LA PARENTESI AZZURRA – Prodotto del vivaio della Fiorentina e reduce da una stagione a Ravenna, Andrea Mussi arriva a Empoli nella stagione 1997/98, quella del ritorno in A con Spalletti in panchina. L’attaccante massese esordisce in Empoli-Sampdoria 4-1, subentrando a Pane a risultato ormai acquisito. Ma è troppo giovane e acerbo per dare un contributo forte alla causa azzurra e così nel mercato di gennaio decide di cambiare aria: lo preleva la Lucchese, che milita in Serie B.
LE STAGIONI SUCCESSIVE – A Lucca Mussi gioca per un anno e mezzo e se nel primo anno, quello della B, scende in campo solo un paio di volte, in quello successivo – in C1 – diviene più protagonista con 25 presenze e 4 gol. Passa quindi alla Reggiana, sempre in C1, in cui milita per due stagioni. Nel 2002 va all’Ancona in B ma a gennaio veste la maglia dell’Arezzo. L’anno seguente trova maggiore fortuna con la casacca del Varese, tornando alla doppia cifra con 11 centri totali. Ritenta l’avventura in B, stavolta nelle fila del Pescara, ma senza entusiasmare. Nel 2005/06 torna ad Ancona, poi prosegue con Reggiana e Carrarese, tutte formazioni di C2. Ad appena 28 anni lascia i professionisti e comincia a segnare caterve di gol in D. Si afferma in Liguria; dopo aver militato nel Voghera, veste le maglie di Borgorosso Arenzano, Ponte S.P. Isola, Lavagnese, Chiavari Calcio Caperana, con cui segna quasi sessanta gol in quattro anni. Torna in Toscana, per vestire la maglia del Fiesole Caldine prima e della Pistoiese poi; conclude la sua carriera proprio nel Fiesole Caldine, dopo una piccola parentesi nel Derthona.
CHE FINE HA FATTO – Conclusa la carriera da calciatore, Andrea Mussi diventa collaboratore tecnico del Pavia. Diviene il direttore sportivo in pectore della società lombarda nell’estate del 2015, dopo l’allontanamento del ds Londrosi. Nel gennaio 2016 si rende, suo malgrado, protagonista di un episodio curioso che ha una forte eco sui giornali nazionali: il presidente Zhang, non contento del suo operato, lo declassa da dirigente ad accompagnatore turistico per i cinesi. Si tratta di una boutade che non porta bene al Pavia, che fallisce ed è costretto a ripartire dall’Eccellenza.