Andante

Finisce tra i fischi assordanti dei tifosi locali la sfida della Unipol Domus di Cagliari. Mister Davide Nicola e i suoi giocatori, al termine del match, sfilano rassegnati e impotenti davanti alla rabbiosa delusione della curva nord. Anche Pully il fenicottero, la malinconica mascotte rossoblù, china tristemente la testa rendendo il quadro generale ancora più surreale e grottesco. Contemporaneamente va in scena il tripudio finale degli azzurri di Roberto D’Aversa. L’Empoli ha appena espugnato Cagliari al termine dell’ennesima enorme prestazione. Ha stravinto la sfida con i grandi ex Nicola, Luperto e Marin,  sia sul piano tattico che su quello della tenuta mentale, issandosi in una posizione di classifica da capogiro. Lassù in alto, oltre qualsiasi immaginazione, dove gli azzurri non si erano mai spinti prima. Non stiamo sognando. Non stiamo passando attraverso una favorevole congiunzione astrale. Stiamo assistendo, più realisticamente, a una serie di prestazioni figlie di una cura maniacale dei dettagli svolta durante la settimana da mister D’Aversa e il suo staff. A una condizione atletica senza precedenti. Alla convinzione morale granitica di un gruppo. L’Empoli si gode semplicemente i frutti del suo lavoro. Con pieno merito.

Intermezzo

Forse non vedrà eretto un monumento a suo nome, come ironicamente predetto dal presidente Fabrizio Corsi alla vigilia, ma Davide Nicola meriterebbe davvero di vedersi intitolato sul suolo empolese un pezzetto di strada, un vicolo o quanto meno un vialetto fuori porta. Quella del tecnico piemontese è stata una “toccata e fuga” trionfale che ha permesso all’Empoli di regalarsi un’insperata quarta stagione di fila in serie A. All’indomani della sua decisione improvvisa e incauta (??) di traslocare verso un posto al sole della Sardegna, pensando legittimamente di pianificare le proprie ambizioni di carriera su basi più solide, sugli azzurri si allungavano le fosche ombre della disillusione e dell’incertezza. Sedotta e abbandonata, è stato in quel momento che la società azzurra ha deciso di virare forte sul profilo di un allenatore desideroso di rilanciarsi e di ricostruire la propria immagine. Tra mugugni e scetticismi di varia natura, D’Aversa ha preso possesso della squadra fino a plasmarla a propria immagine e somiglianza: solida, cinica, compatta, propositiva. Alcuni mesi fa, per realizzare l’impresa, occorreva un forte motivatore, una figura di carattere e temperamento. Adesso, per ricostruire un percorso tecnico ex novo, serve una sorta di artigiano della qualità. Con D’Aversa l’Empoli ha pescato il jolly.

Allegro

Non era mai accaduto prima: imbattuti; nove punti in cinque giornate; seconda miglior difesa del torneo con due reti subite in 450 minuti. Numeri che farebbero venire le vertigini se non fosse che a Empoli siamo abituati a navigare a vista con i piedi ben saldi a terra, senza lasciarsi incantare da fatue sirene del momento. In pochi mesi siamo passati da una salvezza irrazionale alla razionale pianificazione di un progetto tecnico credibile e scrupoloso. I cecchini di Cagliari, Colombo e Esposito, hanno reso nettamente più concreto e qualitativo un reparto offensivo che può contare anche su interessanti seconde linee come Pellegri, Solbakken e Ekong. Henderson, Gyasi e Pezzella stanno vivendo il miglior momento della loro carriera, mentre Grassi sta confermando le sue preziose doti di equilibratore tattico. In attesa della qualità di Fazzini e Zurkowski, l’inglese Anjorin può potenzialmente stupire al pari di felici intuizioni del passato come Krunic e Bennacer. In difesa Viti si sta rivelando un’idea vincente, mentre Ismajli sta inanellando una serie di prove monumentali che lo ergono a assoluto leader della retroguardia. Il portiere Vasquez sta crescendo in termini di personalità e fiducia. L’Empoli di mister D’Aversa è un collettivo che diverte e stupisce. Sognare è lecito, restare umili e concentrati sull’obiettivo è doveroso.

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16 Commenti

  1. Francamente nessuno (e dico nessuno, nemmeno il più ottimista), poteva prevedere questa partenza….. si una partenza migliore di un anno fa, ma non questa…. abbiamo giudicato questa squadra scarsa, piena di mazzettoni…. ragazzi senza classe…. ma abbiamo toppato tutti…. guardando il campionato in genere, posso dire che nemmeno le migliori fanno il nostro gioco e soprattutto portare con belle verticalizzazioni (come non vedevo da anni), l’uomo davanti la porta avversaria. Se la condizione atletica ancora, possiamo toglierci grande soddisfazioni. Un plauso al Mister, veramente bravo.

  2. Bellissimo pezzo
    Non sono d’accordo solo su Nicola
    Ad Empoli non facciamo idoli e pertanto non lo sarà neppure Nicola
    Se proprio dobbiamo intitolare anche un vicolo stretto o una strada chiusa, deve essere fatto a Fabrizio Corsi che sono 30 anni che ci tiene tra A e B

    • Nicola chi? Quello che ci ha scaricato dopo tre mesi? Quello tutto mental, palla lunga e pedalare? No grazie.
      Statua si fa per il Presidente, al massimo per Carmine Esposito, Tavano, Spalletti.
      E ovviamente Carlo Castellani.
      Questi signori che cercano una zona confort e due euro in più non meritano nessuna piazza o via, tantomeno in terra empolese.

  3. Tutto vero: ora, però, bisogna farsi anche furbi. Dimentichiamo la Coppa Italia e concentriamoci unicamente, esclusivamente e solamente sulla Fiorentina.

  4. Aggiungerei anche, e non è cosa da sottovalutare, che l’Empoli è la squadra in testa alla classifica dei punti fuori casa, ed è da sola !!! (solo l’Udinese ci può raggiungere vincendo a Roma questo pomeriggio).

  5. Monza perde in casa col Bologna: ottimo per noi! +6 sul terzultimo posto. Festival di ex azzurri in Serie B: Shpendi assist vincente, Degli Innocenti subentra a gara in corso, Mancuso al 90′ decide Mantova Cittadella. Guarino invece ancora panchina.
    Mannaggia, non può perdere due anni a fila questo ragazzo.

  6. Udinese portata via di peso! E c’è ne vuole per portare via di peso l’Udinese: tutti e 11 i giocatori friulani sono oltre l’1,90

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