L’ex allenatore Azzurro, Marco Giampaolo, è tornato a parlare e lo ha fatto attraverso “La Gazzetta dello Sport”, rievocando la stagione trionfale che e appena terminata. “Sono arrivato in una squadra che veniva da lontano, abituata a lavorare in un certo modo da anni, andavano a memoria. Mi sono guardato e riguardato tutte le partite dell’anno precedente e poi ho iniziato a trasmettere la mia idea di calcio. La cosa più bella me l’ha scritta Maccarone, cioè che sono rimasto nel cuore di tutti per la mia coerenza è un modo di fare. Fu proprio Sarri a chiamarmi a gennaio dicendomi che se lui andava via sarei stato io il suo successore, è un amico abbiamo fatto il corso insieme, mi ha mostrato il suo archivio, abbiamo idee in comune sul calcio. L’idea più importante e quella di giocarsela, sempre anche con le big senza essere mai passivi, creando autostima, consapevolezza, perdendo ma giocandosela sempre. Chiaro che per fare questo tipo di gioco bisogna avere giocatori veloci dietro, in grado di recuperare la profondità. L’Empoli dello scorso anno aveva grande qualità. non so quante squadre in Italia avessero un centro campo qualitativo come il nostro, con Saponara che per me è l’emblema del giocatore perfetto: qualità. corsa e lavoro. Poi serve l’organizzazione collettiva, è quella a permetterti di sorreggere la qualità.”