Una nuova rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Partita valevole per la 36esima giornata, 18esima di ritorno, del campionato di Serie A 2021/22, che si gioca nell’inusuale collocazione delle h.18,45 di venerdì 6 maggio 2022. Una gara che l’Inter non può fallire, visto che a tre giornate dal termine è in piena corsa col Milan per lo Scudetto, mentre l’Empoli l’affronta con la forza dei nervi distesi visto che ha in tasca la salvezza matematica già dal turno precedente. Il match richiama al “Meazza-San Siro” il pubblico delle grandi occasioni, con ben 69.959 spettatori ufficiali paganti. I tifosi empolesi presenti sono un 100aio circa, un buon numero considerando motivazioni, orario e giorno della gara, tutti Ultras, con i gruppi al completo, compreso gli encomiabili “Cannoli Azzurri”, spesso presenti, con notevoli sacrifici, anche nelle trasferte al Nord. L’Empoli parte a razzo, e dopo 28 minuti, al primo gol in Serie A di Asllani, che fa seguito a quello di Pinamonti al 5°, è già avanti 2-0 alla Scala del calcio, con un gioco spumeggiante, che fa ammutolire i 70mila cuori nerazzurri e cullare sogni di gloria nel settore ospiti, dove è di casa l’entusiasmo. Gli Ultras empolesi cantano diversi cori e si fanno sentire. Lo sfortunato autogol di Simone Romagnoli al 40° e la rete di Lautaro Martinez al 45°, peraltro viziata da un evidente fallo di Barella su Asllani a centrocampo, li riporta sulla terra. L’Inter e il suo pubblico prendono coraggio, li aspetta tutto il secondo tempo da giocare.

I tifosi azzurri nella ripresa cercano di farsi sentire, cantano quasi senza sosta, ma nella bolgia dello stadio è un’impresa improba, ardua. Comunque la buona volontà ce la mettono tutta, con l’ausilio di bandierine e bandieroni. Diciamo che avrebbero dovuto essere almeno il doppio per avere qualche speranza di farsi sentire. Una prova che tutto sommato si può considerare comunque buona. Gli interisti, come sopra accennato, sono autori, specie nel secondo tempo, che vede la loro squadra quasi continuamente all’attacco, di un grande tifo, a tratti davvero impressionante e coinvolgente. Consapevoli dell’alta posta in gioco guidano alla grande l’Inter alla rimonta, che si completa coi gol di Lautaro Martinez al 64° e di Alexis Sanchez al 94°, con l’Empoli che fa quel che può, con le motivazioni, il tifo e il divario tecnico a fare la differenza. Gli Ultras interisti fanno partire tanti cori, seguiti con grande entusiasmo dal resto dello stadio, come gli immancabili “Chi non salta è un rossonero”, coi decibel che salgono a livelli altissimi. Vengono accesi, in Curva Nord, alcuni fumogeni, e sventolati diversi bandieroni. Esposti alcuni striscioni, uno ad esempio per un giovane ultrà entrato in Curva, figlio di uno storico esponente della Nord. Possiamo benissimo dire che, tra le tifoserie incontrate in trasferta durante questo campionato, quella interista abbia senz’altro fornito una delle prove più positive e convincenti, quasi ottimale. La rivalità con gli interisti è soprattutto sportiva, con l’Inter di Spalletti che, bisognosa di un successo per entrare in Champions, condannò con un 2-1 l’Empoli alla retrocessione in B il 26 maggio 2019, all’ultima giornata, complice il contemporaneo “biscotto”, uno squallido 0-0, tra Fiorentina e Genoa.

Uno sguardo altrove: Non molta affluenza al “Ferraris” per GENOA-JUVENTUS, con 18.762 spettatori ufficiali, ma con la Gradinata Nord che, nonostante la drammatica classifica, è piena ed encomiabile, accende molte torce, specie all’entrata, agita numerosi e belli bandieroni, non si ferma mai coi cori, neanche nel momento in cui la Juve passa in vantaggio al 48°, ed esplode di gioia quando capitan Mimmo Criscito trasforma il rigore del sorpasso, assumendosi la responsabilità, dopo l’errore al 94° dal dischetto nel Derby, al 96°, sempre sotto la Nord, di batterne un altro. Bello lo striscione “Io mai ti lascerò”. Emozionante la festa finale, con la Gradinata intera che canta “Gente di mare” di Tozzi e Raf, rianimata da questo successo che ridà al Genoa qualche speranza di salvezza. Juventini in buonissimo numero, gioiscono al gol, ma non sono incisivi, come spesso gli capita. Riempiono il settore ospiti, i napoletani al “Grande Torino” per TORINO-NAPOLI, dove sono sparsi anche nel resto dello stadio. Offrono un buon tifo, ma nulla di eccezionale. Torinisti che non riempiono la Curva “Maratona”, anche loro buon tifo tutto sommato, sventolano diversi bandieroni, espongono i soliti striscioni.

Classica partita di fine stagione SASSUOLO-UDINESE al “Mapei Stadium”. Gli Ultras del Sassuolo sono sempre i soliti 30, si sentono di rado, mentre gli udinesi sono ovviamente di più, ma non molti. Con loro i gemellati aretini con tanto di pezza. Comunque due tifoserie poco motivate, con le rispettive squadre che non hanno ormai più nulla da chiedere al campionato. Circa 35mila gli spettatori allo stadio “Olimpico” per LAZIO-SAMPDORIA, coi sampdoriani che sono in discreto numero, specie se si considera che si gioca di sabato sera, agitano i loro bellissimi bandieroni e le bandierine, uno spettacolo vederli all’opera, si sentono più volte, con la loro squadra che deve ancora conquistare la salvezza, nonostante il tifo più che buono della Nord laziale, che è in serata, tifa con continuità, aiutata dal Parterre di Tribuna Tevere, e sventola numerosi bandieroni; bella anche la sciarpata iniziale. Occupano l’intero settore ospiti gli atalantini a La Spezia per SPEZIA-ATALANTA, che richiama al “Picco” ben 9.231 spettatori ufficiali, con lo Spezia non ancora salvo e l’Atalanta in lotta per entrare in Europa. Belle le sciarpate delle due tifoserie all’entrata delle squadre in campo. Gli spezzini indossano quasi tutti, nelle due curve, magliette bianche, a creare un buon impatto visivo e cromatico. Tifoserie in salute, che durante il match si daranno battaglia con un discreto tifo vocale. Prendono tutto il settore ospiti del “Penzo” i bolognesi per VENEZIA-BOLOGNA, più un pezzetto dei “Distinti”, delimitato dagli steward. Molti di loro partecipano al tifo, che risulta più che buono, facendosi apprezzare in una gara pazza, dal risultato altalenante, condizionata da un arbitraggio a dir poco casalingo e ampiamente insufficiente. Il pubblico veneziano in generale sembra non credere ormai più a una salvezza davvero complicata, visto i larghi vuoti, specie nei “Distinti”, ma gli Ultras della Sud sono al loro posto e, come la loro squadra, ci mettono un grande cuore, restandogli fianco a fianco.

27.600 spettatori circa a Salerno per il match-salvezza SALERNITANA-CAGLIARI. Cagliaritani che sono 308, quindi in buon numero ma potrebbero essere di più, si danno da fare, si sentono a tratti e agitano alcuni bandieroni, tenendo a mano la pezza degli “Sconvolts Cagliari 1987”. Espongono al momento del rigore salernitano lo striscione “Venite a mungerci”. I campani sono autori di un buon tifo, specie dopo il vantaggio di Verdi al 23° del secondo tempo, ma non sono straripanti come al solito, forse perché il nervosismo per l’alta posta in palio gli strozza la voce in gola. Ospiti che fanno festa al 99° dopo il gol di Altare. I tantissimi milanisti in un “Bentegodi” quasi tutto esaurito per HELLAS VERONA-MILAN, sfidano la Fatal Verona, così chiamata per le disfatte rossonere nella città scaligera nel 1973, all’ultima giornata, con scudetto alla Juventus, e nel 1990, alla penultima giornata, con scudetto al Napoli. I milanisti tifano con continuità e passionalità, specie dopo il gol del pareggio, trascinando la squadra ad una vittoria che potrebbe risultare fondamentale per la conquista dello Scudetto (+2 punti sull’Inter a due giornate dalla fine, col vantaggio dello scontro diretto a favore). I veronesi sono autori di un gran tifo, soprattutto nel primo tempo, con tanta voce. All’entrata delle due squadre in campo accendono tante torce, espongono al centro della Sud un bel bandierone copricurva con la scritta “Verona” e lo stemma della squadra ed espongono alla base la semplice scritta “Forza Verona!”. Esplodono di gioia al vantaggio di Faraoni al 38°, bella la loro sciarpata nel finale.

I romanisti al “Franchi” per il “Monday night” FIORENTINA-ROMA occupano quasi interamente entrambi gli spicchi del settore ospiti ma non sono calorosi come al solito, si sentono poco ed evidentemente avevano dato il meglio di sé, insieme alla squadra, nel ritorno della Semifinale di Conference League del 5 maggio scorso con il Leicester City, dove erano stati davvero eccezionali. All’ingresso in campo dei giocatori la “Fiesole” sfodera una bellissima coreografia, con al centro un piccolo bandierone coprisettore con gli stemmi di Firenze e della Fiorentina, illuminati con lamperogeni da sotto, con alla base la scritta “Unonoveduesei”, tutto intorno cartoncini viola, con cartoncini bianchi a formare la scritta, sempre centrale, “Ultras”; bande di cartoncini bianchi e rossi più ai lati, e sull’estrema destra e estrema sinistra cartoncini di nuovo viola. In basso Parterre con cartoncini bianchi e rossi, equamente suddivisi. Gran tifo della Curva e, verso la fine, di un po’ tutto lo stadio, certamente aiutato fin da subito dal vantaggio fulmineo su rigore dubbio della loro squadra, che vince una specie di spareggio per l’Europa League.

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