Lento
Ancora una volta l’uscita dal Castellani è accompagnata dall’amara sensazione di un’occasione perduta. Su otto gare casalinghe, l’Empoli ne ha vinte una. Per ritrovare il bottino pieno occorre andare a ritroso di due mesi e mezzo, quando Caputo e compagni superarono la Salernitana, fanalino di coda del torneo. Il resto è circoscritto a 2 pareggi interni con Udinese e Lecce e 5 sconfitte. Contro i salentini, gli uomini di Andreazzoli, ai punti, avrebbero meritato la vittoria ma i condizionali nel calcio hanno un’importanza assai relativa. Niente di nuovo sul fronte azzurro: tanta buona volontà, un gioco a tratti spavaldo e divertente affiancato a una sensazione di impotenza offensiva e realizzativa che non può far dormire sonni tranquilli. Sono fioccate le occasioni dalle parti dell’ottimo portiere leccese Falcone ma, alla fine, l’unico tiro finito nel sacco è stato quello fortunosamente deviato dal tunisino Rafia su cross di Cambiaghi. Dall’altra parte, senza voler gettare la croce addosso a un professionista esemplare, talvolta decisivo nel corso di questo campionato, si registra la clamorosa papera di Berisha sull’innocuo tiro da trenta metri di Banda. Un infortunio che poteva costare carissimo e che, al cospetto di un Lecce tutt’altro che trascendentale, poteva ulteriormente amplificare la delusione per un mancato successo che poteva (doveva?) essere centrato.
Adagio
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. La massima di ungarettiana memoria, applicata in ottica azzurra, esprime la fragilità della squadra di mister Andreazzoli. Incerta, instabile, vacillante eppure ancora orgogliosamente aggrappata alla speranza di restare dentro il campionato, invertendo la rotta. La quota salvezza è lì a portata di mano ma l’Empoli deve cominciare a correre se vuol evitare che questo lungo, pericolante autunno si trasformi nel più rigido degli inverni. Il calendario non sorride a capitan Luperto e soci. Di qui alla fine del 2023: trasferta a Torino contro i redivivi granata di Juric, impegno casalingo contro la Lazio di Sarri e viaggio in Sardegna alla Domus Arena in una sorta di anticipato spareggio salvezza. A inizio 2024 sarà poi il Milan di Pioli a bagnare l’esordio del nuovo anno azzurro. Un poker di gare estremamente impegnativo che i ragazzi di Andreazzoli dovranno affrontare con la consapevolezza di potersi giocare le proprie fiches. L’obbiettivo non dichiarato è quello di restare sulla scia del treno salvezza per salirci a bordo a gennaio, quando il mercato invernale potrà colmare alcune evidenti lacune in seno alla rosa, soprattutto in ambito di realizzazione offensiva.
Allegro moderato
Contro una formazione ostica e coriacea come quella di D’Aversa, che sin qui ha perso appena 4 gare su 15, non sono arrivati i tre punti ma si è affinata la consapevolezza di non essere inferiori ai salentini. Il Lecce che, fino a poche settimane fa, sembrava destinato a un campionato tranquillo, scevro di particolari insidie, si è ritrovato a attendere trepidante il fischio conclusivo del direttore di gara. Dopo un primo tempo piuttosto opaco da ambo le parti, gli azzurri si sono riversati in area di rigore salentina nel finale, reagendo impetuosamente alle avversità del destino, materializzatesi con l’infelice non-intervento di Berisha, e facendo volgere la sorte a proprio favore attraverso il cross di Cambiaghi deviato alle spalle di Falcone. Proprio Cambiaghi, il migliore degli azzurri, sta mostrando quei segnali di crescita attesi da tutto l’ambiente. L’ex atalantino è apparso vivo, ispirato, elettrizzante, in attesa di trovare quei gol che mancano come l’aria. Non si vive di solo Caputo e l’Empoli deve necessariamente sperare in un maggior contributo realizzativo da parte dei numerosi giocatori a trazione offensiva presenti in rosa. Cambiaghi su tutti.
Articolo di una verità disarmante…. il Re è nudo, con tutti i suoi peccati e di peccati ne ha fatti parecchi!!!! …. soprattutto di presunzione!!!!
Cambio argomento,ragazzi a giugno partiranno i lavori per la pista di atletica …
7 milioni….
Ora si può presentare il progetto….
Giù si vuole vedere come viene veramente,senza disegnini….
Poi ci si tranquillizza se viene bellino….
4 partite proibitive, secondo me.
Zapata
Immobile
Lapadula e
Leao non avranno pietà di noi.
Ha scritto bene Nico Raffi, a volte siamo veramente piacevoli da guardare, il gol contro il Lecce è stato costruito con 11 passaggi di prima consecutivi. Eppure in Serie A giocare bene non basta. Addirittura i gobbi, che giocano peggio di tutti, possono vincere lo scudetto.
Puoi giocare peggio, ma devi avere la qualità dei singoli a compensare.
Noi non abbiamo qualità e dobbiamo sopperire col gioco di squadra.
E se giochi meglio hai più possibilità…