San Giuliano Terme, 15 febbraio 2007, “59a COPPA CARNEVALE” (Torneo di Viareggio). In un campo impossibile e sotto un diluvio biblico la Primavera azzurra batte ai rigori (1-1- dopo i tempi regolamentari e due tempi supllementari) l’Atalanta di un “certo” Bonaventura e va alla Semifinale. In quella squadra (in panchina il grande Ettore Donati) c’erano, tra gli altri, Pelagotti, Iacopini, Musacci. Angella, Eder: tutta gente che avrebbe messo poi un piede … …e in qualche caso anche di più… in Serie A. A fine gara vado a salutare i Dirigenti e la squadra e trovo Marcello Carli col suo immancabile sigaro. Faccio i complimenti e lui mi fulmina con un’occhiata: “Che complimenti e complimenti! Noi dobbiamo essere questi! E aspettiamo la gara di sabato (la Semifinale col Genoa…) prima di farci gli elogi. Ancora non abbiamo fatto niente!”. La Semifinale la perdemmo poi ai rigori: una gara aspra, difficile, combattuta, giocata a Rosignano, anche lì sotto un mezzo diluvio. Questa volta a fine gara trovai un Carli che mi disse: “Bravi! Siamo stati bravi. I ragazzi hanno dato tutto, non possiamo che dire loro grazie!”
Toni bassi nelle vittorie e forti nelle sconfitte, dare sempre il massimo, onorare la maglia, lavorare molto per migliorarsi nel gioco e nel carattere, serietà dentro e fuori dal campo, umiltà sempre ma anche orgoglio di giocare nell’Empoli, un onore vestire la maglia azzurra. In poche parole ecco quello che è stato (mi si perdoni l’innocente blasfemia) il “Vangelo” secondo Marcello Carli.
E’ stato per quasi un ventennio l’immagine dell’Empoli FC, dove ha lasciato tracce indelebili quando ha lasciato il terreno da gioco e si è messo dietro la scrivania. Per quasi 10 anni è stato il Responsabile del Settore Giovanile azzurro e, dalle mani sue e dei suoi collaboratori ( tra cui capo area scouting Andrea Innocenti) sono passati giocatori che avrebbero fatto la storia recente dell’Empoli ed anche (cosa non secondaria) buona parte delle sue fortune economiche. Ha scoperto talenti, lanciato giovani, ha condiviso e rappresentato l’identità di un modo di fare calcio tipico di un Empoli ante 2.0, ha fatto un mantra della frase “Dobbiamo fare l’Empoli”. Oggi, lo abbiamo già scritto tempo fa, questa frase non avrebbe senso, e forse neppure “quel” Marcello Carli avrebbe senso in questo Empoli che guarda con grandi ambizioni ad un futuro neanche troppo lontano gettandosi alle spalle il passato quasi come fosse un involucro ingombrante.
Dopo un debutto tra i professionisti con la Cerretese (allora in C2) nel 1981 e qualche anno tra Massa e Carrara arriva ad Empoli nella stagione 1989/90 e veste la maglia azzurra 106 volte, fino alla Stagione 1992/93, dopo la quale va a Livorno (c1 e C2) dove chiude la sua carriera tra i professionisti. Torna ad Empoli come allenatore nella Stagione 1998/99: allena prima i “Giovanissimi” e poi gli “Alievi”.
Nella Stagione 2002/2003 lascia la panchina e viene nominato nuovo Responsabile del Settore Giovanile azzurro, ruolo che ricoprirà ininiterrottamente fino alla stagione 2009/2010, quando al suo posto verrà nominato Andrea Innocenti. Lui, su grande intuizione e lungimiranza del Presiente Corsi, viene nominato Direttore Sportivo e viene messo al fianco della “vecchia volpe” Pino Vitale, Direttore Generale. Carli svolge il suo compito fino al termine dell Stagione 2011/2012 che vede la squadra salvarsi nell’ indimenticabile play out col Vicenza. Vtale lascia: c’è una Società che ha rischiato il baratro e che deve ritrovare fiducia in se stessa. Corsi decide di ripartire da lui, l’uomo di Colle Val d’Elsa, uno “fatto in casa” e che conosce come pochi altri l’ambiente. Uno, tra l’altro, che ha lavorato anni nel Settore Giovanile e che sembra il più adatto a far ripartire l’Empoli dai giovani e con i giovani. Ed è questo che Carli fa, andando (anche grazie all’ex Roberto Tolomei) a cercare scommesse nei Campionati minori e lanciando alcuni giovani del vivaio: ecco Pelagotti, Hisay, Rugani, Tonelli, Saponara, Signorelli, Brugman dal Settore Giovanile ed ecco gli allora sonosciuti Valdifiori, Zelinsky, Mario Rui, tanto per rimanere agli anni più recenti e solo per citarne alcuni. Nella Stagione 2016/2017 diventa Direttore Generale e sarà quella l’ultima e sfortunata stagione nell’Empoli. Oltre ai giocatori, sue le intuizioni di uno sconosciuto e quasi irriso Maurizio Sarri e di un dimenticato e quasi messo in naftalina Marco Giampaolo.
La retrocessione della squadra trascina con sè molte figure nobili della storia azzurra. Carli preferisce lasciare, prendendosi, in una memorabile Conferenza Stampa di addio, tutte le colpe di una annata “disgraziata” e lasciando comunque una Società in buona salute, certo in condizioni migliori dell’estate 2012.
Il suo ritorno ad Empoli non può lasciarci indifferenti, almeno noi che ne abbiamo conosciute ed apprezzate le qualità professionali ed umane. Eh sì, perché sotto quei modi burberi ed a volte scostanti, c’è un uomo di grande rigore ma anche di una impensata generosità. Certo, errori ne ha fatti anche lui e ne farà. Ma rimangono negli occhi e nella mente, nella storia che non si cancella, i fatti, i luoghi, le persone, le emozioni (parola molto cara a Carli, come ricordato dal collega Marmugi nel suo bellissimo articolo su “Il Tirreno” di due giorni fa) di un lungo cammino che – pur in ambiti e ruoli diversi – abbiamo fatto insieme. E insieme a noi i tifosi dell’Empoli.
Grazie Marcello e bentornato…..anche se solo per 90 minuti o poco più!
Bravo Fabrizio, bellissimo articolo che ripercorre fedelmente la storia di Marcello legata a doppio filo all’ Empoli dove “con poco, si faceva tanto”, tanta passione e tanta bravura dove i dogmi erano: non fare il passo più lungo della gamba e tenere un occhio fisso al bilancio. Sembra passato un secolo.
Non esagerare, il Corsi ha solo capito che la torta inizierà a diventare veramente grande ed è bene parteciparvi piuttosto che rimanere fuori! !!!
non gli perdonerò mai due cose ; MARTUSCIELLO e non aver preso VERDI quando sarebbe venuto con soli 500.000 euro
Il mago di Ischia non è certo opera di Marcello
Il genio di ischia è farina del sacco del tuo amato cor$i, marcello commise l’errore di non prendere le distanze e fare anzi da parafulmine in quello schifo.
… vero…come temporeggiare e non prendere Verdi
…ha dato tutto quando era in campo, altrettanto da dirigente e, per questo, pur di dare addosso alla sua società ha preferito caricarsi addosso tutte le responsabilità. Qualcuno lo ha ben presente; la maggioranza, purtroppo e come da copione collaudato, pur di non dare addosso al suo totem corsi butta palate di m…a su di lui.
Si, sembra passato un secolo : ora 4 direttori e di 4 un ce ne’ uno che rilascia un intervista per dirci qualcosa.
Forse mi sbaglio ma a me mi sembra di aver speso parecchio ( soprattutto di ingaggi) e raccattato poco. Comunque domani sera sono il primo a entrare al castellani perché l amore per gli azzurri ( chiunque comanda) è immenso. FORZAEMPOLI
C’era una volta l’Empolesita’, l’amore per questa maglia (con la collegiata nello stemma)……
E tifosi che facevano i tifosi invece che i gufi.
Empoli 2.0, tifosi 2.0. Siete come il PD, vedete gufi ovunque invece di chiedervi perché i tifosi (quelli veri, senza seconde squadre) si allontanano. Farete la stessa fine, il problema è che vi trascinerete dietro la nostra squadra del cuore.
Vedo l’Empoli da quando ho 7 anni ed ora ne ho quasi 43 e non ha mai avuto seconde squadre.I tifoso veri non si allontanano.
“Farete la stessa fine” e poi non vuol essere chiamato gufo auahuah poerannoi
Questa e’ STORIA e nessuno puo’ cambiarla, tantomeno questi di questo Empoli 2.0. Questo era il vero Empoli.!!!!!@!
Complimenti Fabrizio una fotografia e una cronistoria perfetta di Marcello,domani mi aspetto un convinto applauso di riconoscenza all’uomo e al professionista CARLI,azzurro fedele e capace per 20 anni,da parte del pubblico,ma anche dalla società,perché Marcello,inconfutabilmente rappresenta insieme al Presidente Corsi,a Silvano Bini e Giuseppe Vitale uno dei 4 pilastri della bellissima storia EMPOLI FC!!
La storia è sempre in evoluzione e fatta di fasi, quello che dici tu è il classico eh quando ero giovane io era tutto meglio ma i giovani di oggi ti ridono in faccia…
E che fase sarebbe questa “nuova”?
BimBumBam questa è la fase dei diritti televisivi, dei procuratori, dei tornielli, della Var, dei 5 arbitri in campo e delle mille altre cose che son cambiate o a te pare che sia tutto come vent’anni fa?
La storia e’ fatta di uomini!!!!!
La fase “nuova” è una società che si è trasformata in una provinciale come tante altre, senza più quei valori che la distinguevano dalle altre. Anzi c’è chi in family si adopera per snaturarla, dallo stemma alla inguardabile maglia di quest’anno. Manca che gli cambino nome, ma è solo questione di tempo.
Esatto
Per me possono cambiare il nome, tanto non la riconosco più come Empoli
Per me invece che cugini di campagna siete fratelli gemelli delle nane !
Bravo Fabrizio, hai fatto un bel ricordo di Marcello Carli, il quale per me è stato il miglior direttore sportivo nella storia dell’Empoli, perchè ha dimostrato vero attaccamento alla società, con onestà, con bravura, e con modestia, i dirigenti di oggi devono essere più vicini ai tifosi,io sono un nostalgico, mi piaceva più l’Empoli di prima,in modo dilettantistico.
Domani mi aspetto un grande applauso per Marcello . Forza Empoli
Modesto giocatore (tante pedate e poco altro) ed il maggiore responsabile con il presidente dell’annata più disastrosa del ns Empoli.
Grandi intuizioni:
Marilungo Thiam Bellusci Tello Pereira ecc.
Un grande direttore marcello.
Ha fatto dei gran mercati ad empoli con mezzo euro a differenza di oggi dove l empoli ha speso 15 milioni sul mercato.
Lo vedrei meglio per il mercato del giovedì in zona stadio, almeno si sveglierebbe presto e scoprirebbe a 50 anni cosa significa lavorare.
Il mercato lo faceva fin troppo bene con ciò che gli veniva messo nel borsellino…
Ci siamo divertiti, promossi e salvati con lui.
Grande Marcello resterai sempre nei nostri cuori .
Pensando a quello che ha combinato con poco, chissà cosa avrebbe realizzato con il bugget di quest’anno
Caro PaE non sò chi tu sia perchè non hai neanche il coraggio di darti un nome vero, ti dico che ti ci vedrei bene te a fare il direttore sportivo con tre soldi come aveva Marcello, sicuramente se ci fossi stato tu eravamo a giocare con il Fucecchio, o giù di li . Siete tutti bravi a discorsi.
Lascialo perdere caro Piero e’ uno di loro, anziche’ parlare ai tifosi attraverso i media, si nascondono e parlano da qui!!!
Bravo, credo tu abbia fatto centro.
di nomi veri ne vedo pochi in giro, magari invece di Piero ti chiami Martusciello
PIERO, Redbull e Family triade di DS mancati per fortuna di tutti!
E’ normale, quelli mancati si sentono sempre più bravi di quelli veri
Dai su…ciccetto…non te la prendere!! Si capisce che tu non puoi sputare nel piatto dove mangi… Piuttosto ..la lingua sta bene?? Sai a furia di leccare rischia di ingrossarsi un po’… Lo sappiamo chi sei…:)) Salutaci Monteboro!!
O Ciccetto è arrivato il quarto, che si metteranno a giocà a briscola? Mi sa che di meglio non abbiano da fare.