La prima puntata del viaggio che ci farà riscoprire quei calciatori passati “inosservati” da Empoli e dei quali si sono perse le tracce.
LA PARENTESI AZZURRA – Considerato uno dei migliori prospetti di quegli anni e arrivato a Empoli nell’estate del 2007 direttamente da uno dei settori giovanili più floridi d’Italia – quello della Juventus, con il quale aveva vinto anche un Torneo di Viareggio – Rey Volpato è stato un vero e proprio oggetto misterioso. Non tanto per le sue presenze in maglia azzurra, che sono state comunque tredici in campionato e ben due in Coppa UEFA, quanto per la sua poca brillantezza sottoporta: il centravanti classe ’86 non riuscì mai a segnare e, una volta terminata la stagione (con l’Empoli retrocesso in B), lasciò definitivamente la Toscana.
LE STAGIONI SUCCESSIVE – Dopo la stagione incolore in azzurro, Volpato passò al Bari allenato da Conte, che provò a rilanciarlo nella serie cadetta: invano però, perché già a gennaio Rey venne ceduto al Piacenza. Ma anche in Emilia l’attaccante non convinse e, dopo una breve parentesi di ritorno al Bari, vestì la maglia del neopromosso Gallipoli. Le sole due reti all’attivo e la retrocessione dei giallorossi in C fece cambiare a Volpato nuovamente casacca: stavolta lo prelevò a titolo definitivo il Livorno, ma anche la terza esperienza toscana (dopo Siena e Empoli) andò male. Scese di categoria andando a Lumezzane, ma afflitto da problemi di natura fisica – si ruppe il menisco – non diede seguito a un buon inizio di campionato, condito da due due reti. Arrivò quindi il passaggio al Pergocrema, ma la difficile situazione societaria e i persistenti malanni fisici non lo aiutarano ad emergere. Rimasto senza squadra, decise di scendere ancora di serie accettando le lusinghe del Union Quinto, squadra dell’hinterland padovano e militante nel campionato di Serie D. Nel 2013 una nuova squadra di D: parliamo del Thermal Ceccato, con la quale ebbe la migliore delle sue stagioni dal punto di vista realizzativo – anche se non in doppia cifra – viste le nove marcature complessive.
CHE FINE HA FATTO – Nel 2014 decide di scendere nuovamente di categoria e firma un contratto con una squadra di Eccellenza veneta, il Campodarsego. Qui trova la sua dimensione e sembra davvero l’anno del suo rilancio, anche se lontano dai fasti della A: realizza ben 14 reti su 18 incontri, un record per lui. Ma quando tutto sembra filare liscio, un grave infortunio ai legamenti del ginocchio lo mette fuori combattimento per il resto del campionato. Adesso, nella stagione in corso, è passato all’Adriese (la squadra contro la quale patì il brutto infortunio al ginocchio l’anno prima), con la quale sta lottando per la promozione in D.
Simone Galli
Bella questa rubrica!
Rey non era per nulla un oggetto misterioso,era proprio una scarpa sottoporta,ancora negli incubi notturni continua a farmi visita!
Antonio Soda,Davor Cop e Nazareno Tarantino le più grandi meteore passate di qui in proporzione al fragore degli squilli di tromba con cui erano arrivati
Rubrica interessantissima davvero! Sarà settimanale? Di meteore certo ne abbiamo avute pure noi…uno degli ultimissimi Brillante: da promessa interessantissima alla Fiorenrina a riserva nel Como…ha tutto per rifinire in terza categoria!
Complimenti Redazione, una rubrica che aspettavamo da sempre. Bravi, spero sia periodica.
Sarebbe interessante non solo ricordare le cosiddette “meteore” ma anche altri giocatori e allenatori che non sappiamo più che fine hanno fatto. Materiale ne avresti tanto.
Potrebbe essere intitolata “DOVE SONO??”
Saluti.
Gianca
Bravi. Dovete fare così per incuriosire noi tifosi del piccolo Empoli. Solo pochi lo reputano grande, grazie a tutti voi per il lavoro quotidiano.
Zalayeta, Bationo, Gallozzi, Sabato, Carrus, Gulan, Kokoszka, Vinci, Piccolo, Rincon, Mitra, Serafini, Martino, Cori, Ferreira, Pecorini…e questi sono i primi che mi vengono in mente. Bella rubrica, coltivatela!
Vabeh per la sua carriera Zalayeta una meteora non si può considerare…altrimenti va incluso anche Borriello!
Di Bationo abbiamo spesso scritto lo scorso anno in C2, così come di Gallozzi passato al Padova in D, di Sabato e Carrus parliamo spesso nella rubrica sulla serie C, cosi come per Vinci oggi all’Arezzo, Mitra al Montecatini nella rubrica della Serie D, Serafini (al Venezia), Cori (Arezzo)… Buona lettura!
Piccolo è nella nostra Storia e non nelle Meteore, amico milagros.https://www.youtube.com/watch?v=0qwjq5TM41g
aggiungo, protagonista in Europa con la maglia di una squadra rumena, e recentemente con quella dello Spezia
Esatto: Bravo Gabriele! Ha fatto la Champions col Cluj.
MASTROLILLI.
Meteora io la intendo nel senso pure di giocatore sul quale si nutrivano aspettative poi mai confermate dal campo: Zalayeta ce lo portarono da torino come dovesse essere chissà quale bomber di razza e alla fine…Piccolo fece goal in uefa e poi?
Rispondo a te Milagros per creare maggiore chiarezza per tutti: al genere “meteore” possono appartenere tanti giocatori, per motivi diversi. Qui noi tratteremo soprattutto giocatori dei quali si sono perse completamente le tracce, dopo aver fatto – poco – a Empoli.
E il “tedesco” Palumbo?
Palumbo aveva non pochi problemi fuori dal fampo…
E Federico Laurito?
Il meglio di tutti era OLIVIERO DI STEFANO, ingaggiato da Vitale per aggiungergli un anno alla pensione dopo che erano stati insieme alla Lucchese
Matteazzi
Castorina e Cimarrusti
Cerbone