É difficile trovare qualcuno che, a bruciapelo, si ricordi cosa successe il 1 febbraio 2003. In un’anonima e fredda domenica d’inverno (a Empoli il termometro segnava appena 6 gradi) si disputava la seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A 2002-03. Al Castellani arrivava il Como di Fascetti, reduce da tre risultati utili consecutivi (tra cui spiccava la brillante vittoria per 2-0 contro la Roma nel turno precedente). Anonimo fu anche il risultato finale, 0-0. Ma rappresentò un mattoncino ulteriore per il conseguimento della salvezza, che sarebbe arrivata da lì a pochi mesi. Il Como, invece, non riuscì nell’impresa e retrocesse dopo un solo anno di permanenza in Serie A. Sarebbe stato l’ultimo incrocio tra azzurri e lariani nella massima serie.
La data del 22 giugno 1996, invece, ce la ricordiamo tutti. Era un sabato caldo ed estivo che sarebbe diventato storico, indimenticabile. Sul campo neutro di Modena si disputava la partita decisiva per la promozione in Serie B: l’Empoli di Spalletti era arrivato a quell’ultimo atto eliminando in semifinale il Monza, il Como era riuscito nell’impresa di estromettere la forte SPAL. Al Braglia si decideva il destino degli azzurri. Dopo una gara tutto sommato bloccata, a sei minuti dal termine arriva il gol che ci spalanca le porte del Paradiso: Carmine Esposito raccoglie un lancio di Baldini, si incunea nelle maglie della difesa comasca e scocca un sinistro che bacia il palo prima di depositarsi in rete. Il suggello di una stagione magica, l’inizio di quello che sarebbe stato un nuovo ed incredibile capitolo nella storia del club azzurro.
“Quel gol è stato il più importante della mia carriera – ha affermato bomber Esposito nel suo libro Undici Rose Blu – Quello al quale rimarrò per sempre affezionato. Perché è quello che ha dato il via alla scalata dell’Empoli come società, come squadra, come città. É stato grazie a quel gol, se quel gruppo di giovani uomini, se quelle undici magliette blu che correvano sul manto verde, sono arrivate a scrivere la storia di questa piccola ma grandissima società calcistica. Il mio cuore batte forte quando penso a quella sera. Quella in cui io, Carmine Esposito da Fuorigrotta, portai l’Empoli in Serie B”.
Quella partita è stata una di quelle che hanno contribuito a cambiare per sempre il destino della storia azzurra. Da quel momento l’Empoli non è più tornato in C, girovagando tra Serie A e Serie B per ventotto anni. E non potrà mai essere dimenticata.
Io,con uno dei miei figli,a Modena c’ero.Tanti pulman vennero da Empoli per sostenere la squadra.A fine partita Luciano Spalletti si arrampico’ sulla rete di recinzione del campo per salutare i tifosi.Ricordo indelebili.Carlo B.
Ero a Como, splendida accoglienza ed invasione di campo al fischio finale con scambi di sciarpa coi comaschi. Ho sempre quella della fossa Lariana scambiata con un ragazzo di Busto Arsizio. Fantastica giornata!
…riferito alla prima salvezza.
A Modena c’ero anch’io che tempi …
Ero a Modena in un atmosfera unica ed indimenticabile
, ma c ero sopratutto a Como nel 1986 , avevo 17 anni alla Ns prima serie A.
A Modena c’ero anch’io, ma onestamente, a livello personale, la partita di Como che ci regalò la salvezza è dove ero presente, è quella che mi ha dato più emozioni.
Forse perché insperata ed incredibile, specialmente dopo la sconfitta interna con l’Avellino della domenica precedente.
Tra l’altro, se non sbaglio, c’era sciopero della Rai, o sbaglio?…
Si era sciopero rai. Quindi nin c era 90 simo minuto e solo radio faramorgana dava notizie su juve Brescia e fiorentina Atalanta
Le partite col como ci ricordano sempre dolci ricordi anche con quella tifoseria che tifo’ x noi in quella serata di giugno spero che ci sia sempre un rapporto cordiale con loro.
Io c’ero.
Anch’io c’ ero