Siamo arrivati al capolinea di questa stagione, quella di domenica infatti sarà l’ultima gara di questa decima serie A al “Castellani”, a casa nostra. Un viaggio iniziato molti mesi fa, con ancora addosso i ricordi della prima amichevole estiva a Montelupo dove Aguirre divenne per acclamazione il più amato dei nuovi. Poi di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta, e quell’Aguirre (assieme ad altri che quel viaggio lo hanno iniziato) nemmeno c’è più.
Un viaggio verso l’ignoto, cosi lo aveva definito mister Sarri. Un viaggio in un percorso che sarebbe stato tutto da scoprire passo dopo passo e dove davvero niente, per cosi era, poteva essere dato per scontato, nel bene o nel male.
Ma quello che volevamo, più di tutto, è che questa stagione fosse vissuta come qualcosa di importante, di prezioso. Lo ricorderete, spesso lo abbiamo detto, doveva essere una festa, a prescindere. E festa è stata…. e che festa !!
Siamo all’ultima fermata casalinga, ma sarà un arrivederci, perché anche la prossima stagione, il nostro stadio, la nostra città, sarà protagonista nel massimo campionato di calcio nazionale, la serie A. Una salvezza che ormai è già storia, conquistata sul campo a Torino, dopo aver battuto la squadra granata e poi goduta nella nottata con i tanti cuori azzurri che hanno riempito la maratona attendendo proprio i ragazzi al ritorno dal Piemonte. Una salvezza strameritata che forse, senza voler peccare di presunzione, poteva arrivare anche prima permettendoci di lottare per qualcosa di ancora più prezioso. Ma va bene cosi.
Un viaggio iniziato con qualche difficoltà e con qualche sconfitta, ma da subito, già dal primo tempo di Udine, si era capito che la “Sarri’s Band” avrebbe dato del filo da torcere a molti, anzi a tutti. E cosi è stato, giornata dopo giornata l’Empoli, oltre a macinare punti ed a costruire il proprio successo, riceveva attestati di stima da varie parti dello stivale. L’Italia stava riscoprendo Empoli, i suoi tanti gioielli ed un allenatore che se dai noi era già un mito, per molti era quello che galleggiava in Lega Pro e reso famoso solo da quello strano soprannome “33 schemi”.
Una stagione che ci ha regalato grandi soddisfazioni, soprattutto perché fortemente volevamo che l’Empoli, quello ammirato in serie B, portasse il suo gioco anche tra i grandi, e con il suo gioco, e solo col suo gioco, se la giocasse, senza snaturarsi provando a ricercare improbabili pareggi. E cosi è stato.
C’è stato un addio doloroso, quello di Moro, ma la stagione ha riportato a casa, uno dei figli di Empoli, Riccardo Saponara. E Riccardo è stata la bella sorpresa, perché dopo il periodo di rodaggio ha dimostrato che quel top club (che quest’anno di top ha avuto ben poco) ha sbagliato tutto perché se lo chiamiamo “The Magic” un motivo ci sarà. Tutti i giocatori però meriterebbero una menzione speciale (pensate alle convocazioni in nazionale maggiore per Rugani e Valdifiori), perché tutti hanno fatto tanto, perché se sono arrivati questi risultati è perché, oltre alla qualità, c’è uno spogliatoio unito e che ha sempre fatto quadrato. In questo triennio è nata famiglia.
Però, facciamo un nome, senza scontentare nessuno. Quel nome che ha fatto anche mister Sarri durante la sua premiazione come vincitore del “Leone d’Argento 2015”: Daniele Croce.
“Il prestigiatore” è arrivato in A a 32 anni ed ha sbugiardato tutti i suoi detrattori che per una carriera gli hanno negato quello che gli spettava di diritto.
Adesso le ultime due fatiche (domenica con la Samp in casa e poi a San Sito) che verranno sicuramente onorate al meglio dai nostri e poi le meritate vacanze. Un giugno in cui parleremo solo di mercato e poi, come sempre, da metà luglio la nascita del nuovo Empoli. Una nuova stagione, un nuovo viaggio verso l’ignoto. Alcuni se ne andranno altri arriveranno. Una serie A che non deve essere assolutamente data per scontata ed allora, già da adesso, che anche quella sia una festa, cosi come è stata questa.
Alessio Cocchi
L’anno prossimo dovremo avere lo stesso entusiasmo, la stessa umiltà e la stessa grande voglia di sorprendere che abbiamo avuto quest’anno. Sono d’accordo con il presidente, l’anno prossimo sarà per noi un campionato ancora più difficile ma se ci ricorderemo sempre “chi siamo e da dove veniamo” nulla ci e’ precluso. Per quest’anno invece non mi resta che ringraziare questo meraviglioso gruppo che ci ha fatto emozionare e sognare regalandoci un altro anno di serie A. Godiamoci queste ultime partite e poi si penserà all’Empoli che verrà.
Preciso.
Ripartiamo da Sarri e sarà così anche il prossimo anno e quello dopo … ecc ecc
…felicissimo nel caso venissi smentito…ma il fatto che Sarri se ne vada è molto più che solo un’impressione. E’ sempre un casino rifare tutto da capo, d’altronde, come si suol dire, chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che perde ma non quel che trova.
Sciolto il nodo-Sarri capiremo che piega prenderà la prossima stagione ed il futuro dell’Empoli nel medio periodo. La conferma del mister comporterebbe un cambio di filosofia importante per la nostra realtà, perchè Sarri non rimarrà in assenza di un progetto tecnico di spessore.
Vediamo se prevarrà la solita logica di far cassetta oppure quella di gettare le basi per qualcosa di nuovo.
Sarri deve rimanere.
Allora secondo me ci sarebbero i presupposti x far su che il mister ci lasci….perché da troppe persone sento dire questi tre anni sono stati bellissimi… è stato un crescendo….come se si chiuderà un cerchio a giugno…
Comunque io credo che non ci snatureremo neppure se rimane, anzi saremmo sempre l Empoli piccolo ma che sa fare veramente calcio !!!!!
Io non vorrei che il prossimo anno a giocare sempre nello stesso modo e sempre un campionato in 11 poi non ci capiscono subito e si fa un capitombolo
In queste ultime partite la squadra mi pare un po’ stanca ma soprattutto demotivata come se fosse già tutto finito con la salvezza ( ci può stare però …..)
Ma la cosa che fa riflettere è che siamo stati una delle squadre che ha più segnato da calci piazzati e invece nell’ultima parte di campionato (già più di un mese ) non ci riesce più creare pericoli perché ci fischiano o fallo in attacco o sennò sanno già lo schema