Siamo a Monteboro e tra pochi istanti inizieranno le foto di rito per giocatori e staff della Primavera 2016/2017 targata Dal Canto. Il nuovo mister si presta con cortesia e disponibilità a rispondere ad alcune nostre domande.
Mister, benvenuto prima di tutto. Ritrova una squadra “Primavera” dopo la sua esperienza con quella del Padova (dal 2009 fino al marzo 2011, ndr). Quale il suo spirito in questa nuova avventura?
E’ lo stesso di quando ho iniziato a fare la Primavera a Padova, nel senso che l’entusiasmo nel mio lavoro rimane tale in qualsiasi squadra ed in qualsiasi categoria io sia. Sono contento di avere questa opportunità. So di avere a disposizione un bel gruppo che ha fatto, con gran parte di quelli che c’erano, benissimo l’anno scorso. Quindi ripartiamo con grande entusiasmo
Dando un’occhiata al suo curriculum di vede che lei ha molta frequentazione col Settore Giovanile. Ricordo, tra l’altro, che lei è stato CT della Nazionale Under 17 con la quale ha disputato due mesi fa la Fase Finale del Campionato Europeo. Come è lo stato del calcio giovanile in Italia dal suo punto di vista?
Secondo me negli ultimi anni migliore di qualche tempo fa perché c’è stato un lavoro alle spalle ottimo da parte dei clubs e della Federazione stessa. Vengo da una realtà nella quale ho visto con i miei occhi quanto succede. Il risultato del ’97 nella Fase Finale del Campionato Europeo (2° posto, ndr) gratifica ancora di più il lavoro che è stato fatto fino ad oggi. E’ chiaro che che siamo..non dico agli inizi…però in un momento dove si può sviluppare ancora qualche cosa
Come è nata la possibilità di venire a Empoli? E che effetto le fa essere in una Società come questa nella quale il Settore Giovanile è sempre stato un fiore all’occhiello?
E’ nata come qualsiasi altra trattativa di mercato, nel senso che mi è stata proposta una opportuniyà di lavoro ed ho accettato senza batter ciglio perché secondo me Empoli è una realtà importantissima, sotto tutti i profili e non soltanto per il Settore Giovanile. La prendo come una grande occasione professionale. E’ chiaro che fare il Settore Giovanile ha una sfumatura leggermente diversa che fare gli adulti perché se da una parte regna l’esigenza del risultato dall’altra l’esigenza del risultato andrebbe sposata con la formazione dei calciatori. Speriamo di riuscire a far collimare le due cose
Lei avrà una squadra di grande qualità ma anche, secondo la tradizione di “casa Empoli”, molto giovane: ci sono diversi ragazzi del ’99, un 2000. Questo può creare problemi ogni volta che si incontrano squadre che hanno una filosofia diversa. E’ un vantaggio per l’Empoli o uno svantagio? Come pensa di gestire questo tipo di situazione?
E’ normale che quadre che hanno possibilità di investire, sopratutto sull’ultima squadra del Settore Giovanile, che è la Primavera, possono avere delle chances migliori di poter arrivare alla vittoria in qualche competizione., questo sì. Però tanti casi dimostrabo che tante volte avere una struttura solida, un gruppo solido, voglia, può sopperire magari – dico magari perché non è detto che sia così – ad una qualità leggermente inferiore
Un’ultima domanda. Al 30 giugno Alessandro Dal Canto sarà soddisfatto se…..
Questa è una bella domanda...(ride)…E’ normale che come obiettivo primario ci dobbiamo porre l’entrata di qualche giocatore in rosa della prima squadra. Questa penso sia la soddisfazione maggiore per la Società. Penso però che la crescita di un giocatore passi anche attraverso dei risultati positivi perché se perdiamo tutte le partite non penso che nessun giocatore venga valorizzato. Visto che eredito un gruppo buono mi auguro perciò di fare qualcosa di importante anche sotto il profilo dei risultati