Andante
Una sera nella vita, di quelle che non si dimenticano. Il sogno di una notte di inizio estate. Il day after azzurro è dolcissimo, lieve, trasognato, quasi onirico. Qualcosa che sta a metà tra l’incredulità, lo stordimento e l’appagamento più totale. Eppure sì, è tutto vero. La notte di domenica l’abbiamo vissuta davvero. Abbiamo assistito a un Castellani addobbato a festa come non si vedeva da tempo. Al gol di Niang, abbiamo dato sfogo a una delle gioie più liberatorie di sempre. Un’epica catarsi finale destinata a restare a lungo nell’immaginario collettivo. Migliaia di colorate anime azzurre si sono riversate sul campo generando un’invasione di altri tempi. Sensazioni che ci hanno, per certi versi, catapultato nei gloriosi anni ’90, quando città, squadra e società si fondevano insieme fino a diventare un’entità unica e indivisibile. La terza salvezza consecutiva che vale, per la prima volta nella storia, la presenza in quattro campionati consecutivi di serie A, è diventata realtà. È stata ratificata dalla rete in pieno recupero di Niang alla Roma ma, in qualche modo, è come se si fosse materializzata nelle ultime settimane, quando si è magicamente riprodotta quella simbiosi totale con il popolo azzurro un pò smorzatasi nel tempo. I tifosi empolesi sono stati i primi a trainare la squadra verso quell’annunciato appuntamento con la storia fortemente voluto dal club di Fabrizio Corsi. È una questione di cuore, orgoglio e identità forse impossibile da spiegare. C’è solo da andarne fieri.
Allegro
L’abbiamo scritto più volte nel corso degli ultimi mesi. Se il miracolo sportivo fosse andato in porto, esso sarebbe stato da ascrivere a un nome e a un cognome ben precisi: Davide Nicola. Il terzo condottiero in ordine di tempo, salito in sella a gennaio in una situazione assai deficitaria e quasi del tutto compromessa, ha dato una svolta clamorosa alla stagione. Non tanto in termini di prestazioni e risultati, comunque pregevoli – 23 punti in 18 giornate per il tecnico piemontese rappresentano un cammino di assoluto livello, ben al di sopra della media salvezza – quanto in termini di personalità e temperamento. Con mister Nicola, l’Empoli è diventato una squadra. Con tutti i suoi difetti, le sue congenite lacune, le sue fragilità strutturali ma pur sempre un gruppo con la G maiuscola. Un collettivo granitico che ha saputo reggere agli urti delle avversità di varia natura. Alle forze centripete provenienti dall’esterno e a quelle centrifughe che emergevano dall’interno, a causa di un organico obbiettivamente carente e incompleto. Davide Nicola è stata l’intuizione più felice della stagione. Un visionario che non ha mai perso la speranza di riportare la nave sulla rotta, quando stava sbandando pericolosamente alla deriva. Un ottimista che, con pazienza, competenza ed equilibrio, ha saputo trarre più del massimo da un gruppo che è riuscito ad andare oltre i propri limiti, seguendolo passo passo nella sua folle, ardimentosa impresa. Fino all’apoteosi finale.
Maestoso
Tre salvezze consecutive. Un record che trasforma l’attualità in storia. La prima salvezza ha avuto il volto audace, spumeggiante e esteticamente attraente del gioco di mister Aurelio Andreazzoli. I gol di Pinamonti. Gli inserimenti di Bajrami e Zurkowski. La freschezza di Parisi, Viti e Asslani. La seconda salvezza è passata attraverso il solido pragmatismo di Paolo Zanetti. L’esperienza di Ciccio Caputo e Akpa Akpro. La creatività dell’enfant prodige Tommaso Baldanzi e il moto perpetuo di Cambiaghi. Fino alla classe infinita di un sontuoso Guglielmo Vicario. La terza salvezza è stata nettamente la più sofferta e complicata. Eppure è arrivata ai titoli di coda di una stagione contrassegnata dallo stoicismo di capitan Luperto, il migliore in assoluto degli azzurri. Dalla generosità e dal temperamento di Grassi e Maleh. Dalla bizzarra fantasia di Cancellieri e dalla flemmatica, cinica lucidità dell’ultimo arrivato Niang. Un campionato finito in una sorta di crescendo rossiniano, grazie alla sapiente regia di Davide Nicola. Autentico deus ex machina di un’impresa ai limiti dell’impossibile.
Nico Raffi grande giornalista! Un pezzo magnifico.
Tutte le emozioni di una notte, rinchiuse in poche righe. Mi complimento anch’io!
Centripete e centrifughe è meraviglioso, implica una padronanza assoluta della lingua italiana. Bravo Nico
Come nel 2012, l’unione città, squadra e società fu un nuovo inizio, anche domenica deve essere un nuovo inizio ….. cerchiamo di non disperdere questo entusiasmo e questa unione…. questo è l’unico augurio che posso fare all’Empoli e per Empoli….
Bellissimo articolo che racchiude tutte le emozioni provate domenica sera, emozioni che ci ricorderemo a vita
Grammatica però noterebbe l’unico refuso
Asllani e non Asslani.
Per il resto….chapeau
Si legge di un possibile prestito di Miretti e di un interessamento per doig boloca e pinamonti.
Pinamonti credo sia irraggiungibile. Interessa a squadre di alta classifica. Anche Miretti impossibile
Pinamonti la vedo quasi impossibile, letto di un interesse del Como e anche di club stranieri. Miretti mi pare strano che la Juve lo dia via in prestito, Doig e Boloca sono colpi più plausibili secondo me
Grande Nico. Non dobbiamo disperdere l’entusiasmo che si è generato, battiamo il ferro durante la campagna abbonament, magari insistendo sullo stadio
Infatti dovrebbe essere cavalcato l’entusiasmo e aperta la campagna abbonamenti il prima possibile.
Ma….ancora consigli alla Società? A Fabrizio, a Rebecca, a Pietro? Dopo domenica notte?
Siete incredibili.
Hai ragione, domenica sera ci hanno insegnato molto bene come si vince una partita prima di giocarla, senza giocare a pallone. Giù il cappello ai veri maestri
Se così fosse, bisogna dire lo stesso di Sassuolo Inter, Lecce Udinese e Monza Frosinone….. ma forse i ns sono stati più bravi….
Gran brutta cosa l’invidia
Bellissimo articolo…complimenti…👏👏👏
Gran pezzo, bravo Nico!
Bellissimo articolo.concordo su tutto.da domenica sera non avevo più trovato la forza di scrivere.esausto completamente per una soffertissima salvezza arrivata quando non ci speravo più.la trasferta di Udine mi aveva talmente depresso che al goal decisivo l’unica cosa che mi premeva era vedere la linea del fuorigioco…terrorizzato che ci annullassero anche questo.io ricordo perfettamente la salvezza all’ultima giornata a Como…da allora il calcio è molto cambiato.Questa salvezza è sicuramente la più difficile e clamorosa della nostra storia.
Mi associo, bravo Nico, un grande pezzo per un immensa serata. Ti leggo sempre,imperdibile.
Grande Nico, articoli sempre precisi, non faziosi e scritti magistralmente. Ho apprezzato soprattutto il fatto che hai utilizzato mai il termine resiliente, parola orribile che ormai si porta su tutto….
Nicola reale artefice della salvezza ma la vera opera in 3 atti sono stati ….
– Goal dell Udinese al 98′ e cambiale da incassare ahche per altri e tanti errori arbitrali
– Presentazione dello stadio ad ABODI il Mercoledi
– Goal dell Udinese al 77′ a Frosinone che ci ha dato il via libera per la vittima sacrificale ( DiFrancesco ed il Frosinone che si sono suicidati )
salvezza fatta
la partecipazione della citta’ e’ stata unica ed encomiabile per la gara contro la Roma
Quante ce n’hanno combinate gente!
Empoli Udinese
Cagliari Empoli
Empoli Cagliari
Lecce Empoli
Udinese Empoli
E ci siamo salvati uguale!!!!!!
Son passati tre giorni e ancora non realizzo pienamente.
Claudio avete inveito nei complotti x Sassuolo Inter e Lecce udinese. Come mai non dici ” che scandalo la Roma a Empoli?” Patli degli errori arbitrali d dri fuorigioco x cm. Con la Roma i cm sono stati a ns favore e il fallo di Niang? Stavolta l episodio era z favore. Ma perché non hai gridato al furto? Vedi che atteggiamenti da tifoso? Mi aspettavo questo da te. Dovevi essere deluso dal comportamento arbitrale di Empoli Roma.
Severo ma giusto
Un grazie di cuore a tutti i lettori di Pianeta Empoli. A quelli che, nel corso della stagione, hanno speso belle parole nei miei confronti ma anche a tutti coloro che, semplicemente stimolati dalla curiosità, hanno avuto la bontà di seguire questa rubrica. Grazie davvero, a presto.
Gran bell’articolo. Scritto bene e con cose tutte condivisibili. Riconosco i meriti a Nicola, pur avendolo osteggiato dall’inizio alla fine. Il gioco del suo Empoli non mi è quasi mai piaciuto ma alla fine ha avuto ragione lui. L’ultima partita, con tutte le ombre possibili/probabili di una mezza combine con la Roma, ho visto finalmente grande intensità e agonismo da parte dei nostri. Quello che avevo sempre richiesto nelle partite precedenti e che non è quasi mai arrivato. Se si fosse giocato sempre con questa grinta e abnegazione, ci saremmo salvati a marzo.