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È morto questa notte a Chieri (Torino) Roberto Rosato, uno dei difensori centrali più forti della storia del calcio italiano. Rosato avrebbe compiuto 67 anni il 18 agosto, era nato lo stesso giorno e anno del suo “gemello” Gianni Rivera. Rosato ha legato il suo nome a quello del Milan, club con il quale ha vinto uno scudetto, 4 coppe Italia, una coppa dei campioni, una coppa intercontinentale e due coppe delle coppe. È stato campione europeo nel 1968 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana quando fu definito il miglior stopper. Fu tra i protagonisti di Italia-Germania 4-3 per un salvataggio sulla linea determinante. Rosato lottava da dieci anni contro il cancro. “I medici – ha ricordato oggi la figlia Carola – non si sarebbero aspettati tanta resistenza. Papà è sempre stato un grande combattente, anche nella vita personale, non solo sul campo di calcio. Prima di essere un grande calciatore è stato un uomo grandissimo”. Roberto Rosato lascia tre figli, Carola, la primogenita, Davide e Alessandro, e la moglie Anna. I funerali si terranno in Duomo a Chieri martedì prossimo.
La Nazionale Italiana contro la Nuova Zelanda giocherà con il lutto al braccio.
Seconda gara per l’Italia ai Mondiali in Sudafrica. I ragazzi di Marcello Lippi affrontano la Nuova Zelanda, per una gara insolita per la fase finale.
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