Iniziamo dal dire che si tratta solamente di un ipotesi, di un idea sul quale potrebbe essere interessante lavorarci in vista del futuro.
“Perché non cominciamo a ragionare, se le condizioni lo permetteranno, a consentire nel rispetto della sicurezza una piccola presenza di tifosi allo stadio?”. E’ il pensiero espresso dal presidente della Juve Andrea Agnelli a margine dell’Assemblea di Lega di venerdì. Ipotesi subito accolta anche da altri dirigenti del Cagliari e del Sassuolo. Ieri anche il governo ha aperto a questa possibilità tramite le dichiarazioni di Sandra Zampa, sottosegretaria al Ministero della Salute.
Incassato il via libera alla ripresa del campionato, ora la Serie A lavora a un nuovo traguardo. Per certi versi, altrettanto ambizioso: riportare allo stadio i tifosi prima della fine del campionato. Al progetto stanno lavorando Andrea Agnelli e il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino: riaprire, magari già da luglio, le porte al pubblico. Più fattibile parlare in proiezione del prossimo campionato a settembre.
Per riuscirci, si pensa a una capienza estremamente ridotta: le società metterebbero a disposizione soltanto una percentuale tra il 10 e il 25% dei posti a disposizione, in modo da garantire il distanziamento sociale delle persone.
Certo serviranno delle misure: mascherine obbligatorie, ad esempio, e un distanziamento garantito per chi non appartiene allo stesso nucleo familiare.
Altre possibilità: riaprire solo agli abbonati, distribuendoli nei vari settori in modo da non superare il 25% della capienza. Oppure vendere un posto ogni 4-5, in modo che ognuno abbia accanto, davanti e dietro almeno un posto libero. Ovviamente non si potrebbe prescindere dal rispetto categorico dei posti assegnati (con buona pace dei gruppi organizzati). E, ovviamente, dal divieto di abbracciarsi, che vale per i calciatori in campo, figurarsi per la gente sugli spalti.
Il calcio si prepara a ripartire, i nodi da sciogliere sono ancora tanti, ma lo sguardo è già oltre. Covid-19 permettendo.
Proposto da Andrea agnelli uno che pensa solo al profitto economico fregandosene della salute dei cittadini , la famiglia Agnelli sul groppone degli italiani da decenni puppando soldi dello stato.
Certo non si guarda se una idea è giusta o sbagliata si vede solo chi la propone.
Bravo.
L’avesse proposta qualcun’altro forse sarebbe stata considerata una buona idea.
Non capisco cosa ci sia di tanto strano nella proposta.
Teoricamente, nel nostro caso, essendo gli abbonati proprio 1/4 dell’intera capienza dello stadio, ci potremmo spalmare tutti sulle tribune del Castellani.
In linea teorica…
Se il progetto (e le condizioni auspicate) andranno avanti, penso che ad Empoli non ci siano problemi nel distribuire tutto il pubblico con la dovute distanze nel Castellani. Naturalmente con gli ospiti a casa e tutte le curve a disposizione.
in teoria è facile a dirsi ma bisogna vedere se è applicabile la cosa. come fai a garantire la distanza minima e l’uso della mascherina obbligatoria? oltre al fatto che non vorrei diventasse un teatro con delle sagome sugli spalti.
Viste le scene che si vedono, tipo la gente che addirittura a Milano, Brescia e Bergamo si affolla in centro per l’aperitivo, viste le manifestazioni dei vari Salvini, Meloni e gilet arancioni (mi astengo dal commentare politicamente) dove stanno tutti appiccicati e nessuno gli dice nulla, visto che da domani i lombardi potranno andare in giro per tutta Italia, mi pare ragionevole dire che se tra un mese i contagi non saranno ripresi, si possa anche ricominciare ad andare allo stadio
ma se riaprono credo che lo faranno solo per gli abbonati. in ogni modo credo sia difficile perchè tra tempistiche organizzative e tutto il campionato sarà già finito.
Sicuramente, mi dispiace dirlo, ma io rimettero’ un piede allo stadio quando saremo ritornati alla normalita’. Ci pensate fare 2 ore di fila per fare entrare 2000 persone per poi entrare in un ambiente surreale…Tanto vale stare davanti alla tv.
D accordo con Forza Empoli. Nonostante mascherine e distanziamento che adottiamo ogni giorno 3 400 persone si infettano lo stesso. Per andare al lavoro qualche rischio ovviamente va preso. Per divertirsi no. Allora basta movide con assembramenti davanti ai locali e x quel che mi riguarda basta stadio o cinema o teatro. Se ci devi andare con la paura un posto si e uno no, mascherina poi stai attento, niente bar. Niente cori perché cantando a voce alta e metti più particelle. Non è roba seria per me. Se il prossimo campionato sarà possibile bene altrimenti pace. E ve lo dice uno che va allo stadio dall’ 84. Per oltre 10 anni nemmeno una gara saltata in casa e anche negli altri campionati mancato pochissime volte. Però il divertimento va messo in secondo piano.
Impraticabile far rispettare le regole
Quello dipende dal nostro grado di educazione e senso civile.
Notoriamente scarso negli Italiani….
Già!
come ci sposteranno? con quale criterio? noi di maratona inferiore. sedevo andare in curva nord per vedere la partita di traverso,sto a casa alla tv.