Abbiamo intervistato in esclusiva quest’oggi il centrocampista azzurro, Rade Krunic. con il numero 8 azzurro abbiamo analizzato il momento personale e della squadra a cavallo tra la gara di Spezie a quella di sabato prossimo:

A Spezia abbiamo portato a casa un risultato importante, la gara era difficile e sapevamo che andavamo ad affrontare una squadra che aveva preparato bene la partita, non ci ha aiutati nemmeno quel campo molto stretto che ha limitato alcune nostre giocate. Siamo stati bravi a disputare la nostra partita seguendo quelle che sono state le direttive del mister e tutta la squadra ha dimostrato di essere un grande gruppo, soprattutto in questo momento in cui ci sono diverse assenze. Io sto bene, già a Foggia mi sentivo di poter giocare ma alla fine si è preferito non rischiare, a Spezia ho giocato tutta la gara senza nessun problema e per fortuna quell’infortunio subito a Pescara è dimenticato. Sembra passato davvero tanto da quando abbiamo giocato la gara di Vercelli, una partita in cui tutti abbiamo giocato male ed abbiamo subito quella che ad oggi è la nostra ultima sconfitta. Sono cambiate un po’ di cose da quel giorno, adesso vogliamo andare avanti verso quello che è il nostro obbiettivo di vincere il campionato e per questo sarà importante fare bene anche sabato contro una squadra che gioca per salvarsi e che sicuramente non ci renderà facile la vita soprattutto per l’atteggiamento che mi immagino terranno in campo; sono forse queste le gare più difficili da affrontare. Ci ha fatto molto piacere e ci ha dato tanta forza vedere tutta quella gente a Spezia, non era lontanissimo ma sono sempre due ore di viaggio e quindi li ringraziamo. In casa abbiamo avuto sempre un seguito di persone che ci hanno incoraggiato e dato una mano, certo che se sabato ci potesse essere ancora più pubblico per noi sarebbe una grande soddisfazione ed anche io come i miei compagni che hanno già parlato, invito tutti i tifosi ad essere presenti per darci un aiuto ed arrivare insieme al traguardo finale. Io sono contento della scelta fatta nel rimanere ad Empoli. La retrocessione dello scorso anno ancora brucia, ed io ho sofferto molto per questo ma avevo voglia di riscattare quanto successo ed ero convinto che questa squadra avesse i numeri per poter vivere una grande stagione. Sappiamo tutti dove vogliamo andare e se ci riusciremo avremo fatto una grandissima cosa, sapere che in questo c’è anche il mio contributo per me è importante.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

16 Commenti

  1. …desolante che da più parti arrivino allusioni alla scarsezza d’entusiasmo da parte della gente, ma tant’è, purtroppo è la triste realtà è né io, né tanti altri come me abbiamo nulla di cui scusarci. Ma fa male.

    • Soprattutto in casa, siamo sempre in soliti e quasi facciamo l’appello ….In altre piazze allo stadio dovremo venire con 2 ora d’anticipo. ….. ma si sa l’empolese è freddino o semplicemente abituato troppo bene ….. vedasi serie A

      • l’empolese e’ abituato bene perché’ questa società negli ultimi decenni
        e’ riuscita a far sembrare normale quello che e’ un evento eccezionale..cioe’
        far restare una piccola cittadina ai vertici del calcio nazionale..
        per chi non ci crede scorrere l’elenco delle societa’ che da molti anni ammuffiscono in serie b e lega pro..in toscana ed in tutta italia.

  2. Rade caro….sei fortissimo….fai qualche goal sennò rimani un incompiuto. Vai oltre e non accontentarti ….dai l impressione di poter entrare in porta con la palla ma non lo fai mai. Inizia e tra 1 anno sei a giocare in Europa sennò rischi di diventare un normale

  3. I prezzi sono abbordabili, l’empolese e comodo, disinteressato, per niente orgoglioso dei propri colori, strisciato e/o violamerda.
    La società pur di non rinunciare a pochi euro, preferisce avere lo stadio vuoto e non è mai riuscita neppure a pubblicizzare adeguatamente le proprie iniziative per coinvolgere la gente.
    Che tristezza per noi fedelissimi.
    Salvo ed elogio la scuola del tifo.
    Non ci rimane che adottare ” adottare un tifoso”.
    Spero tanto di essere smentito già da sabato, ma per questo Aspetto non sono per niente fiducioso.
    BuonAserAtA

  4. no…è gobbo o nana…questa è la verità e vedrai che se andremo in A ci toccherà pure stare zitti x non questionare con tifosi avversari in maratona…

  5. Grande Rade…se metti il tiro sei un fuoriclasse.

    Per quanto riguarda l’attaccamento ai colori da parte dei miei concittadini…leggetevi il mio articolo su “Gallery Spezia Empoli”

  6. In risposta ad un intervento di Klen, sull’articolo fotogallery, incollo qui:

    ….con tutto il rispetto delle opinioni altrui (sempre dovuto), ma la tua frase: “….pensa sempre che si parla di Empoli” non ha alcun senso. Questa città, paradossalmente, ha dato il meglio di sè in quanto a passione, colore ed attaccamento, nei primi anni ’90 e, forse, il periodo di Spalletti. Nei primi anni ’90, per trovare un buco in Maratona, dovevi davvero entrare almeno un’ora prima, e la gente che stava in piedi a cantare, prendeva almeno tre “pezzi” di seggiolini. Voce ne avevamo tanta tanta, in trasferta eravamo spesso non meno di due pulmann. Avevamo “fame” probabilmente, ma questo è un discorso triste per quanto mi riguarda, perchè l’amore per una città dovrebbe andare oltre il misero risultato (pur riconoscendo che questo contraddistingue tutte le tifoserie). Empoli, pur essendo Empoli come dici te, in quegli anni si faceva rispettare…in tutti i sensi! Te lo dico sinceramente, per il blasone e il palmares sono soddisfatto per quanto ottenuto in questi ultimi 20 anni, ma per il divertimento vero e proprio, inteso come atmosfera, per la sensazione di tutt’uno che c’era tra noi tifosi…….non c’è assolutamente paragone.
    Per il resto, le conclusioni di amoempoli, sono più che condivisibili.

    • Negli anni ’90 era un altro mondo e non si possono fare paragoni!!! Non c’erano cellulari, internet, satelliti e se la volevi vedere andavi allo stadio

  7. Senza dubbio…pero’ questo non giustifica certo noi (quelli che si va allo stadio) , a non poter provare a migliorarsi..come qualita’ del tifo. Le mie puntualizzazioni si riferiscono al fatto che possiamo fare meglio di quello che stiamo facendo..

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