Ciao Paola, ciao Federica! Siete entrambe lombarde: da dove venite esattamente? E dove avete passato la quarantena?
PAOLA: Ciao! Io sono originaria della provincia di Brescia, ma non ho vissuto l’emergenza in prima persona perché, trovandomi a Empoli alla data del blocco dei trasferimenti, non sono potuta rientrare a casa. Solo dopo il 4 maggio ho fatto rientro nella mia zona. Pertanto ho trascorso la mia quarantena a Empoli insieme alle altre ragazze della squadra, tra cui Federica.
FEDERICA: Ciao, io vengo da Lodi, la prima zona che è stata colpita dal Covid, chi l’avrebbe mai pensato! Anch’io ho passato la quarantena a Empoli fino al 4 maggio, poi son riuscita a tornare a casa.
Come avete vissuto tutta questa situazione? È stato difficile stare lontane da amici e parenti?
P: Considerando i vari impegni dettati da scuola online e allenamento individuale, il tempo che mi rimaneva era veramente molto poco. Forse non ho ben captato la gravità della situazione che stavano vivendo i miei familiari, anche se a volte ci pensavo e avrei preferito essere con loro, soprattutto quando mi riferivano di parenti/conoscenti che purtroppo non sono riusciti a superare questo grave momento.
F: Tutto sommato, questa situazione l’ho vissuta in modo tranquillo. Sapevo che i miei cari stavano bene, ed io qui a Empoli mi sono sentita forse più al sicuro, anche se la voglia di tornare a casa c’era.
L’Italia sta provando a ripartire, ma è immenso il dolore per le persone scomparse e sono grandi le sofferenze per la nostra economia. Qual è il clima adesso dalle vostre parti?
P: I deceduti sono stati veramente tanti ed ho la testimonianza diretta di mia madre che lavora presso il Comune del mio paese. Nonostante questa grave ferita, si respira una gran voglia di tornare alla normalità . Hanno riaperto i negozi, le aziende e la gente ricomincia a uscire. I miei genitori dicono che i bresciani, dopo ogni momento di difficoltà , si rimboccano le maniche e si danno da fare.
F: L’Italia sta provando a ripartire, ma si percepisce che non sarà semplice. A Lodi, i contagi sono quasi nulli e il clima che si vive è abbastanza tranquillo, pur mantenendo la massima attenzione e il rispetto delle regole.
Per voi questo è anche l’anno dell’esame di maturità . Come vedete questa prova? L’emergenza coronavirus ha reso tutto più complicato oppure siete tranquille?
P: Penso che la didattica a distanza sia un ottimo strumento. Personalmente, ora che mi trovo a Brescia, lo è ancora di più. Ho la possibilità di seguire al meglio le lezioni e di concentrarmi sulla preparazione dell’esame. Non nascondo che trovarmi a casa favorisce la mia concentrazione dal punto di vista scolastico. Spero di riuscire a sostenere un buon esame.
F: Finalmente è arrivato il momento della maturità . Sicuramente sarà una maturità che rimarrà nella storia. Paradossalmente mi sento tranquilla. Forse questa emergenza ha portato a dare un ritmo più tranquillo alla routine a cui ero abituata da anni per poter conciliare studio e sport.
Tra l’altro, la vostra generazione ha già superato un grande esame di maturità , affrontando con responsabilità e sacrificio questo periodo così problematico… che ne pensate? Uscirete più forti da questa esperienza?
P: Senza dubbio il distanziamento sociale imposto dalla situazione ha messo a dura prova tutti, soprattutto noi giovani, che abbiamo la necessità di incontrarci e stare insieme più degli adulti. I social hanno comunque permesso di mantenere le relazioni e anche di riscoprirne di vecchie. Dovremo fare tesoro di questa esperienza e cercare di trarne quanto di buono ha potuto lasciarci. Del resto le soddisfazioni maggiori arrivano dopo grande impegno e fatica.
F: A dispetto di quello che tutti possono pensare su noi giovani, abbiamo dimostrato con estrema intelligenza che siamo in grado di affrontare, sopportare e rispettare fermamente le regole. Da questa esperienza usciremo sicuramente più fieri e orgogliosi.
La pandemia ha cambiato la nostra vita. Secondo voi, sarà tutto diverso d’ora in poi? Qual è il mondo che vorreste vedere?
P: Di certo questo periodo resterà nella nostra memoria. Temo però che i cambiamenti non saranno particolarmente grandi. Già in questi giorni, dopo le prime aperture, stiamo assistendo a scene di assembramento eccessive, viene quasi da pensare che nulla sia successo. Fortunatamente non è così per tutti e sono fiduciosa che il buonsenso possa prevalere. Dobbiamo però continuare ad osservare le regole del distanziamento sociale che ci sono state date, nella speranza di non doverci ritrovare a rivivere questa brutta esperienza.
F: Sicuramente alcuni aspetti di buone norme igieniche e di comportamenti sono stati riscoperti e senza dubbio faranno parte di noi! Vorrei vedere un mondo più educato nel senso più lato del termine, per poter convivere al meglio.