DAL VECCHIO AL NUOVO “CASTELLANI”
La necessità di una nuova Zona Sportiva nasce sul finire del 1954 anche se in realtà già nel Piano di ricostruzione della città del 1950, redatto dall’allora Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale Arch. Ettore Rafanelli, si era ravvisata la necessità di costruire un nuovo complesso sportivo in città. Nel 1950 si era infatti pensato ad una zona che ricomprendesse il vecchio “Castellani” e che poi si estendesse ad un’area compresa tra il prolungamento di via Masini, il prolungamento di via dello Stadio (l’attuale via Russo) ed il torrente Orme.
L’idea non si potè realizzare perché in quegli anni fu costruita la deviazione della SS.67 (l’attuale Viale Petrarca) che tagliò in due il settore previsto per l’intervento. Si verificò anche un altro episodio che riportò l’attenzione sulla necessità di una Zona Sportiva.
Alla fine del 1954 il Comune di Empoli pensò di costruire una Palestra vicina allo Stadio. Il CONI, che fu interpellato per un parere, consigliò al Comune di scartare l’idea perché una Palestra in quella zona si sarebbe rivelata insufficiente per soddisfare le esigenze della popolazione e suggerì di provvedere anzi alla costruzione di altri impianti sportivi, ciò anche per l’importanza che la città di Empoli veniva ad assumere. E non aveva torto il CONI perché Empoli conosceva in quegli anni una spinta economica importante, specie grazie ai settori del vetro e delle confezioni, accompagnata pure da un forte incremento demografico: dai 29.368 abitanti del 1951 si era arrivati, alla fine del 1954, a 31.179 che diventeranno 33.037 alla fine del 1957 e addirittura 40.344 alla fine del 1964, un anno prima che la nuova Zona Sportiva fosse inagurata. Buona parte di quell’incremento demografico fu dovuto ad un progressivo spostamento di lavoratori dalla campagna alla città, attratti dallo sviluppo industriale di quegli anni, ma anche da una forte immigrazione interna, specialmente dalle Regioni del Sud, Sicilia su tutte.
Empoli aveva bisogno di una ridefinizione urbanistica che rispondesse a quanto stava accadendo in termini economici, sociali e culturali in città e nel giugno 1954 fu bandito un concorso per la realizzazione di un Piano Regolatore. Nel marzo 1955 fu deciso di affidarne la redazione all’ Ing. Giuseppe Paladini, all’Arch. Romano Viviani e all’Arch. Enzo Regini, Capo dell’Ufficio Tecnico del Comune.
Sindaco era allora Gino Ragionieri. Eletto nel 1945, fu il Sndaco della ricostruzione post bellica della città e rimase in carica fino al 1960.
Contestualmente a questa scelta l’Amministrazione Comunale, preso atto anche di quanto maturato verso la fine del 1954, decise che non era più possibile realizzare gli impianti sportivi come previsto nel Piano di Ricostruzione del 1950 e che il problema avrebbe dovuto essere considerato nel quadro generale dello sviluppo organico della città, e cioè nel nuovo Piano Regolatore Generale che si stava definendo, all’interno del quale avrebbe dovuta essere individuata un’area necessaria alla costruzione degli impianti e farne una vera e propria Zona Sportiva.
Negli utlimi mesi del 1954 fu perciò incaricato l’Arch. Mario Gambassi, tecnico specializzato in impianti sportivi, di proporre una zona a ciò idonea e di redigere i progetti degli impianti stessi.
L’Arch. Gambassi presentò tre soluzioni:
1) zona attorno allo Stadio esistente in via Puccini, zona però ormai compromessa dallo sviluppo edilizio e da Viale Petrarca;
2) zona a nord del torrente Orme, dove fa un’ansa avvicinandosi al centro urbano;
3) zona a sud ovest della città, oltre il Rio di Bonistallo, a nord della Ferrovia Firenze-Pisa.
La Giunta (delibera n.84 del 20.01.1955) e poi il Consiglio Comunale (delibera n.4 del 18.02.1955) scelsero la seconda soluzione. La proposta fu poi elaborata in un progetto esecutivo che fu approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 164 del 25.06.1955 e anche dalla Commissione Interministeriale Impianti Sportivi del CONI il 15.07.1955.
La soluzione proposta, oltre ad individuare un’area per la costruzione di impianti, prevedeva anche interventi di carattere urbanistico e alcuni interventi in materia di lavori pubblici. Fu prevista infatti anche la realizzazione di due ponti, per facilitare l’accesso all’area, entrambi sul torrente Orme: uno, di fronte a via Bisarnella (che poi fu costruito e che è quello attuale vicino al “PalAramini”) e l’altro di fronte a quella che ora è via Russo (ponte che non fu costruito e che coincide con l’attuale passerella che da viale Petrarca porta alla Zona vicina allo Stadio, di fronte al “PalAramini” dove il govedì si svolge il mercato settimanale). Fu prevista anche una viabilità interna alla Zona Sportiva stessa, che avrebbe in futuro agevolato l’edilizia privata e popolare nella zona.
Ma che cosa prevedeva la proposta dell’arch. Gambassi in materia di impiantistica sportiva? Si può leggere la risposta nella delibera del Consiglio Comunale sopra citata e che riportiamo di seguito.
- Una palestra, comprendente anche la casa per il custode.
- Campi da tennis e di pallavolo.
- Una piscina scoperta, e servizi annessi.
- Costruzione di un campo di calcio e della pista di atletica.
- Costruzione di un campo di allenamento da affiancare a quello delle gare tanto che l’Architetto scrive…“per mantenere un campo in efficienza occorre lasciarlo riposare per intere giornate dopo l’uso, in quanto il continuo calpestio impedisce la crescita del prato provocando un alternarsi di radure e ciuffi d’erba che rendono il campo pericoloso e inadatto al gioco”. Sarà quello che si chiamerà “Sussidiario” e che ancora oggi porta quel nome.
- Costruzione delle tribune est ed ovest.
- Costruzione degli spogliatoi.
- Costruzione di un campo di allenamento, muri di cinta e sistemazione con rete metallica.
- Recinzione esterna palestra e piscina.
La spesa prevista era enorme per quell’epoca: 238.456.000 milioni di lire
Le foto che vi proponiamo (foto 9-10-11) sono di pagine della delibera di C.C. n.164/1955 con la quale si approvò la proposta finale dell’Arch. Gambassi e si dette l’avvio alle procedure per l’escuzione dei lavori.
Va detto che alla fine non tutto fu realizzato. La Piscina Comunale, ad esempio, troverà una sua collocazione in altra zona, anche se non molto distante da quella prevista nel 1955. Della nuova Piscina si ritroverà traccia nel Piano Regolatore del 1973, sarà poi realizzata negli anni successivi ed inaugurata, nella sua versione attuale al coperto, il 19.04.1980.
La proposta dell’Arch. Gambassi cominciò dunque il suo cammino mentre il gruppo di lavoro al quale nel 1955 era stata affidata la redazione del nuovo Piano Regolatore elaborò quello che sarà adottato dal Consiglio Comunale con delibera n.69 del 7.04.1956 e approvato, con le varianti nel frattempo intervenute, dal Consiglio Comunale con delibera n°14 del 25 gennaio 1958.
Sarà il primo Piano Regolatore di Empoli secondo l’accezione moderna del significato.
Il progetto per la costruzione di una nuova Zona Sportiva sarà approvato nel 1957 dal Ministero dei Lavori Pubblici e da quel momento l’Amministrazione Comunale inizierà le trattative per l’acquisizione (in via amichevole e con espropri) dei terreni necessari.
La realizzazione delle opere previste ha conosciuto negli anni seguenti varie fasi, vari interventi e modifiche, anche per la lievitazione dei costi delle opere che si andavano facendo. Gli interventi dell’Amministrazione Comunale, documentati da atti e determinazioni che si trovano lungo quegli anni, sono stati numerosi. Riportarne contenuti e cronologia crediamo appesantirebbe il racconto che stiamo facendo e non aggiungerebbe a questo niente di significativo.
Quello che si può dire è che abbiamo trovato documenti che lasciano supporre l’inizio dei lavori già nel luglio del 1959 e che già nel 1960 fosse iniziato lo smantellamento del vecchio “Castellani”.
In primo lugo si dovette provvedere alla costruzione del ponte sull’Orme, necessario ad accedere all’area interessata dai lavori. Il progetto fu redatto dagli ingegneri Michelagnoli e Cammelli ed il ponte fu ultimato nel giugno del 1960: è quello che esiste anche oggi, che raccorda la Statale 67 di fronte a via Bisarnella con la Zona Sportiva di fronte al “PalAramini”.
In quell’anno intanto aveva lasciato la carica di Sindaco Ragionieri ed al suo posto subentrò Mario Assirelli, che sarebbe rimasto al suo posto fino alle elezioni del 1980 quando sulla poltrona di primo cittadino sedette Silvano Calugi.
Intanto si lavorava anche alla costruzione della Palestra (oggi “PalAramini”) ed ai relativi servizi e locali annessi: opera che fu completata e resa disponibile nel giugno 1964.
Contemporaneamente si provvide alla costruzione del “Sussidiario”. Il campo fu dotato di una palazzina per gli spogliatoi (ancora in piedi) e che svolgerà questa funzione per oltre 30 anni, fino all’inizio della alla Stagione, 1997/98, quando l’Empoli tornò in Serie A per la seconda volta nella sua storia e spostò gli spogliatoi nel sotto Tribuna Coperta.
Lungo il lato del terreno di gioco, dalla parte opposta degli spogliatoi, era stata costruita una gradinata in cemento che è rimasta in piedi, purtroppo molto fatiscente negli ultimi anni, fino al luglio 2016.
Dopo il “trasferimento” della prima squadra al “Castellani” il Sussidiario ha ospitato molte gare del Settore Giovanile dell’Empoli, soprattutto della “Primavera”, fino al 2006, quando verrà aperto il Centro Sportivo di Monteboro.
L’anno successivo fu costruita anche una tribuna in tubi innocenti che rimase per un po’ anche dopo il trasferimento della prima squadra al “Castellani”.
Parte II – Continua…
N.B.
I crediti delle Foto saranno riportati integralmente in calce alla Parte III
Grande Fabrizio!
Mi permetto giusto un appendice curiosa:
“il Sussidiario ha ospitato molte gare del Settore Giovanile dell’Empoli, soprattutto della “Primavera”, fino al 2006, quando verrà aperto il Centro Sportivo di Monteboro”
Quel campo ha ospitato anche una partita ufficiale dell’Empoli in serie C1, precisamente il 28.03.1982 contro l’allora capolista Atalanta, con risultato finale di 2-2, partendo da 2-0 per noi, fu comunque un punto d’oro considerato che lanostra salvezza sembrava un miraggio.
Fu la partita delle “chiocciole”… un colpo di genio per costringere gli orobici a giocare in un campo piccolo, con i tifosi praticamente in collo… pensarci oggi, all’epoca dei “tornelli”, pare fantascienza!
Silvano Bini e le chiocciole che invasero il Castellani ….ricordo bene quella partita , ero un bambino di 13 anni ed ebbe un fascino incredibile vederla a 3 metri dal campo
Eppure l’attuale tribuna stilisticamente, a me è sempre piaciuta, ha una visibilità eccellente ed una capienza più che sufficiente, c’è molto di peggio in giro.
Con i dovuti adeguamenti si poteva stare al passo coi tempi senza opere faraoniche.
Solo che hanno costruito mezza tribuna, Cmq grande Fabrizio, poi più avanti ci spieghi chi è stato quel genio che ha costruito le curve di ferro frastagliate, non a norma e senza servizi igienici, inguardabile questo stadio, speriamo che fanno al più presto questo benedetto stadio
Te lo dico io, fabrizio corti
Ora si vuole la parte 3
Della storia!!! la più triste….
Una delle parti piu tristi della nostra storia è quando la Primavera è stata deportata nei campi della famiglia c0rsi a monteboro, portandola via dal Sussidiario. Fu un ratto vero e proprio, un attentato alla città.
Chi ha visto la primavera di galante ecc, per esempio, sa di che parlo e di quanti empolesi riempivano il sussidiario.
Monteboro è un centro sportivo invidiato da mezza Italia… mah
biribissi ma che vuoi dire , sono stupito , fanno un centro sportivo moderno che ci fanno i complimenti da tutto il mondo ….il sussidiario è il campo di allenamento della prima squadra , primavera , allievi e giovanissini hanno una mega struttura moderna a disposizione .
Non dite cavolate come quelli che vogliono l’attuale stadio decrepito .se siete invidiosi o viola andate a vedere altre squadre
Giusto vivono con l’incubo che si fa prima di loro! ma sono tutti quelli Empolesi viola
Viola sarà la vostra sorella.
Sto dicendo che prima la primavera era sentita come l’Empoli maggiore, c’eran frotte di anziani, e bambini, che facevano due passi e andavano allo stadio, ora a monteboro ci vanno per lo piu osservatori e parenti.
Da tifoso e appassionato di calcio cosa te ne frega di un centro sportivo da cartolina se poi ti tolgono la squadra dalla città?
È diventata un impresa pure vedere un allenamento ormai..
Non è che tutti vivono su uno smartphone..
Ho capito…ma il mondo va avanti…purtroppo le cose e le maniere, oltre alle strutture quando sono decrepite… cambiano e vanno cambiate. Anche io alla mia vecchia macchina del 2003 ero affezionato…cio’ pianto e goduto…ma alla fine era da cambiare..anche basta…un si poteva piu’ guarda ‘( come i Castellani).
Quando giunge l’ora…giunge l’ora…per tutto e tutti. RINNOVARSI
Bel rinnovamento allora..
Hanno buttato giu, senza permessi, la vecchia struttura e hanno fatto una pericolosa pedana di legno marcio e sconnesso da dove non si vede nulla. Anche se in realtà non c’e’ nulla da vedere perche non ci fanno piu accedere nemmeno agli allenamenti.
Bel progresso, è come se tu ti fai tagliare il pisello perche tanto puoi vedere i filmini porno sul cellulare…il rinnovamento 2.0…
Grazie Fabrizio. Servizio stupendo.
La verità è che usciamo da anni tutte le sere con Monica Bellucci, ma a cena siamo costretti a portarla sempre a i’circolo Arci
portala al refettorio delle monache allora..
al circolo Arci è pieno di maiale anche meglio di MB
Tutta Italia ci prende in giro per lo stadio. E io mi sarei un tantino rotto i cogl….i testicoli
Caro Fabrizio. Alla prossima aggiorna anche gli empolesi increduloni sulla nuova ATTUALE CAPIENZA che arriva a malapena a 9.000 POSTI dai 20 mila originali: 5000 maratona totali 3000 tribuna e appena 800 x gli ospiti!!! E il comune incaricherà a settembre un tecnico esterno A SPESE NOSTRE per saggiare la fattibilità o meno di un nuovo stadio!
Sembra una barzelletta vero…ma e la verità!!!!!
Anche per la costruzione dell’attuale stadio ci sono voluti diversi anni….dal 1954 al 1960 se non ho letto male…un po’ come adesso…passano gli anni ma la burocrazia è sempre la stessa!