La nona puntata del viaggio che ci farà riscoprire quei calciatori passati da Empoli e dei quali si sono perse le tracce.
LA PARENTESI AZZURRA – Sebastian Cejas, soprannominato “El Terremoto” per la sua proverbiale irruenza, arrivò a Empoli durante il mercato invernale del 2006 nell’ambito dello scambio che portò Gianluca Berti alla Fiorentina. Facendo un passo indietro, il portiere argentino giunse per la prima volta in Italia nel 2001, prelevato dalla Roma: ma in giallorosso non ebbe modo di destreggiarsi, visto che fu ceduto in prestito al Siena in B. Dopo la parentesi senese venne prelevato in comproprietà dall’Ascoli, sempre nella Serie cadetta, e l’anno successivo passò alla Fiorentina neopromossa in B. Quindi, dopo tre stagioni in viola, il passaggio all’Empoli nel gennaio 2006: con la casacca azzurra però Cejas non lasciò traccia e, anzi, si rese protagonista di una sorta di “ammutinamento”, che lo portò a chiedere la rescissione del contratto. In tutto, per lui solo sei presenze in azzurro.
LE STAGIONI SUCCESSIVE – Terminato il suo rapporto con l’Empoli in maniera burrascosa, Cejas si trasferì al Colo-Colo, in Cile, per sostituire il partente Claudio Bravo (attuale portiere del Barcellona). In terra cilena l’estremo difensore argentino giocò solamente una stagione, partecipando anche alla Copa Sudamericana del 2006. Dopo la sua parentesi in Cile, Cejas decise di tornare in Argentina e di accettare le lusinghe del Gimnasia La Plata. A sorpresa nel 2009 fece ritorno in Italia, ingaggiato dal Pisa, ma complice il fallimento della società nerazzurra, la sua nuova esperienza durò solo pochi mesi. Chiuse la carriera in patria, più precisamente nel Chicharita Juniors, dove appese i guanti al chiodo all’età di 35 anni.
CHE FINE HA FATTO – Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, nel 2011 Cejas ha aperto una scuola di perfezionamento per giovanissimi portieri in Argentina, la “Escuela de Arqueros Sebastian Cejas”. L’ex calciatore azzurro ha poi cominciato una collaborazione con la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio, il Newell’s, come team manager (curando i rapporti tra la dirigenza, il corpo tecnico e i giocatori). Nel 2015, dopo una parentesi allo Sportivo Belgrano, quale preparatore dei portieri, ha fatto ritorno al Newell’s come collaboratore tecnico dell’allenatore Bernardi.
Simone Galli
Puntate precedenti:
8a puntata: Marco Pecorari
7a puntata: Tonino Martino
6a puntata: Ibrahim Abdul Razak
5a puntata: Pierre Giorgio Regonesi
4a puntata: Vincenzo Palumbo
3a puntata: Fabio Artico
2a puntata: Roberto Chiappara
1a puntata: Rey Volpato
nella storia restera quel ragazzo che fece lo stendardo “de una cejas”
A proposito di portieri e meteore, il meglio fù Tafarel che sulla via di Empoli prese come segno divino un guasto all’auto che gli impedì di raggiungere la Toscana decidendo così di non firmare il contratto con gli azzurri.
Davvero!
Che storia, me ne ero dimenticato, ma hai ragione: l’episodio di Tafarel batte ogni aneddoto!!
Qui ci stava bene pure Roccati…
il newell’s ha lanciato anche il grande Almiron
Suggerisco un certo Romano che Simoni richiese espressamente a Gennaio per fargli prendere la pensione….
Allora ci va messo anche il mitico Oliviero Di Stefano che regalò alla maratona momenti indimenticabili…ricordo molti cori al suo indirizzo nelle manciate di minuti che riusci a mettere insieme…
Stai in porta Bastiano!