Quando Teofilo Sanson nel 1978 si beffò del regolamento appiccicando il marchio dei suoi gelati sui pantaloncini dell’Udinese, non poteva immaginare la fuga degli sponsor dei nostri tempi. In Serie A 6 società su 20 sono orfane del partner principale, quello stampato in bella evidenza sulla maglia. Il fenomeno non è nuovo, da qualche anno una manciata di club resta all’asciutto, addirittura 7 nella passata stagione. Il guaio è che non si inverte la tendenza, per una serie di ragioni: l’appeal del campionato è quello che è; l’Italia non è uscita dalla crisi; le dinamiche pubblicitarie sono avverse. Fiorentina, Genoa, Lazio, Palermo, Roma, Sampdoria: ecco le no logo. Per i viola (in 2-3 settimane si potrebbe concretizzare una trattativa top-secret) e le genovesi è il secondo anno di fila, per i rosanero e i giallorossi il terzo, per i biancocelesti addirittura il nono. Il Bologna ha riempito il vuoto proprio in extremis firmando per un milioncino con Faac, multinazionale dei cancelli automatici finita in eredità alla curia bolognese.
Sommando il valore dei contratti delle varie tipologie di sponsor di maglia (principale, co-sponsor e sponsor sul retro, facoltà introdotta la scorsa estate) il totale della Serie A 2015-16 fa circa 91 milioni: nella banca dati del blog, sulla destra, potete consultare e scaricare il grafico con i dettagli squadra per squadra. L’anno scorso erano 82 milioni ma la crescita non inganni. Le uniche eccezioni sono Juventus e Milan, le realtà italiane commercialmente più spendibili fuori confine. Per entrambe sono entrati in vigore i rinnovi contrattuali con Fiat (marchio Jeep) e Emirates. I bianconeri sono passati da 13 a 17 milioni, i rossoneri da 12 a 17. Questi sono i compensi base. Poi ci sono i bonus. Nel caso della Juve un milione è già scattato con la partecipazione alla Champions, ne può arrivare un altro con i quarti e un altro ancora con lo scudetto; il Milan ha firmato un quinquennale da 85 milioni che possono salire a 100 in base ai risultati. L’Inter, invece, è a fine ciclo: la partnership con Pirelli da 12 milioni annui termina a giugno e non si sa se verrà prolungata. Il Napoli difende i suoi quasi 10 milioni dell’abbinamento confermato Acqua Lete-Garofalo. Dopo c’è il vuoto, anzi no…
Spulciando i bilanci delle società saltano fuori i 22 milioni che Mapei elargisce al Sassuolo in qualità di sponsor ufficiale (i naming rights dello stadio sono gestiti da una controllata). Tecnicamente, quindi, il club neroverde è al comando della classifica dei proventi. Ma è una cifra fuori mercato. Il patron Giorgio Squinzi, che non bada a spese per la sua squadra, usa suddividere le sue elargizioni tra versamenti in conto capitale e, appunto, sponsorizzazione. Contratto, questo, che nel corso degli anni è cresciuto di pari passo con l’entità degli investimenti per potenziare l’organico: nell’esercizio 2013 ammontava a 15 milioni. Il Sassuolo, quindi, è un caso a parte. Tolte le big, le condizioni del mercato sono complicate. Spiega Marco Nazzari, managing director di Repucom Italia: «Questo è lo specchio delle difficoltà persistenti del calcio italiano. Le sei squadre senza main sponsor? In alcuni casi non si vuole svendere la maglia, però certe aspettative non sono più in linea con il mercato, specie per le realtà che hanno una risonanza domestica: le aziende non ritengono conveniente investire, visto il calo dei consumi in Italia». Tra l’altro è proprio mutato lo scenario. La pubblicità tabellare è crollata e quella sul digitale e sul web ha costi-contatto enormemente più bassi, oltre a essere percepita più «cool» dai giovani. Molte aziende preferiscono dirottare gli investimenti su questo tipo di campagne più interattive, anziché accontentarsi del logo statico sulla maglia.
Paradossalmente, le squadre di provincia soffrono di meno perché possono essere «comprate» dagli sponsor a prezzi più accessibili, come ricorda Gianmarco Lupi, responsabile marketing dell’Empoli: «Le piccole si accontentano di investimenti da serie B, se mi passate il termine. Noi comunque abbiamo appena siglato con Gensan il contratto più importante della storia dell’Empoli, grazie all’attenzione suscitata nello scorso campionato». In questa fascia l’Atalanta è in pole con 2,5 milioni da Suissegas e il nuovo sponsor sul retro EC Elettrocanali, mentre il Chievo è in ancora in trattativa e nell’attesa schiera la Paluani di Campedelli. E le neopromosse? A parte il Bologna, il Frosinone ha confermato i partner storici (Banca Popolare del Frusinate-Gala-Sette) incassando un milione, cioè 400mila euro in più dell’anno scorso. Anche il Carpi, che si è unito alla grande scuderia Infront per lo sfruttamento degli altri diritti promo-pubblicitari, ha avvertito gli effetti del passaggio di categoria: il nuovo main sponsor Azimut garantisce 700mila euro, oltre il doppio della B. «Prima facevo il porta a porta, oggi sono le aziende a cercarmi», chiosa il responsabile marketing Simone Palmieri.
Maglia azzurra con colletto e laccetto, pantaloncino nero lungo. Anni 2000/01 e 2001/02. Il completo più bello della storia. Non ci sono paragoni. Non scherziamo.
….concordo. Ricordo una partita sotto la pioggia battente, quell’azzurro così vivo e quei pantaloncini al ginocchio davano un’immagine altamente “antica”, sembrava una gara degli anni ’20.
era il 2001/2002 e 2002/2003…
cmq si quoto…miglior completino della nostra storia
Scusate, dite le cifre di quasi tutte le squadre. Ma l’Empoli? Quanto e di che tipo è il contratto, visto che è stato siglato? Che buffo modo di dare le notizie!|
Be’ ogni tanto ti ho “beccato” per la tua maniera di voler puntualizzare un po’ troppo i commenti di Cocchi e Company…..ma qui ti do ragione……possibile che di tutti si parli,meno che degli introiti Empolesi?E inoltre è possibile che si acquisti un giocatore e non si sappia mai per che cifra a firmato il contratto?
Se consulti il grafico,lo leggi,ieri era anche sulla gazzetta dello sport in un inchiesta a tutta pagina.
BRAVO GIANMARCO!!!
Non credo che si sia capito….
Se fai un articolo è parli di compensi che arrivano dagli sponsor…..perche’ non dirlo direttamente sull’articolo quanto spetta alla nostra squadra,invece di parlare di tutti e non di noi IN PRIMIS, visto che sulle pagine di Pianeta si parla prima di tutto dell’Empoli o no? …..Questa prende tot,questa prende tot e se voglio vedere quanto prende l’Empoli. ….devo andare a cliccare sul link?Ma per favore…….
Vi ricordo che l’ AD ROMA ha l’esclusiva con la NIKE (ve pare poco…)
Vi ricordo che l’ AS ROMA ha l’esclusiva con la NIKE e nn può mettere nessun altro marchio sulle maglie…
Sulla gazzetta sono 1,1 milioni tra tutti e tre gli sponsor. Inizialmente mi è sembrato poco,poi vedendo le cifre delle altre realtà affini a noi ho notato che è in linea agli sponsor attuali. Quello che mi ha ghiacciato è stato vedere che in tutta la A lo sponsor che sgancia di più è la Mapei che da 22 milioni.
Articolo interessante ma a tratti semplicistico, la fuga degli sponsor dalle magliette è anche data dalla scarsa cura delle squadre italiane per il marketing (un esempio lo abbiamo a Empoli con maglie presentate in ritardo e dozzinali), per cui un’azienda vedrà poche magliette replica in giro con il suo logo.
Senza considerare che il mercato delle magliette in Italia è in mano ai falsi.
Ma come. La cosa più importante: l’introiti dell’Empoli! Dovrebbe stare in titolo e invece è in un allegato. Che dio ci salvi!
io aggiungerei che visto l’immagine che il calcio italiano ha dato negli ultimi anni da calciopoli in poi, non mi stupisco che nessuno voglia piu’ investirci soldi. magari aprendo ai casamonica qualcosa di più si potrebbe racimolare.