Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Partita interessante quella che si svolge in questo mercoledì sera di inizio anno, 4 gennaio 2023, alle 20,45, alla “Dacia Arena” di Udine, valevole per la 16esima giornata del massimo campionato italiano di calcio, la prima del nuovo anno e la prima dopo la lunga sosta dovuta allo svolgimento dei Mondiali di Qatar 2022. Si gioca davanti a 19.327 spettatori ufficiali tra paganti (7.114) e abbonati. L’Udinese è data in crisi alla vigilia, visto che sono ben sette partite che non vince. L’Empoli, al contrario, viene dalla vittoria casalinga con la Cremonese (2-0) e da 6 punti nelle ultime tre partite. Diciamo subito che l’Udinese non ha palesato nessuna crisi e che, pur ritrovandosi sotto di un gol dopo tre minuti, ha reagito da bella squadra qual è, con l’Empoli che per lunghi tratti ha subito le iniziative friulane. La squadra azzurra è stata seguita a Udine da 120-130 unità di tifosi, pressoché tutti Ultras che, aiutati da circa 25 Ultras tedeschi del Bayern Monaco del gruppo “Schickeria”, gemellati direttamente con il nuovo gruppo “Ultras Empoli”, senz’altro uno dei più in vista della curva loro, sono stati protagonisti davvero di un bel tifo, facendosi ammirare per i cori a gran voce, per il forte attaccamento alla maglia, e per i numeri.
Di tutto rispetto considerando la distanza, non proibitiva ma neanche tanto accessibile, e il fatto che si giocasse di mercoledì sera, giorno lavorativo anche se nel periodo delle feste. Gli Ultras della “Maratona Emiliano Del Rosso” si dannano l’anima per sostenere l’amata squadra di Paolo Zanetti, agevolati dal vantaggio subitaneo al terzo minuto di Baldanzi – davvero buona la sua prova – che gira a rete un assist di Ciccio Caputo. Prova maiuscola anche la sua: la punta barese, presa dalla Sampdoria al mercato di gennaio, ha giocato come se già conoscesse i compagni di reparto, e col sorriso sulle labbra. Pressoché incessante il tifo degli Ultras azzurri che ci danno davvero dentro. Molto buono alla fine risulterà il loro apporto, con poche pause. Effettuati come al solito anche i cori per i diffidati, con buon successo. Dall’altra parte gli Ultras udinesi, dopo un primo tempo non del tutto convincente, vengono fuori alla grande nella ripresa, trascinando la squadra al gol del pareggio, di Pereyra al 70°, e ancora oltre fino alla fine. Belli da vedere con i loro bei bandieroni, sono infatti piuttosto colorati e autori di un bel tifo, con poche pause, specie, come detto, nel secondo tempo. I loro cori si innalzano alti, aiutati anche dalla conformità dello stadio, a prova di rimbombo. Si impegnano molto per tenere alto il livello del tifo ed alcuni partecipati cori durano anche a lungo, la loro spinta è sempre buona.
La loro prova è da considerarsi molto buona. La parte centrale della Curva Nord partecipa altresì efficacemente al tifo che parte dal basso. Al contrario di altre volte alla “Dacia Arena” (ma noi preferiremmo chiamarlo “Friuli”, come si chiamava prima, a ricordare le numerose vittime del terremoto del 1976), il resto del pubblico “normale” partecipa poco o niente al tifo, non accompagna. Tra le due tifoserie perlopiù ci si ignora e non si va al di là di qualche versaccio, comunque nella norma nei nostri stadi. In passato si ricordano incidenti nel campionato di Serie B 1988/89 in terra friulana.
Uno sguardo altrove…: Si gioca davanti a circa ben 30mila spettatori il match SALERNITANA-MILAN, alle h.12,30, coi rossoneri che occupano quasi interamente il settore ospiti e che sono protagonisti di una buona prova di tifo, festeggiando alla grande alla fine per l’importantissima vittoria e innalzando i caratteristici loro stendardi. Accendono anche alcuni fumogeni. I padroni di casa confermano la propria vena coreografica ricordando Carmine Rinaldi, per tutti il “Siberiano” (visto che estate o inverno era sempre a maniche corte), per il suo compleanno, un vero condottiero, scomparso il 12 aprile 2010. Amava ripetere “La Salernitana è nostra, è la nostra vita”, frase riportata su di uno striscione fisso, su tutta la balconata, durante la gara. Ed è stato esposto un bandierone a sipario, occupante l’intera curva, con la sua effige, davvero ben disegnata, dalla quale partono come raggi strisce granata, bianche e nere, alle estremità le parole, bianche su sfondo nero, “Curva” e “Sud”; più in basso, e più accentrate, all’altezza delle spalle, le parole, una a destra e una a sinistra, “Ultras” e “Salerno”; alla base del tutto la scritta “Siberiano”, granata bordata di bianco e poi nero. Le due tifoserie non si risparmiano neanche vocalmente, confermando quello che di buono avevano fatto intravedere nella prima parte della stagione. Dominano la scena i sampdoriani a Reggio Emilia per SASSUOLO-SAMPDORIA: superano il migliaio, sono protagonisti di un bel tifo ed è come praticamente giocassero in casa. Festeggiano alla fine con la squadra sotto la curva, un’importantissima vittoria, la seconda in assoluto e lontano dalle mura domestiche. Una tifoseria che conferma il proprio stato di forma. Gli Ultras di casa sembrano non presenziare neanche, mancano i loro vessilli abituali e il gruppetto di tifosi in piedi sembra riconducibile al “Club Sasòl” (lì dintorno si vedono solo striscioni e vessilli del Club).
Occupano tutto il settore ospiti i bergamaschi al “Picco” per SPEZIA-ATALANTA, ma il loro tifo però non sembra all’altezza della loro fama e dei numeri di oggi; si svegliano solo alla fine con la loro squadra che beffa gli spezzini, cui il pareggio lascia un po’ l’amaro in bocca visto il doppio vantaggio che avevano. Gli atalantini sono però da elogiare per aver esposto lo striscione “I diritti tv rispettate ma dei tifosi ve ne fregate” ed anche per aver girato alcuni gruppi senza scorta per la città portuale. Permanente lo striscione “Ciao Nini”. Decisamente più tonici gli spezzini, con la Curva “Ferrovia” che sprona i propri beniamini con lo striscione “Contro ogni avversità…il nostro sostegno mai cesserà!” all’ingresso delle squadre, accompagnandolo con una bella sciarpata e con alcuni fumogeni accesi. Festeggia anche il 3-0 di Ampadu, purtroppo per loro annullato dopo varie verifiche per un fuorigioco precedente. Fa bella mostra di sé durante la partita nell’altra curva la pezza “Fuori di Spezia”. In generale fanno in pieno il loro dovere; 7.414 gli spettatori ufficiali. Trasferta vietata per i veronesi al “Grande Torino”, match TORINO-HELLAS VERONA, a seguito delle determinazioni del Comitato Analisi Sicurezza Manifestazioni Sportive i tagliandi non erano in vendita per i residenti della provincia di Verona. Inoltre i residenti in Veneto, non veronesi, potevano accedere solo al settore ospiti. Cronaca di ordinaria follia domenica 18 dicembre ’22 per un’amichevole tra Hellas Verona e Nk Istra, che si stava trasformando in qualcosa di davvero spiacevole perché una 40ina di croati aveva fatto irruzione nel parcheggio A, dirigendosi poi sotto la Curva Sud dove erano come d’abitudine posizionati i supporters veronesi. Da lì sono nati degli scontri poi sedati in qualche minuto da parte delle forze dell’ordine. Nei disordini è rimasto ferito un tifoso e 4 Agenti del Reparto mobile di Padova. Denunciati 31 tifosi croati e 3 scaligeri grazie alle immagini di videosorveglianza. La Curva “Maratona” del Toro è autrice di un tifo davvero buono e instancabile, zittendosi quasi mai. In curva anche la pezza “Sinisa sempre presente”, in onore di Sinisa Mihajlovic, sfortunato allenatore ed ex calciatore serbo, spentosi a soli 53 anni, il 16 dicembre 2022 a Roma, per una grave forma di leucemia. E’ stato tecnico del Toro dal 2016 al 2018. Occupano pressoché interamente il settore ospiti i laziali al “Via del Mare” per LECCE-LAZIO, per lo più gruppi della Tribuna Tevere nella parte superiore e della Curva Nord in quella inferiore. I laziali, coadiuvati dallo sventolio di 3-4 bandieroni, accendono fumogeni all’ingresso delle squadre in campo ed espongono lo striscione “Forza Fabio, i vecchi Ultras non mollano mai!”. Si fanno sentire nel tifo, ma purtroppo anche per i cori razzisti e gli ululati nei confronti del campione del Mondo 2018, francese di origini camerunesi, Samuel Umtiti. I fattacci a metà ripresa. Dopo l’ennesimo intervento risolutore dell’ex difensore del Barcellona si levano i soliti, vergognosi e inaccettabili buuh. Già nel primo tempo vi erano stati ululati all’indirizzo di Banda, anche se in forma più lieve. Stavolta i cori sono invece netti e li sentono tutti, al punto che l’arbitro Marinelli, come da regolamento, ferma il gioco e lo fa riprendere soltanto dopo l’invito a sospendere i cori che arriva dallo speaker dello stadio: gli ululati beceri finiscono. Al loro posto si possono ascoltare solo cori d’incitamento per il difensore del Lecce che era scoppiato in lacrime. Le due tifoserie si mandano a quel paese nel secondo tempo. Numerosi fumogeni accesi dalla Curva Nord: i leccesi si confermano ancora una volta una tifoseria di buonissimo livello, non facendo mai mancare il loro incitamento.
Gli “Ultrà Lecce” fanno un tifo davvero bello dannandosi l’anima con il loro apporto. Oltre 25.000 gli spettatori ufficiali presenti. 62.092 invece gli spettatori per ROMA-BOLOGNA, coi bolognesi in 1.500 circa, mai così tanti all’”Olimpico”, almeno sponda romanista. Forse è stata una sorta di celebrazione per la morte di Sinisa Mihajlovic, tecnico dei felsinei fino a pochi mesi fa, ricordato ad inizio partita anche con uno striscione in Curva Sud, ma ci si aspettava i soliti 300, invece riempiono una buona fetta di settore ospiti. Qualche bandiera in basso, buoni battimani nella parte bassa tutta Ultras. Si sentono a sprazzi ma per loro certi numeri sono incoraggianti. Inizio dell’anno un po’ sottotono per la Curva Sud, certo non entusiasmata dalla prestazione opaca della squadra giallorossa, pur vincente 1-0. Ci si prova dall’alto, ci si prova dal basso, ma rari sono stati i momenti realmente corali. Si può dare decisamente di più. Tutto esaurito, o quasi, allo “Zini” per CREMONESE-JUVENTUS. Si nota con piacere come la curva juventina si sia riorganizzata e data un aspetto convincente, ed anche dal punto di vista canoro non delude. Tanti gli striscioni nel settore ospiti, citiamo “Primo Novembre”, “1986”, “San Marco”, “Genova”, “Gruppo Storico”, “Meda”, “Naviglio Nero”, “Maremmani”, “Vasto presente”, “Cep”, “Andria presente”, “Barletta presente”, “Zebroni”, “Lecco”, “Ivan e Andreone con noi”, “Enna”, “1988”, “Quelli di Sempre”, “Edo Ale”, “Novara”, “Londra”, “Cicchetto no party”, “Borgo San Donato Torino”, “Gruppo Madunina”, “Jcr”, “Sempre insieme a te”, “Zero titoli”, “Insostenibili”. Al quarto d’ora di gioco bel gesto dei tifosi bianconeri: viene esposto per diverso tempo lo striscione “Luca Vialli segna per noi…”, riprendendo un famoso coro che la “Scirea” intonava spesso quando Vialli giocava nella Juve (dal 1992 al 1996). Lo striscione vuole essere di conforto e un invito a lottare per la vita per l’ex attaccante, attualmente ricoverato in gravi condizioni in una clinica privata di Londra per curare il tumore al pancreas che lo colpì nel 2017 e che lui stesso rese noto un anno dopo. Le due tifoserie, come le rispettive squadre in campo, si danno battaglia, a colpi di cori, anche offensivi, pur sembrando, per la verità, non sprigionare tutto il loro potenziale. I cremonesi sono autori di una bellissima sciarpata iniziale e incitano comunque piuttosto bene la loro squadra. Il loro tifo meriterebbe una classifica ben diversa di quella della “Cremo”, che purtroppo per loro esce sconfitta immeritatamente anche oggi. Tra gli altri, citiamo gli striscioni “Ciuk”, “Mario sempre con noi” e “26037 Palvareto”. Il polacco Milik su punizione al 91° regala alla Juve la settima vittoria di fila per la gioia della sua curva.
Occupano buona parte del secondo spicchio del settore ospiti partendo dalla Maratona, i monzesi a Firenze per FIORENTINA-MONZA; sono da elogiare soprattutto perché si gioca di mercoledì sera e fanno la loro buona figura. I fiorentini lasciano ancora una volta la Curva “Fiesole” disadorna di striscioni per rinnovare la protesta contro le 25 diffide ingiuste piovute sulla curva alcuni mesi fa, e stavolta non c’è il solito gran sventolio di bandieroni, anche se, sotto il profilo vocale, non demeritano neanche stasera. Due i bandieroni arancioni nel “parterre” del “Gruppo Piagge”. 31.180 gli spettatori ufficiali. Pressoché sold out il “San Siro-Meazza” per il posticipo serale INTER-NAPOLI, autentico big-match. La trasferta di Milano, a causa degli incidenti che negli anni scorsi hanno caratterizzato la sfida (uno dei quali, nel dicembre 2018, costò anche un morto), era vietata ai napoletani residenti in Campania, ma il settore ospiti di San Siro è andato lo stesso esaurito, con oltre 4mila biglietti venduti. Ma come d’abitudine stasera ci sono, sparsi tra gli interisti, tanti altri supporters azzurri, che cercano di farsi sentire cantando forte il coro “Sarò con te e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”. Nuova organizzazione in Curva Nord, unita sotto ad un unico striscione, in pratica un unico gruppo. Nella serata di gala per la ripartenza, dopo la lunga sosta per i Mondiali in Qatar, il cuore del tifo interista si è presentato al resto dello stadio con un nuovo assetto, dovuto a una decisione presa dai vari gruppi del tifo Ultras nerazzurro nelle scorse settimane, che ha motivazioni profonde e che si lega soprattutto alla discussa decisione di sciogliere i “Boys”, gruppo storico della Nord, nato nel 1969. La decisione di sciogliere tale gruppo, ponendo fine di fatto anche alle esperienze degli altri gruppi Ultras nerazzurri, come i “Viking”, gli “Irriducibili” o “Brianza Alcolica”, e procedere a unificare tutta la Curva Nord sotto un unico gruppo Ultras, è stata comunicata lunedì 12 dicembre 2022. Vessilli e striscioni dei vari gruppi organizzati sono ovviamente scomparsi e ne è spuntato, invece, uno solo lungo una sessantina di metri, con la scritta centrale “Curva Nord Milano 1969”. Ai lati, in piccolo, i loghi delle storiche sigle Ultras che hanno deciso di fondersi. Per l’occasione la Nord realizza una bellissima coreografia, esposta all’ingresso delle squadre in campo: “Uniti Fieri”, si legge al secondo anello, “Mai domi” al primo anello, con le lettere formate da cartoncini bianchi, contornate da quelli neri, su sfondo di cartoncini azzurri. A livello canoro invece non sembra essere cambiato molto, coi decibel sempre molto alti, soliti cori e grande spinta per aiutare e sostenere i nerazzurri a regalarsi una vittoria che vale assai più dei tre punti. Il successo col Napoli potrebbe riaprire il discorso scudetto, allargandolo a più pretendenti.
Ai fascioni razzisti hanno chiusa la curva nord per un turno