“Puoi sbagliare la moglie ma non il portiere e l’attaccante”. Questa storica citazione di Pantaleo Corvino, divenuta ormai celeberrima, oltre a essere largamente condivisibile, è rapportabile alla situazione attuale dell’Empoli. Perché la squadra azzurra, dopo aver portato a termine un’altra miracolosa salvezza, deve essere ricostruita quasi completamente. I tanti addii fanno parte del gioco, dell’essere Empoli. Ogni anno la dirigenza è costretta a tirare fuori qualche coniglio dal cilindro per poter competere. La storia ci ha dimostrato che talvolta questo esercizio è riuscito, talvolta è sorta qualche difficoltà. Fermo restando che l’Empoli non possiede risorse economiche di rilievo e che quindi deve farsi venire qualche brillante idea, la pianificazione sarà fondamentale. La dirigenza, nella persona del nuovo direttore sportivo Gemmi, dovrà essere brava a individuare gli elementi giusti da consegnare a D’Aversa. L’errore più grave sarebbe quello di acquistare giocatori in ruoli già coperti o che non siano funzionali al gioco del neo allenatore.
In questo momento l’Empoli deve costruire la sua intelaiatura, il suo scheletro. La scelta del portiere non è affatto banale: che sia un numero uno di esperienza o un giovane di prospettiva, la scelta deve ricadere su un giocatore di qualità. Sarà difficile – per non dire impossibile – trovare un nuovo Vicario, ma la dirigenza deve essere consapevole che dal portiere dipendono le fortune di una squadra pericolante come la nostra. Stesso discorso per la questione-attaccante. Da questo punto di vista arriviamo da due annate a dir poco disastrose, l’attacco è stato il vero punto debole dell’Empoli. Ma se nella stagione di Zanetti la squadra riusciva comunque a segnare con le seconde punte (vedi Cambiaghi), in quella appena trascorsa i numeri sono stati a dir poco impietosi. L’attacco va rifondato, perché Caputo e Shpendi non possono bastare per salvarsi in Serie A.
Il primo mattoncino per la ricostruzione deve riguardare portiere e attacco, su questo non ci piove. Al di là dei nomi che ogni giorno vengono accostati agli azzurri, servono idee chiare e programmazione mirata. L’ossatura della squadra non può assolutamente essere sbagliata.
Discorso che non fa una piega
Ecco finalmente un articolo ben scritto e ben fatto. Metterei però anche il regista, nello scheletro.
per la porta lo fo io il nome Oliwier zych, del puszcza niepolomice a 13 km da casa mia, sono i cugini di campagna in salsa polacca. 20 anni e alto 193 cm, era agli europei come 4th portiere, raramente in polonia i portieri sn scarsi! Vai Gemmi con 5 pancali di chianti lo porti a casa, provaci, se ti serve un traduttore io ci sono!
Meglio il tuo portiere che Radu.
Con i pancali mi hai fatto ride hahaha. Ti chiedo un parere su un ragazzo, ma non so se sia alla nostra portata. Che ne pensi di Dominik Szala (mi pare il nome fosse Dominik, ma magari mi sbaglio, sul cognome sono sicuro)?
Bisogno dar tempo alla squadra di amalgamarsi…. questo ci impone la necessità di far presto e bene…. cosa assai difficile….
Squadra? C’è una squadra ad oggi?
Ci sarà, come c’è sempre stata
Articolo chiaro e condivisibile. Mi chiedo: ma non sarebbe stato bene scriverne uno simile quando era ben chiaro (cioè, da sempre) che.il centravanti ci mancava?
Preparazione stagione 2024/25: pregare ce ne siano 3 messe peggio.
O finalmente articolo chiaro e che parla di programmazione e pianificazione il minimo per una squadra di serie a parola sconosciuta a molti che dicono che non si deve e non si può programhare
Io sono uno di questi. Non si può programmare nel calcio e specie a Empoli in serie A. Te sei l ultimo della banda, non puoi sorprendere o passare avanti a nessuno. Se il 27 maggio hai programmato una linea già il 5 giugno ti è saltata perché Nicola ti ha fatto marameo. Se avevi in mente Esposito, tratti 15 gg con l Inter e poi forse lui ci ripensa. Già ti saltano 2 nomi la programmazione va a farsi benedire. E sai in un mese quante liste di nomi avranno fatto in società che poi non sono andati in porto? Te fai un conto e poi ti diventa un contadino. Anche le buone cose a volte vengono x caso perché hai perso un giocatore e ti butti su jn altro perché quello è rimasto e poi ti funziona. Non puoi programmare. Puoi avere una linea di pensiero/economica ma non puoi programmare
Beh, credo che in tutti i campi della vita, un minimo di programmazione sua necessaria.
Non dico ci debba essere “un piano industriale”, ma comunque neanche improvvisazione…
Ma intelligenza artificiale non gli serve a nulla la sig Rebecca dove e al mare
Io credo che occorre avere un DS, un allenatore con le idee chiare, un paio di moduli intercambiabili, avere un’ossatura di una dozzina di giocatori di proprietà e poi cambiarne 7/8 ogni anno ed in quei 7/8 giocatori ci dovrebbe essere una lista dove in ogni ruolo da coprire sei magari su 2/3 giocatori e se salta il primo c’è il secondo e poi il terzo.
Poi capita che finisca un ciclo e quindi magari i cambiamenti sono maggiori. Ma noi è il terzo anno che rifondiamo e in questo stiamo un pò troppo esasperando le logiche del calcio.
Se ti salta Nicola può essere normale andare su D’Aversa, siamo passati prima dal cercare Di Francesco ed io non lo trovo cosi strano visto che con una squadra da ricostruire potevano alternativamente andare su nuovi giocatori di un tipo o di un altro, ma dà l’idea di idee poco chiare.
Vorrei da ora in poi che le idee fossero chiare sulle caratteristiche da prendere questo si e non andare su un Colombo di turno perchè Esposito non vuol venire tanto per fare un esempio.
Appena uscirà la lista dei convocati, avremo le idee più chiare.
Stankovic o Silvestri
Viti ,Duncan, Oudin, Almquist, Akpa pro,pellegri, piccoli
Almeno 11 guardiamo di metterli in campo …..