Ad otto gare dalla fine non si può ancora dire di avere il gatto nel sacco ma i segnali sono tutti dalla nostra parte. A Spezia arriva un pareggio che abbiamo già avuto modo di descrivere come una vittoria, si perchè queste gare non semplici se riesci a non perderle hai fatto tutto quello che dovevi, e se riesci a non perderle anche perchè gli episodi sono tutti dalla tua, allora qualcosa vuol davvero dire. Il pareggio, sia chiaro, è assolutamente il risultato più giusto che la gara potesse dare, una gara in cui lo Spezia mette in seria difficoltà gli azzurri ed ha decisamente le occasioni da gol più nitide, ma durante i novanta minuti di gioco l’Empoli palesa la maggior qualità nel palleggio e nel provare a sviluppare la manovra. Un Empoli che sa adattarsi bene ad ogni situazione e che ieri aveva messo in preventivo di trovare una squadra dal pressing molto aggressivo, in un campo che fa la differenza per i padroni di casa viste le dimensioni a cui non siamo abituati. Un Empoli che sa supplire ad ogni assenza, ed ieri il gol di Piu è la certificazione di tutto quello che ormai andiamo dicendo da tempo, dove in questa squadra è prezioso il contributo di tutti gli interpreti ma nessuno (e lo si dice nel senso positivo di questo) è indispensabile. Un Empoli che dalla panchina sa cambiare con i giusti accorgimenti l’inerzia della partita, su tutte geniale la mossa dello spostamento di Bennacer davanti alla difesa, trasformando anche l’algerino che fino a quel momento non aveva certo impressionato. Un Empoli a cui poi girano bene anche i risultati che arrivano dagli altri campi ed ecco che ancor di più il pareggio trovato ieri vale come una vittoria. Immortale, questo è l’aggettivo che in questo momento si addice maggiormente alla squadra di Andreazzoli, una squadra capace di arrivare al ventesimo risultato utile consecutivo, un Empoli che si è saputo nel tempo trasformare non perdendo più partite (come quella di ieri) che forse in un non lontanissimo passato avrebbe perso.
Come detto la gara di ieri è stata tutt’altro che semplice. Già al decimo minuto arriva il primo pericolo dalle parti di Gabriel con lo scatenato Marilungo a mettere la sfera di non molto sul fondo. Passano poco più di cinque minuti e Brighi stende lo stesso Marilungo a venti metri dalla porta del nostro portiere, punizione per gli aquilotti della quale si incarica Lopez che con un sinistro chirurgico buca l’estremo difensore brasiliano. Si deve attendere il 25′ per il primo squillo di tromba azzurro, quando Krunic si libera bene di un avversario e lascia partire un fendente che sfiora il palo. Gli azzurri nella fase centrale del primo tempo riescono a guadagnare metri importanti in campo, schiacciando lo Spezia dietro ma di palle pericolose davanti ne arrivano poche, su una di queste (siamo al 36′) Piu va di testa ma mettendo la sfera sopra la traversa. La ripresa si apre con i padroni di casa a mille all’ora, ed alla prima azione l’Empoli va davvero vicino al subire il secondo gol: mischia in area, palla buona per Ammari all’altezza del disco del rigore ma per fortuna il trequartista spezzino scarica addosso a Gabriel. Al 22′ la mossa che arriva dalla panchina azzurra, fuori Brighi, dentro Traorè che va a fare la mezzala con Bennacer spostato nella posizione di proprietà di Castagnetti ieri assente per squalifica. Proprio il giovane ivoriano, con grande personalità, va al tiro dopo un minuto dal suo ingresso in campo. Il minuto 27 del secondo tempo è però quello decisivo, quello che manda in visibilio i tanti supporters azzurri arrivati al Picco: Traorè recupera palla e favorisce l’avanzata di Maietta, lungo lancio del centrale con Terzi che sbaglia il tempo dell’intervento e va a vuoto e Piu che, alle sue spalle, lascia rimbalzare la palla a scarica un sinistro potentissimo alle spalle di Manfredini. La gara scivola verso il giusto pareggio ma nei minuti di recupero la Dea Bendata da una grossa mano ai colori azzurri, infatti Palladino sfonda nella nostra area, la palla arriva sui piedi di Forte che va deciso al tiro prendendo in pieno il palo. Finisce così, con il cuore in gola, e la soddisfazione del pericolo scampato.
Nella gara giocata nel golfo dei poeti è a Mimmo Maietta che vogliamo dare la virtuale palma di migliore in campo degli azzurri. L’ex Bologna è praticamente perfetto, un giocatore che gara dopo gara dimostra di non aver niente a che fare con la serie B; ottimo nelle chiusure che effettua sempre con grande semplicità, bravissimo ad annullare Gilardino e come ciliegina sulla torta l’assist al bacio per Piu in occasione del pareggio. Ovviamente menzione speciale per Alessandro Piu. Il ragazzo cresciuto nelle giovanili azzurre ha trovato ieri a Spezia, nello stadio in cui è stato protagonista lo scorso anno, la sua prima maglia da titolare in virtù della doppia assenza di Donnarumma e Rodriguez. Tornava in campo (salvo fatta eccezione la parentesi di Foggia) dalla gara di Vercelli dello scorso novembre ed ovviamente non si poteva chiederli miracoli: gioca una gara intesa cercando di farsi sempre trovare pronto, e quando arriva il pallone che chiede di essere messo dentro lui non si fa pregare sfondando la rete. Da evidenziare il buon impatto con la partita che ha avuto Traorè dal suo ingresso, andando involontariamente anche a rigenerare Bennacer che non aveva invece avuto un discreto inizio di gara. Fa notizia la prova non certamente positiva di Zajc, uno che ormai ci ha abituato male, si muove tanto ma commette anche tanti errori. Aurelio Andreazzoli continua a stupire e ad essere sempre di più nei cuori di tutti i tifosi azzurri, un mister che conquista per i risultati ma anche per come si pone con la sua genuinità, la sua schiettezza e la sua simpatia, si perchè (concedetecelo) è davvero un piacere vivere assieme a lui i momenti pubblici in cui interagiamo per disaminare gli aspetti legati alla squadra. A tutto questo va dato atto anche di una grande umiltà, come quando racconta che la geniale mossa dello spostamento di Bennacer non è sua ma del suo collaboratore Lazzini. Numeri impressionanti per “Nonno Aurelio” che sabato prossimo potrebbe regalare un intero girone senza sconfitte.
La gara di Spezia, oltre alla soddisfazione di un risultato positivo, ci ha regalato una cornice di pubblico finalmente importante. I numeri parlano di 630 tifosi azzurri al seguito della squadra (parliamo di settore ospiti), una carovana che da tempo non si vedeva e che ieri ha si è fatta non solo vedere ma anche sentire lungo tutto l’arco della gara. Bene, ma adesso c’è da far diventare il Castellani un valore aggiunto per la squadra che sta correndo verso la promozione, facendo cosi dimenticare nel giro di un anno tutti i dispiaceri della stagione passata che sembra sempre più lontana. E la squadra sa che l’obiettivo è davvero dietro l’angolo ed alla portata, con 67 punti già in cascina e soltanto otto gare ancora da giocare, con inseguitori che non riescono a fare risultato e con un calendario alla mano che sembra tutt’altro che impossibile. Partiamo ovviamente dalla Pro Vercelli, vendicando l’ultima sconfitta subita in campionato e compiendo un qualcosa di davvero incredibile con tutto un girone da imbattuti. Spezia ha parlato chiaro, questa squadra è un Highlander !
I punti sono 67 non 69.
Errore 🙂 il troppo entusiasmo
Ieri abbiamo avuto “fortuna”, va detto per essere onesti, ma la fortuna aiuta gli audaci …. il gioco a questo punto conta poco o niente, ma contano i risultati …. vincere o perdere è un macigno per chi le ottiene e i punti valgono doppio se non triplo!!!! Ora sotto con la Pro … non bisogna mollare di un millimetro …. mancano 8 curve!!!!! CON LA PRO, TUTTI ALLO STADIO …. ANCHE CHI SALTA SUL CARRO DEL VINCITORE!!!!
Ieri pensavo sinceramente che si sarebbe perso. Un po’ per le tante assenze, un po’ per questioni statistiche (prima o poi succede), un po’ perché lo spezia non è una squadruccia. Piu non mi piaceva in campo ma poi mi ha sbugiardato e si è fatto trovare pronto per il gol. Quindi mi cospargo il capo di cenere e continuo a meravigliarmi di quanto conti nel calcio un allenatore. Pensate allo scorso anno che pena Martusciello con giocatori importanti. Pensate a vivarini che con gli stessi giocatori ha fatto la metà della media punti a partita di nonno aurelio. Probabilmente il corsi ha trovato un nuovo sarri. Tanto di cappello.
Avrei voluto vedere il Palermo o il Frosinone,che cmq ha perso un bel cavallo come Ciofani,con tutti i nostri infortuni..Non credo che ne abbiano avuti altrettanti.Ma significativo è cone tutto ciò non abbia minimamente intaccato il ruolino di marcia in questa squadra.Naturale che venga da attribuire per tutto ciò un plauso particolare al Magister Aurelianus Andreatzorum…
Mancano otto curve, prendiamo tutti, gli occasionali, i simpatizzanti, quelli che ci tifano come seconda squadra, chi non c’e mai stato, ecc, ma trasformiamo la volata finale in un rettilineo trionfAle!!
Appassionatevi ai ns colori, siate orgogliosi di essere empolesi!!!
Io preferivo che perdessero il ciofani attaccante, ma meglio di nulla, tutto fa brodo. Ma il vantaggio è tale che ci consente anche qualche margine di errore. Cmq il recupero di tutti gli effettivi è essenziale
Hanno perso il Ciofani attaccante..Daniel..stagione finita..quello che gioca è il fratello
Eh si. Ma hai un nickname importante e ti perdoniamo…..
Secondo me non ha senso fissarsi col discorso infortuni.Nell’arco di 42 giornate tutte le squadre ne hanno avuti.Il Parma ha fatto un girone intero senza punte perché Ceravolo gli si fece male subito e Calaio’ ebbe problemi,il Frosinone ha perso Daniel Ciofani e mesi fa Sammarco,oppureil Palermo si lamenta che quando ha le Nazionali perde 6-7 titolari.Ognuno ha i suoi problemi. Ora conta riporsarsi bene e recuperare più uomini possibile.
Zajc, purtroppo, come sostengo da tempo, sbaglia troppi passaggi semplici.
Ha grandi qualità, ma sbaglia incredibilmente cose semplici.
Spesso è troppo precipitoso.
Bisognerebbe che Maietta gli trasmettesse un po’ della sua sicurezza e tranquillità nelle giocate.
sì ma il ragazzo ha ancora margini di miglioramento
Zajc insieme a Paqual ha fatto parecchi assist,se non ricordo male almeno 8….in più l’ha messa dentro 7 volte anche con qualche punizione meravigliosa…..mi piacerebbe che ci si accorgesse che non si limita a fare il trequartista standosene lassù ad aspettare il pallone,ma è giocatore che gioca a tutto campo con grande generosità……..è lampante che poi ogni tanto gli può capitare di sbagliare qualche passaggio!
Infatti è un giocatore a tutto campo, come Benacer e Krunic e, se ogni tanto sbaglia, è più che comprensibile. 😉
bravo MORK! diglielo: mica come SAPOMINKIA!!!!
Sì ora critichiamo Zajc mi raccomando…
Partita fatta tirando fuori le palle
cio che viste le condizioni contava veramente
nell’intuizione di Mimmo Maietta c’è stata la risoluzione di ciò che non funzionava nel palleggio largo
una verticalizzazione old school che vale la resistenza della prima della classe
e meno male che il loro difensore non aveva i capelli come Hamsik sennò la deviava con la cresta
Davvero possiamo ringraziare il suo parrucchiere!
…e’ stato un goal UISP con lancio da centrocampo e bucata del centrale
È vero anche questo
Un colpo sotto a girare come nella uisp buchi la palla e gol
Buon per noi!
Ma è vero che per Sabato rientra Donnarumma? C’è chi ha notizie fresche?
Ragazzi vedessi CHE FACCE che hanno i nostri assessori e amministratori vari SUPER TIFOSI AZZURRI DA SEMPRE che hanno affollato anche il Picco di Spezia (un vengano nemmeno a Empoli.. Ahah)!!
Non si possono godere nemmeno le RIDICOLE (x chiamarle in senso buono) vittorie della loro squadra del cuore della grande città!!!
Maietta è veramente un extraterrestre in Serie B
Ospite di amico di La Spezia mi sono visto la partita nei distinti accanto al gruppo ultras dello spezia dei Bulloni (apprezzabile nella loro verve brasilera, nonostante le offese da stadio agli empolesi/Andreazzoli).
Quello che è incredibile è la calma che trasmette Andreazzoli alla squadra (ero a due metri da lui), è stato il valore aggiunto della stagione. La squadra è sempre stata valida ma con Mimmo Maietta ha tirato fuori la grinta, un agonismo corretto.