Adagio
La quarta migliore difesa del campionato ne prende 3 a Empoli regalando agli uomini di Nicola una vittoria di enorme importanza. Di questi tempi c’è poco spazio per orpelli e ghirigori. A sette giornate dal termine, l’estetica può attendere lasciando spazio a concretezza e cinismo. Meglio se conditi da un pizzico di sana malizia. Quella che anima il laterale neozelandese Cacace quando, al fotofinish, si prende gioco del granata Bellanova per depositare su un piatto d’argento a Niang il più comodo degli assist. Tutto questo quando la partita sembrava essersi ormai incanalata verso un pareggio che, lungi dall’aver cambiato le sorti del campionato, avrebbe in ogni modo fatto masticare amaro i ragazzi di mister Nicola. Il pareggio di Zapata al 90°, anche se oggettivamente meritato per il Toro di Juric, suonava come una beffa per gli azzurri. Per una volta, tanto letali e incisivi in attacco quanto inaspettatamente distratti e arruffoni in difesa. Valli a capire.
Andante
Se da una parte Capitan Luperto e compagni faticano a prendere le misure a Zapata – per il centravanti del Torino sono 3 gol in 2 partite contro gli azzurri – dall’altra l’Empoli concretizza come non mai dalle parti del portiere serbo Milinkovic-Savic. Stavolta la squadra azzurra sembra plasmata a immagine e somiglianza del suo allenatore. La volontà, il pragmatismo e la determinazione al potere, fuori da qualsiasi superflua esigenza di abbellimenti fini a sé stessi. Se, a fine torneo, l’obbiettivo sarà centrato il merito dovrà essere attribuito, in via quasi esclusiva, al suo allenatore. Un visionario che, a metà gennaio, ha raccolto i cocci di una squadra a pezzi per ricostruirne una sorta di spina dorsale. Anche durante il terribile mese di marzo – 4 sconfitte consecutive con 0 gol all’attivo – mister Nicola non ha mai cessato di predicare pensieri positivi e sano realismo. E adesso il vaso di coccio empolese si sta facendo miracolosamente spazio tra i tanti vasi di ferro, cercando di non restarne schiacciato. Contro ogni pronostico.
Allegro
Prima del vittorioso match con il Toro, molti interrogativi erano sorti in merito alla discutibile gestione dei cambi a gara in corso. Stavolta il tecnico piemontese non ha sbagliato una virgola. Formazione iniziale e illuminati aggiustamenti in corso d’opera. Quando le squadre, nel secondo tempo, si sono fisiologicamente allungate, dentro la freschezza di Maleh, il folle talento di Cancellieri, la sorniona concretezza di Niang e l’insospettabile scaltrezza di Cacace. Il Toro, dopo essersi illuso di far sua la gara, è andato alle corde sulle letali ripartenze degli azzurri. Oltre ai tre punti d’oro, la nota più lieta arriva dal ritorno al gol di Cambiaghi. L’ex orobico, per ampi tratti del torneo, si è rivelato il migliore degli azzurri senza mai, per un motivo o un altro, riuscire a ritagliarsi la meritata gloria personale. La soddisfazione di aver aperto le danze al Castellani con una conclusione di pregevole fattura è il giusto premio per un ragazzo che si è sempre distinto per impegno e generosità.
Tutto perfetto. Bravo a Nico Raffi
Vaso di coccio contro vasi di ferro ? Mah, e quali sarebbero i vasi di ferro ? e poi non mi sembra che siamo proprio noi l’unico vaso di coccio, se mai lo fossimo.
“” mister Nicola non ha mai cessato di predicare pensieri positivi e sano realismo”” … Certo è così e anche io l’ho pensato dopo quelle 4 sconfitte … Almeno 3 di queste 4 squadre davano poco a dito di pensare di poter mettersi in saccoccia qualche punto … e così è stato … ma non senza qualche rimpianto … magari piccolo perchè chi le ha vinte … alla fine le ha vinte meritatamente … ma viste da un certo punto di vista son venute fuori (e questo mi pare inconfutabile) rispettivamente da un autogol, da un goal evitabilissimo e anche in inferiorità numerica … e non certo per un’espulsione) e infine per un goal (lasciando perdere il secondo) venuto fuori da un fuorigioco non segnalato mentre stavi sullo 0-0. Lasciamo stare la partita contro il Cagliari perchè ormai è cosa vecchia e ne abbiamo parlato fin troppo … La squadra è viva e questo indipendentemente dai 3 goal segnati al Toro … corre, non molla l’avversario che viene avanti, poi è chiaro, quando ti trovi davanti attaccanti dal goal facile … il rischio di subirne qualcuno c’è … anche su calcio d’angolo … La mia impressione è che a Lecce chiaramente non sarà una passeggiata, ma se l’approccio sarà quello giusto … come già è accaduto con il Torino … saranno loro a rincorrere il risultato e non noi ……………..
A Lecce la cosa che mi fa più paura, sopra ogni cosa, è il caldo che ci sarà sabato alle 15…. caldo fuori stagione che potrebbe penalizzare più noi che loro…. per quanto riguarda le squadre…. noi e loro partiamo sostanzialmente alla pari, ma noi abbiamo più entusiasmo dopo la vittoria contro il Toro….
La volete sape’ una cosa? È molto molto migliorata anche la nuova speaker Elena Marmugi.
Partendo da zero non poteva certo peggiorare…
Come sempre analisi perfetta. E mi fa piacere che abbia rimarcato, come avevo fatto io, che l’eventuale (purtroppo molto eventuale, sarà dura) salvezza andrebbe ascritta ESCLUSIVAMENTE a Nicola. In modo che i soliti noti a tempo debito non vogliano salire sul carro del (speriamo) vincitore
Credo, Gandalf, che i soliti noti siano quelli che mai hanno creduto possibile di arrivare alla salvezza, ad un certo punto anche abbastanza compromessa per via di quei famosi 5 punti di distacco, che ci vedevano ormai andare verso “l’inferno”. Troppi i tifosi che hanno creduto che fare la storia significava continuare sulla falsariga degli ultimi 2 campionati, dove mai abbiamo frequentato i bassifondi della classifica. Fare la storia significa e significava salvarsi e magari all’ultima giornata. La società ha messo sempre davanti il fatto che il terzo anno si è sempre rivelato quello più difficile per noi, ma che ci avremmo provato. Lampante che durante l’anno son stati fatti degli errori sennó non avremmo cambiato 3 allenatori. E di conseguenza se oggi hai dei risultati e prima no, non si può dire che dipenda dagli acquisti di gennaio, se non in parte, visto che di Niang non si è visto ancora la parte migliore e nemmeno di Zurko che dopo un inizio scoppiettante sembra adesso giocare con il freno a mano tirato. Però hanno contribuito anche loro per portare punti in classifica. La squadra non è così scarsa come qualche tifoso pensa. Ok Baldanzi non si è confermato come si pensava, Fazzini non è esploso in pieno, Cambiaghi ha giocato alla grande ma goal ad oggi pochissimi (anche se due autogoal son venuti da due suoi cross), probabilmente di qualche acquisto se ne poteva fare a meno, ma alla fine nonostante diversi punti buttati via, siamo in corsa con le altre. E se tempo fa si parlava di un Frosinone e di un Lecce come di squadre dagli organici forti e pieni di talenti, perché adesso noi scarsi e loro no? Tanti i meriti di Nicola, ma come i giocatori hanno avuto bisogno di lui, Nicola ha avuto bisogno dei giocatori. Dalle rape, di sangue non ne esce e questo vuol dire che i giocatori azzurri non sono così malvagi come si legge fin troppo spesso! Certo non possiamo giocare di fino, ma al calcio si può giocare bene anche in altri modi e noi lo stiamo facendo.
Carissimi, in serie A senza giocatori all’altezza, non ci si salva; inutile fare tanti discorsi; se l’Empoli riesce a salvarsi, grandissimi meriti al mister che sarà riuscito a dare un giusto gioco a questa squadra e a sfruttare nel miglior modo i giocatori a disposizione; ma senza giocatori adeguati, hai voglia di avere un “santone” in panchina, non ti salveresti mai !!! Il fatto che siamo due punti sopra la zona retrocessione, dimostra che i nostri giocatori non sono assolutamente inferiori agli altri, anzi è forse vero il contrario.
Non è così, ci sono suqadre che hanno vinto lo scudetto con giocatori di basso cabotaggio (Leicester) rispetto alle altre o che arrivano in Champions’ (Girona) con una squadra da zona salvezza. L’allenatore conta e molto
Si sta parlando di lotta per la retrocessione, e non di champions o scudetto.
E poi, mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa: l’allenatore conta molto, ma se poi, come poteva accadere domenica, Cancellieri e Cambiaghi non sono bravi a eseguire due tiri in porta micidiale come hanno fatto, hai voglia di avere un ottimo allenatore, non ti può bastare.