Anima. Una termine che, nella conferenza pre-Udinese di questa mattina, Martusciello ha utilizzato a più riprese. L’Empoli è atteso da un campionato ben diverso dai precedenti. Diverso soprattutto perché dopo due salvezze consecutive si rischia di dare tutto per scontato. E il mister azzurro ha messo ancora una volta le cose in chiaro, dicendo che non basteranno le qualità tecniche dei singoli giocatori. Per centrare anche quest’anno l’agognato miracolo serviranno quelle qualità che lui mise in campo da giocatore e che gli permisero, pur non eccellendo dal punto di vista tecnico, di calcare i campi della massima serie. “Dobbiamo metterci l’anima” è più di un semplice, retorico slogan: per l’Empoli deve essere la base di ogni allenamento e ogni partita, perché è solo gettando il cuore oltre l’ostacolo che si può sopravvivere al paradisiaco inferno della A.
Dimensione. È quella che, aggiungo, non dovrà mancare mai. Mi spiego meglio. Ciò che ci ha permesso di superare momenti difficili – per poi prenderci sonore rivincite – e che ci ha consegnato per almeno due stagioni il magico mondo della A, sono sempre state l’umiltà e la voglia di stupire. Prerogative che oggi, come non mai, la squadra dovrà fare sue. La sensazione che negli ultimi tempi si fosse un po’ persa questa dimensione, che qualcuno si fosse montato un po’ la testa, è stata subito fugata dalle parole di Martusciello. Parole rassicuranti di una persona che è chiamata ad una vera e propria impresa ma che, conoscendo l’ambiente da vent’anni, sa bene qual è la ricetta giusta. La nostra dimensione è quella di squadra umile, orgogliosa della sua provincialità e delle sue origini, pronta a soffrire perché fa parte del nostro DNA da sempre. Non dovremo dimenticarcelo mai, per niente al mondo.
Mi pare che in conferenza stampa,Martusciello sia stato chiaro….Sudore e determinazione….ed avere quella voglia di lottare che non deve mai mancare….e mescolarla a doti tecniche e tattiche che possono mettere in campo Saponara,Pucciarelli,Crocee,Pasqual,Gilardino…..e come non si puo’ essere d’accordo.Chi vuole emergere emerge,come ha sottolineato nel suo caso,anche se tecnicamente ha dei limiti.Ecco il punto….le sue parole sono state chiare,quello che non è stato chiaro è la sua scarsa determinazione in panchina,domenica scorsa con la Samp.Mi pare che doveva essere lui a dare l’esempio,trasmettendo la sua grinta che nessuno ha visto durante TUTTA la partita.Credo che le parole che ha detto in conferenza,per primo doveva indirizzarle a se stesso.Comunque piena fiducia nel suo operato e come sempre forza bello guaglione,ma domani sera mi farebbe piacere vederlo in panchina “sveglio” come era in campo quando giocava,capisco l’emozione di un esordio in serie A,passandoci direttamente da allenatore in seconda(e con Sarri in terza),ma da domani deve essere il dodicesimo in campo.
Ottimo intervento Mork, tiriamo fuori i coxxni, abbiamo doti tecniche importanti ma senza la voglia di arrivare possiamo anche rimanere a casa.
Mister fatti sentire però stavolta , chi sbaglia va ripreso