di Nico Raffi
Quasi due mesi senza vittorie. Il Modena, prossimo avversario degli azzurri al Castellani, non conosce più la vittoria da 50 giorni. L’ultima affermazione dei canarini risale allo scorso 15 gennaio, quando fu espugnato il campo di Piacenza per 2-0. Da allora i ragazzi di mister Bergodi hanno totalizzato cinque pareggi e due sconfitte, entrambe casalinghe con le blasonate Reggina e Siena. La sindrome del pareggio che pare aver colpito Pasquato e compagni, ha reso il Modena la squadra che impatta con più frequenza dell’intero torneo cadetto (14 gare pareggiate), primato non esattamente lusinghiero nel calcio attuale che fino a poche settimane fa apparteneva proprio all’Empoli e che ha pericolosamente avvicinato i canarini ad appena un punto dalla bollente zona play out.
Le difficoltà dell’ultimo periodo sono confermate dal dato relativo alle vittorie: appena 6 gare vinte in 29 giornate. Soltanto Triestina e Frosinone hanno fatto peggio, non a caso le ultime della classe. C’è comunque da aggiungere un elemento piuttosto positivo che riguarda la compagine gialloblù: il Modena non perde lontano dalle mura amiche addirittura dal 04 dicembre ’10 (Grosseto-Modena 3-1). Un aspetto che rende la squadra di Bergodi assai compatta e coriacea in trasferta, mentre più incerto e altalenante si è rivelato il cammino interno al “Braglia”. Certamente lo stentato rendimento recente dal Modena va attribuito anche alle numerose assenze per infortunio. Sono venuti a mancare, durante l’arco della stagione, l’esperienza dell’attaccante Bellucci, e la sostanza garantita dai lungodegenti mediani Luisi e Ciaramitaro. Sfortunatissima, in particolare, la vicenda che ha colpito l’ex centrocampista di Parma e Chievo. Svincolatosi dal Palermo a gennaio, Ciaramitaro ha fatto in tempo a disputare una manciata di gare prima della rottura del legamento crociato che lo terrà fuori dai campi fino alla prossima stagione.
Il tecnico Cristiano Bergodi, che ha legato la sua attività da allenatore in gran parte alla Romania, dove ha allenato il Cluj e tre squadre di Bucarest quali National, Steaua e Rapid, si affida ad un modulo 4-3-1-2 che prevede una linea difensiva solida e d’esperienza e l’utilizzo di un trequartista alle spalle di due attaccanti. Il ruolo di rifinitore è affidato al talentuoso Mazzarani, gioiellino classe ’89 il cui cartellino appartiene all’Udinese e che è destinato ad una luminosa carriera se le premesse tecniche e temperamentali saranno confermate. Gli attaccanti sono l’ex azzurro Pasquato (7 reti all’attivo), probabilmente acerbo durante l’opaca esperienza empolese ma in costante crescita e molto temibile sui calci piazzati, e l’ex genoano Greco. Le alternative sono rappresentate dal possente 21enne albanese Cani, più volte accostato all’Empoli ma ancora lontano dalla completa maturazione tecnica nonostante le cinque segnature stagionali, e dagli incostanti Stanco e Gilioli. In mediana, detto della pesante assenza di Luisi, vengono impiegati gli esperti Giampà e Colucci e la mezzala d’interdizione Francesco Signori, un classe ’88 molto interessante e di prospettiva il cui cartellino appartiene alla Sampdoria.