Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Un autentico match salvezza, da dentro o fuori, quasi uno spareggio, quello che si gioca oggi, in pieno giorno di Pasqua (ma non dovrebbe essere una giornata santa?), il 20 aprile 2025, alle h.15, valevole per la 33esima giornata, 14^ di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025. Già si gioca in un giorno particolare, che tiene lontano per ovvie ragioni il grande pubblico, se poi ci si mette anche un meteo capriccioso e il cielo plumbeo, ecco che anche gli indecisi dell’ultima ora propendono per stare a vedersela comodamente a casa sul divano, nonostante l’importanza della sfida. Gli spettatori ufficiali sono 7.750 ma in realtà, come spiegato, sono molti di meno. Il Venezia viene da un buon ruolino di marcia, sette punti nelle ultime sei partite. Mentre l’Empoli non vince dall’8 dicembre 2024 (1-4 a Verona), quindi da quasi un girone intero, 17 partite, dove ha raccolto la miseria di quattro punti. Ed anche nella partita di oggi non riesce a vincere, nonostante produca due gol che da queste parti sono una merce rara. La squadra azzurra non gioca un bel primo tempo, anzi, ma nel secondo tempo è più agguerrita e battagliera e va in vantaggio con Fazzini al 59°, illudendosi forse di poter finalmente sfatare il tabù; ci stava riuscendo ed ha anche un importante palla-gol sull’1-0, ma poi prende gol su azione di calcio d’angolo, complice una sciagurata uscita – e non è certo la prima – del portiere colombiano Vasquez, con Yeboah che insacca a porta vuota. L’Empoli accusa il colpo, pur non giocando male, ma si fa infilare di nuovo all’85° con Busio che approfitta di un rimpallo favorevole. Due minuti dopo è però Tino Anjorin, oggi al rientro con un bel tiro all’angolino quasi a pelo d’erba, a ristabilire la parità e a dimostrare quanto è mancato all’Empoli in tutto questo tempo in cui è stato fuori per infortunio, quasi tre mesi.

I tifosi veneziani scendono a Empoli esattamente in 448, e forse non potevano essere di più visto l’orario e il giorno infami in cui si gioca la sfida, anche se questa è importantissima per la lotta-salvezza. Si uniscono al ricordo coi tifosi empolesi per la piccola Greta, la bambina di 11 anni scomparsa per una malattia incurabile in settimana, esponendo lo striscione “Ciao Greta”. Sono sistemati al terzo spicchio di Curva Sud partendo dalla Maratona, perlopiù sulla destra guardando la curva, a parte qualche decina nello spicchio più lontano. Sistemano alla ringhiera diverse pezze ed hanno con sé alcuni bandieroni, oltre alla bandiera del Veneto. Sono piuttosto vivaci ed iniziano con un perentorio, eloquente coro “Noi vogliamo questa vittoria”. Proseguono con altri cori sulla stessa falsariga, come “Vincere! Vincere”. Si fanno sentire piuttosto spesso, ad esempio con “E dai Unione facci un gol…”. Sono molto colorati, con tanti stendardi e bandieroni a favorire un bell’aspetto cromatico. Bei battimani. Per loro meglio il primo tempo del secondo, dove tendono forse un po’ a spegnersi, anche se, specie dopo il gol dell’1-2, esplodono fragorosamente, letteralmente. Comunque eseguono il loro buon tifo, sebbene con qualche pausa di troppo, ed anche piuttosto corretto. Infatti sembrano non raccogliere i classici cori di sfottò che partono dalla Maratona. Dedicano applausi convinti ai propri beniamini, che sfiorano il colpaccio, al triplice fischio del signor Massa di Imperia. Nel complesso il livello del tifo veneziano è da considerarsi abbastanza buono. Voto: 6,5.

La Maratona inferiore, visto il giorno festivo, presenta, come già accennato, larghi vuoti. Quest’oggi purtroppo porta con sé due gravi lutti, che hanno colpito un po’ tutti. Quello della piccola Greta Costa, una bambina di appena 11 anni, che non ce l’ha fatta a guarire da una malattia incurabile che l’aveva aggredita tempo fa. Si è spenta nel pomeriggio di martedì 11 aprile, gettando nello sconforto e nel dolore tutto l’ambiente. Il suo dolce sorriso mentre indossa la maglia ufficiale dell’Empoli Calcio, verso il quale faceva il tifo, ha intenerito il cuore di molta gente. Suo fratello è un esponente di un noto gruppo ultras empolese, che le ha voluto dedicare il bellissimo striscione “Per tutte le cose belle che ci hai insegnato per la forza con cui hai lottato per questi colori che hai sempre amato il tuo sorriso non verrà mai dimenticato ciao piccola Greta”, esposto fisso lungo quasi tutta la Maratona superiore. Alcuni giocatori dell’Empoli hanno deposto un mazzo di fiori sotto la Maratona, cuore pulsante del tifo empolese, tra gli scroscianti applausi del popolo azzurro, mentre venivano esposti gli striscioni “Mi giro e ti vedo e se ci penso sorrido, Greta”, firmato “Ultras Empoli”, e “Ciao Greta”, firmato “Desperados Empoli”. L’altro grande lutto che ha colpito il tifo azzurro è stato quello di Giulio Drago, l’ex portierone dell’Empoli della prima Serie A (1986/87), che ha vestito la maglia dell’Empoli 165 volte, dal 1984 al 1989, e 19 volte nel 1994/95, scomparso per un male incurabile venerdì 18 aprile scorso a soli 62 anni. La sua carriera è terminata nel Pontedera, con cui nell’aprile 1994 si è tolto la soddisfazione di sconfiggere in amichevole l’Italia di Arrigo Sacchi, poi vicecampione del mondo a Usa ’94. Drago a Empoli era amatissimo e stimato. Esposti per lui gli striscioni “Ciao Giulio eterna bandiera azzurra”, dei “Desperados”, e semplicemente “Ciao Giulio” degli “Ultras Empoli”. Il tifo azzurro parte un po’ in sordina, poi si riprende piuttosto bene, con cori come “Alé alé forza l’azzurro alé, sempre ti sosterremo sempre sarem con te” ed “Empoli alé alé, canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò”. L’Empoli non gioca bene nel primo tempo, lasciando spesso l’iniziativa ai lagunari, ma la Maratona lo sostiene quasi incessantemente. Vengono poi cantati “Quando l’azzurro segnerà la Maratona esploderà in un boato che farà cantar la terra e il mar…” ed “Avanti azzurro alé alé, avanti azzurro alé alé alé”. Molti i cori lanciati, come il classico “Tutto lo stadio!”,  a chiamare al tifo anche i tifosi più tiepidi, al quale segue “Empoli! Empoli”, o il “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”. Uno dei primi cori del secondo tempo è “Empoli alé, siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi non vi lasceremo mai”. Con l’Empoli in vantaggio la Maratona aumenta i giri del tifo, viene proposto “Alé alé alé l’Empoli alé”, più avanti il “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, che viene benino. Non mancano come sempre i cori per i diffidati, cantati nel primo tempo. Sul sorpasso del Venezia, l’1-2, e dopo il 2-2 di Anjorin, si spinge ancora i colori azzurri con “Forza azzurro alé forza azzurro alé…” e “…Non l’ho pensato mai nemmeno in mezzo ai guai…vivere senza te è impossibile…”. La partita manda poi i titoli di coda. La Maratona passa dal Paradiso all’Inferno, per ritrovarsi poi nel Purgatorio del 2-2. Un punto che è meglio di nulla, anche se le due squadre non si possono ritenere soddisfatte. La Maratona inferiore, anche oggi bella colorata con tanti bandieroni a sventolare, applaude i ragazzi di D’Aversa con convinzione. Un punto agrodolce per il popolo azzurro e per tutto l’ambiente empolese. Il tifo espresso dalla Maratona “Emiliano Del Rosso” si può ritenere piuttosto buono. Voto: 7,5.

Uno sguardo altrove: L’anticipo delle 15 del sabato di Pasqua che inaugura la 33^ giornata è LECCE-COMO. I lariani sono in buon numero, sistemati, tranne qualche unità, al piano superiore del settore ospiti, con alcune pezze e striscioni. Oltre a sventolare alcuni bandieroni cercano di farsi sentire, non è facile ma talvolta ci riescono, specie dopo lo 0-1, con cori tipo “Como! Como!”. I leccesi sono autori di un buon tifo, con cori come “Noi cantiamo solo per te ultras Lecce alé alé…”, “Noi abbiamo il Lecce nel cuore” e “Quando saremo tutti in curva Nord come una bomba il tifo esploderà, il Lecce è qui il Lecce e là il Lecce è forte e vincerà…”. Però perdono presto la pazienza e dall’incitamento alla contestazione il passo è breve, soprattutto dopo lo 0-2, e quindi da cori come “Fino alla fine lottate fino alla fine…” si passa ad altri di ben diverso tenore, soprattutto “Guarda che guarda che guarda che partita presidente guarda che partita…”, oltre a striscioni come “20052025: da Bojinov a Dorgu nulla è cambiato…prima i tuoi interessi poi il risultato”, rivolto, crediamo, al Direttore Generale Pantaleo Corvino. Fischi impietosi del “Via del Mare” sullo 0-3 definitivo. I “Wolwes Group/Curva Sud” espongono lo striscione “Balilla ultras in eterno”, per ricordare ad un anno dalla sua scomparsa lo storico corista Salvatore “Balilla”. 28.181 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato santo si gioca MONZA-NAPOLI. Ai tifosi del Napoli residenti in Campania è vietato acquistare il biglietto e quindi sono assenti gli ultras partenopei, nonostante siano molti i presenti di fede napoletana, sparsi un po’ in tutto lo stadio; il settore ospiti è quasi tutto pieno. Esplodono di gioia dopo lo 0-1 definitivo di Mc Tominay, quando il Napoli sblocca una partita che si era complicata. Parte forte il tifo del Monza, con cori come “Alé Forza Monza alé forza Monza alé…”, oltre all’autoironico “E tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato…”. Bella sciarpata intorno al 55°. Espongono lo striscione di contestazione “Onnipresente coi soldi di Berlusconi Don Abbondio senza i milioni”, che dovrebbe riferirsi all’Amministratore delegato del Monza Adriano Galliani. 13.784 gli spettatori ufficiali. Alle 20,45 del sabato di Pasqua va in scena ROMA-HELLAS VERONA. 500 circa i veronesi, con l’Hellas Army che entra a pochi minuti dal calcio d’inizio. Un grande bandierone gialloblù, lo striscione “Dai Jeki, tien duro!” e, per il resto, un buonissimo tifo che visivamente ha il suo impatto e che, nel momento in cui la Sud tace per un ragazzo che si è sentito poco bene, si sente forte e chiaro. La Curva Sud, ma anche la Tribuna Tevere, espone una serie infinita di striscioni che celebrano l’eliminazione della Lazio in Europa League del 17 aprile scorso ad opera dei norvegesi del Bodo Glimt. Nella Sud ad esempio “Dice il saggio: ‘a uscì col Bodo ce vo’ coraggio’”. Si infierisce senza pietà. Altri striscioni: “Questa promozione è di chi non ha mai smesso di CrederCi, daje Samb”, che festeggia la promozione in Serie C dei gemellati della Sambenedettese, e, in Tevere, “In ricordo di Antonello Fassari, ciao Antonello…che amarezza”, per omaggiare la morte, avvenuta lo scorso 5 aprile a soli 72 anni, del famoso personaggio di “Cesare” della popolare sit-com “I Cesaroni”. Tifo buono, anche se la partita, gol a parte di Shomurodov, che sancisce l’1-0 finale, non offre tante emozioni. Molti i cori stile anni ’80, come “Sosteniamo la squadra più forte che il mondo ha visto mai, magica Roma, magica Roma olé”.

Alle 18 del giorno di Pasqua si gioca BOLOGNA-INTER. Gli interisti, dopo le famose infiltrazioni malavitose all’interno della curva risalenti ad alcuni mesi fa, si stanno riorganizzando. Cominciano a tifare al 20°, per protestare contro il carobiglietti e il divieto imposto loro di esporre i soliti striscioni dei Gruppi. Hanno voglia di tifare e lo dimostrano chiaramente. Bellissimi alcuni bandieroni sfoggiati al “Dall’Ara”, ogni tanto accendono dei fumogeni. I bolognesi all’ingresso in campo delle squadre offrono un vero spettacolo, con fumogeni rossi e blu, una bellissima sciarpata, tantissime bandiere e stendardi per un gran colpo d’occhio. Splendida la festa dei giocatori del Bologna, che segna l’1-0 al 94° con una gran girata di Orsolini, che vanno sotto la Curva “A. Costa” in delirio per una vittoria importantissima in chiave europea. Simpatica la pezza “Educazione Felsinea”. 31.978 spettatori ufficiali. Alle 20,45 della serata di Pasqua va in scena MILAN-ATALANTA, un altro match-clou. Bello e numeroso il corteo atalantino di avvicinamento a San Siro, con anche fumogeni accesi e qualche stendardo. Si tocca con mano il ricambio generazionale, il loro tifo nel settore ospiti è davvero buono, cantano tanto nel finale con la loro squadra in vantaggio, che espugna Milano vincendo un’importante partita per la zona-Champions. Buono anche il tifo milanista, non mancano i cori per i diffidati e contro il patron Gerry Cardinale. Cori offensivi reciproci. Milanisti ancora senza alcun striscione esposto. 72.845 spettatori ufficiali. Rinviate per la morte del Papa, Francesco Bergoglio, alle 18,30 di mercoledì 23 aprile, le seguenti partite di Serie A: TORINO-UDINESE, PARMA-JUVENTUS, CAGLIARI-FIORENTINA e GENOA-LAZIO, mentre tutta la 34^ giornata della Serie B si giocherà dopo l’ultima, martedì 13 maggio prossimo. Il rinvio delle partite in programma per Pasquetta e rinviate per la morte del Papa è la dimostrazione lampante che i tifosi sono l’ultima ruota del carro, e che a nessuno frega niente di loro, dalle Società alla Lega. L’ennesimo schiaffo a chi macina chilometri e fa sacrifici per seguire la propria squadra del cuore. I padroni del vapore non si meritano niente. Il calcio è uno sport bellissimo, senza il tifo non sarebbe nulla: i tifosi vanno rispettati.

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4 Commenti

  1. Ci vuole testa bisogna ragionare ,o si può fa uno Stadio tanto perché lo Stato sgancia i soldi…allora ne approfitto,si poi succede che si rimane in serie B e serie C ,e ci rimane sul groppone…
    Sarà meglio fermare questa pazzia !!!
    Stadio Si ma su misura !!!

    • Enrico gli stadi vengono riempiti dalla classe operaia, quella che un tempo si chiamava proletariato, e ad empoli la classe operaia manca, ivi lo stadio non sara’ mai pieno. O almeno c’e’ ma e’ o straniera o meridionale, sicche’ per vari motivi poco interessata all’empoli! La classe media, quella che nella prima repubblica, chiamavano borghesia, non e’ interessata al calcio, ivi non va allo stadio, salvo rari casi.

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