A Livorno la squadra azzurra ha perso la sua imbattibilità stagionale. Quindici partite senza mai perdere erano davvero tante, e la legge dei grandi numeri prima o poi inesorabilmente sarebbe arrivata a compiere la sua personale giustizia.
Ci stava, lo abbiamo detto tutti, non si può certo drammatizzare un evento che nessuno di noi, nemmeno il più ottimista avrebbe pensato che cronologicamente si fosse posizionata alla giornata numero sedici. Dispiace magari per l’aspetto emotivo. C’era un derby, il campanile si sa quanto sia importante, e c’era l’occasione di giocare contro una squadra che non godeva di una salute di ferro e con diverse assenza importanti, era, se cosi la possiamo definire, un’occasione più unica che rara per fare quello che nella storia non ci era mai riuscito fare in precedenza, vincere a Livorno.
Gli azzurri all’Ardenza hanno giocato la loro partita, hanno avuto delle buone occasioni per passare in vantaggio e due episodi, dove in ambedue è mancata la perfezione del nostro portiere, ci hanno visto subire quei gol che sono difficilissimi da fare alla nostra difesa. Si è detto a caldo che i labronici hanno avuto più fame dei tre punti, che la nostra squadra ha un suo dna che si discosta leggermente da quel tipo di partite. Tutte analisi giuste, che ovviamente non cambiano il risultato finale ma che comunque non devono alterare quello che di grande la formazione guidata da Aglietti fino ad adesso aveva fatta.
Lo stesso tecnico azzurro aveva identificato in quella partita, un po’ come tutta la stampa locale e nazionale, una sorta di spartiacque, la partita che avrebbe potuto far spiccare il volo definitivamente verso altre ambizioni all’Empoli, la partita che avrebbe potuto consacrare il fatto che c’eravamo e che potevamo stare lassù senza dover più parlare di casualità.
Questo non è accaduto, l’Empoli ha perso, allora?
Allora non cambia niente. Anzi, a questa squadra abbiamo più volte riconosciuto il grande miglioramento a livello caratteriale, quella maturità che nel recente passato era mancata e ci aveva spesso, nei momenti di difficoltà fatto andare ancora più a fondo. Siamo sicuri che questa sconfitta, questa prima caduta stagionale, sarà ben gestita in primis dal tecnico e poi da tutti i componenti della rosa per ripartire bene già dalla prossima occasione. E’ proprio il sapersi rialzarsi dopo una caduta un sinonimo di essere grandi, di essere un gruppo, di essere una squadra. L’unica tirata di orecchie che vogliamo dare è perché a volte manca quella cattiveria in fase di finalizzazione, non vogliamo che le occasioni mancate siano determinati a far perndere l’ago della bilancia dalla parte sbagliata.
La classifica comunque è assolutamente dalla nostra, i 25 punti raccolti fino ad adesso sono un discreto bottino, crediamo che girare intorno ai 32 punti sia cosa più che fattibile, fosse cosi, il discorso salvezza, quello che si sarebbe automaticamente annullato con la vittoria a Livorno, sarebbe ugualmente un discorso chiuso e sigillato.
Al. Coc.