebbero costretto ogni statista decente a dimettersi. Un paese che dimentica la propria storia è condannato a ripeterla.
ADRIANO PROSPERI
repubblica.it 2009
Caro Karciofilo il restauro di un bene comunale e’ perfettamente attuabile specialmente se interamente finanziato da privati. Poi chi ci va’ dentro compreso l’Empoli calcio deve pagare un affitto.
si ma con seimila mq di fondi commerciali da affittare, il comune diventerebbe un’immobiliare e non so quanto sia fattibile. comunque sono disponibile a portare avanti la battaglia di pif, ma dubito che troveremo una sponda dalle parti di via del papa dove il thatcherismo renziano la fa da padrona.
La nostra sindaca ha commentato ,a proposito del Beat festival, che si stá svolgendo nella nostra città, che x l’entusiasmo e l’euforia che ha coinvolto più di 20 mila persone Empolesi e non solo, ha commentato dicevo prima”che sembrava di non stare a Empoli”. Già un sindaco che si meraviglia così della sua città, che tra l’altro gli ha dato i natali, vuol dire che non la conosce molto bene,la sua città,e che non conosce le potenzialità che può esprimere . Si stanno accorgendo solo ora che Empoli é una città che vuole vivere, e non sonnecchiare come vorrebbero loro, ne è la riprova anche la questione stadio, dove il sindaco si é espresso nella maniera che solo un politico di poco buon senso poteva fare.
Speriamo ora, che queste due sberle,abbiano svegliato il nostro sindaco e non solo, e che Empoli diventi una città diversa da come sempre ce l’hanno fatta vedere!!!!!
In realtà la frase è ben studiata e significa: “Empoli era una città sonnolenta, sono arrivata io e ho portato una ventata di novità”. Non è per meravigliarsi ma per riprendere quel discorso che aveva fatto all’inizio della campagna elettorale quando usò quell’espressione forte di ricostruire Empoli sulle macerie. Significa prendere le distanze dalla vecchia generazione del partito, quella che ha governato in maniera disastrosa con i due mandati di Luciana Cappelli (corrente “bersaniana”) lei che appartiene alla corrente “renziana” del PD.
Una cosa e’ sicura: chi porterà avant i il progetto farà un grosso business. Qui l’amore per la squadra c’entra poco! E soprattutto non e’ giusto cedere per 99 anni un bene che e’ di tutti i cittadini, anche di quelli che del calcio non gliene frega nulla.
Astiosità che porta all mobilismo. Non sono capace il allora critichiamo e demonizziamo. Viaggia , guarda ed apri il cervello. Porta interessi a tutti ovvio che chi la elabora ha una visione ancor più diretta del interesse ….. Che pena vedere questi discorsi da lotta di classe.
Leggo dei commenti da epoca URSS…
Urss agreste e zappatrice
Credo che il ragionamento fatto in precedenza sulla attuabilità dei progetto da parte del Comune sia da verificare!
Bravo comune si ma per BEat , la manifestazione che c’e’ ora a Serravalee; per questa faccenda gli ffrizza il culino di perdere i voti di tante migliaia di persone e perdere le poltrone. Bene così! solo così si può ragionare con questi top politici de stoca
Il sindaco dalla vicenda Beat ne esce molto rafforzata agli occhi della città. Se non lo capite avete la lungimiranza di una tartaruga. Forza dicevamo che metterà in campo per portare avanti la trattativa stadio e non si farà mettere facilmente i piedi in capo dal Corsi che ha puntato tutto sulla strategia d’accerchiamento. I rapporti di forza sono cambiati rispetto a tre settimane fà perché gli empolesi e il circondario ha visto per la prima volta una empoli, viva bella e protagonista e sà che tutto questo è grazie alla disponibilità della e la volontà della nuova giunta se è stato possibile. I serravallesi e le zone limitrofi investite dalla festa sono entusiasti. Solo una piccolissima parte bubbola a prescindere da venti giorni ma non credo avranno argomenti visti i numeri e la riuscita della manifestazione. Io stò
con Dusca, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare.