Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca quest’oggi al “Gewiss Stadium” di Bergamo, degno teatro di questo interessante match, domenica 22 dicembre 2024, preserale alle h. 18, valevole per la diciassettesima giornata del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025. L’incontro si disputa davanti a spalti gremiti, infatti 22.163 sono gli spettatori ufficiali, meteo capriccioso. L’Empoli viene da cinque punti nelle ultime cinque partite. Mentre l’Atalanta viene da dieci vittorie consecutive ed è prima in classifica, la squadra del momento, molto rognosa da incontrare. L’Empoli parte forte e al 13° passa in vantaggio, la reazione della Dea è veemente, ma l’Empoli tiene bene il campo, spesso imbriglia la manovra atalantina e a centrocampo tiene bene botta. Ma l’Atalanta ha tra le sue file campioni come De Ketelaere e Lookman, che confezionano rispettivamente l’1-1 al 34° e il 2-1 allo scadere del primo tempo. L’Empoli torna in campo piuttosto convinto dei propri mezzi e si guadagna un rigore per un fallo di Djimsiti su Grassi, che Sebastiano Esposito trasforma al 47°. La Dea, che nel primo tempo aveva colpito anche due pali, si getta in avanti e concretizza la sua superiorità territoriale con un gol capolavoro ancora di De Ketelaere all’85°. Poi l’Empoli, ferito nell’orgoglio, cerca il gol del pari, che per poco non arriva col finale che è tutto degli azzurri.

I tifosi dell’Empoli giunti fino a Bergamo sono esattamente 254, quindi né tanti né pochi considerando tutto, vedi la distanza, visto che non è una trasferta tra le più lontane, ed il fatto che la partita si gioca di domenica alle 18, quindi in una collocazione non certo tra le peggiori. Il settore ospiti è ben colorato, con tanti stendardi e bandieroni, e parte con un tifo piuttosto dinamico e convincente. Uno dei primi cori è “Combatti con il cuore e vinci per gli ultrà…” e, tra i primi, parte anche il classico coro per i diffidati. Il settore ospiti canta molto sullo 0-1 e cerca di farsi sentire nonostante la bolgia infernale del popolo nerazzurro. Si tifa con cori come “Empoli alé siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi non vi lasceremo mai…”, “Biancazzurri olé”, e altri ancora. Una lunga sosta si ha finito l’intervallo quando in tanti vanno al bar o in bagno e quindi ci si sbraca un po’ troppo. Una cosa che non dovrebbe accadere. Il tifo ricomincia almeno qualche minuto più tardi. L’Empoli gioca con coraggio e dà animo al settore dei tifosi empolesi, che effettuano poi un tifo quasi senza soste. Un altro coro che viene bene è “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”. A un certo punto viene esposto lo striscione “Ciao Demo”, per un ultrà dei fraterni gemellati parmensi purtroppo scomparso nei giorni scorsi. A seguire il coro “Onoriamo gli ultras scomparsi!”. Al gol del pareggio di Esposito su rigore i tifosi empolesi (non tutti, occorre dirlo sono ultras, anzi forse poco più della metà) esplodono letteralmente. Il “Forza azzurro! Vinci per noi!” viene abbastanza bene, compreso “lololololò Empoli Calcio…”. L’Atalanta attacca, l’Empoli per lo più si difende, verso la fine del tempo gli orobici vanno in vantaggio, ma gli ultras empolesi non demordono, cantano lo stesso e per poco non vengono premiati dagli sforzi dell’Empoli che per poco non segna il 3-3 che avrebbe avuto qualcosa di miracoloso. Tra gli ultimi cori da segnalare “Ovunque andrai non ti lascerò mai…” e “Forza azzurro facci un gol…”. Anche oggi è presente una delegazione di Ultras del Bayern Monaco, direttamente gemellati con gli “Ultras Empoli”, Gruppo tosto nato nel 2022, con tanto di pezza. A fine partita la squadra empolese si presenta sotto lo spicchio ospite a ricevere i meritati applausi, e nel mentre parte l’immancabile coro “Orgogliosi di essere empolesi”. Il livello del tifo azzurro si può dire che è stato piuttosto buono.

Stadio pieno ed entusiasmo alle stelle da parte del popolo atalantino per il primo posto in classifica: si tratta di una squadra che è tra le migliori squadre d’Europa. Prima dell’inizio esposto però lo striscione “Custode di questo campo, depositario di una fede immensa per la nostra maglia, ciao Dino eternamente atalantino”. Più tardi, striscione con il solito soggetto: “Porteremo sempre nel cuore il tuo sorriso, Dino bandiera nerazzurra in Paradiso”. La scomparsa di quest’uomo, al secolo Dino Carissimi, non è certo passata inosservata a Bergamo. In balaustra esposta fissa la scritta “Forza Dimi”. Il tifo bergamasco oggi è spettacolare e ogni azione pericolosa dell’Atalanta è accompagnata da veri e propri boati, e decibel altissimi dopo ogni gol. Tra i primi cori “Alé alé ale oh alé alé ale oh, forza Atalanta alé…”, poi, più tardi “E facci un gol, forza Atalanta facci un gol…”. Lo stadio esplode letteralmente di gioia al gol dell’1-1 e qua e là si accendono fumogeni. I cori dei padroni di casa sono di livello assoluto, fortissimi. Ad esempio il “Lololo Atalanta alé alé…” è molto forte. Le due curve eseguono un tifo veramente bello e potente. Anche la Curva Sud, dove agiscono i “Forever Atalanta” e gli “Agitati Bergamo”, più altri “minori”, che dovrebbe essere la seconda curva, in realtà non ha niente da invidiare alla Curva Nord, e organizza una bella coreografia ad inizio secondo tempo, con la gente che agita tra le mani qualcosa tipo dei pon-pon neri e azzurri. L’ambiente ostile che emana il rinnovato stadio di Bergamo lo si avverte soprattutto sul 2-2, ma anche sul 3-2. Ed è in quei frangenti che non è facile rialzare la testa ma l’Empoli l’ha fatto ed è andato vicino all’impresa di strappare un punto sul campo della capolista. Tra i cori più belli dei lombardi “Siam bergamaschi e non conosciam confine…”. Il livello del tifo atalantino è stato questa sera molto buono.

Uno sguardo altrove: La partita del venerdì sera alle 20,45, che inaugura la 17esima giornata di campionato è HELLAS-VERONA-MILAN. I milanisti non offrono nessun tipo di colore, non avendo con sé, per i famosi divieti imposti loro dalla questura, né striscioni, né bandieroni, ed essendo tutti vestiti di nero. Ambedue le tifoserie offrono un buon tifo e si mandano entrambe a quel paese, ad esempio i veronesi cantano “Noi non siamo parcheggiatori” e “Napoletani, voi siete napoletani…”, oltre ad altri loro cori classici come “In Italia Hellas in Europa Hellas ovunque Hellas, per sempre gialloblù” e “Aprite le porte che passano i gialloblù…”. I milanisti eseguono cori contro il proprietario del Milan Gerry Cardinale, invitato a vendere, altri di sfottò, tipo “Tornerete in Serie B”, ed anche “Rossoneri siamo noi! E chi cazzo siete voi!?”. Accese alcune torce, bei battimani. Vince il Milan con qualche patema d’animo. Fuori da San Siro in occasione di Milan-Genoa del 15 dicembre scorso, forte contestazione con striscioni tipo “Dirigenti incapaci, società senza ambizione, non siete all’altezza della nostra storia!” e “Vi abbiamo aspettato e sostenuto ad oltranza, della vostra mediocrità ne abbiamo abbastanza”. Per i 125 anni del Milan la Curva Sud espone la scritta “Rendiamo onore ai nostri campioni simboli di un Milan che non eiste più!”. Alle 15 del sabato c’è TORINO-BOLOGNA, coi bolognesi che occupano quasi tutto il settore ospiti, con la parte bassa del settore colorata da bandieroni e stendardi, e che esprime un tifo buono ma niente di trascendentale. Il Gruppo “Controtendenza” ha festeggiato i 20 anni con una minicoreografia in Bologna-Fiorentina del 15 dicembre scorso: “Con orgoglio e appartenenza 20 anni di controtendenza”. Torinisti ancora sul piede di guerra contro il presidente Urbano Cairo e la dirigenza. La contestazione è pesante fuori dalla Tribuna dell’”Olimpico-Grande Torino”, con cori come “Cairo Cairo vaffanculo!” e “Bastardo”. Striscione “Cairo vattene” anche su un cavalcavia in città. Non manca il tifo durante la partita ed è bellissima la sciarpata della Curva “Maratona”. La vittoria arride al Bologna, Toro sottotono. 19.860 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si gioca GENOA-NAPOLI, col divieto di trasferta per i tifosi napoletani residenti in Campania; vengono dal resto dell’Italia, non sono ultras ovviamente, ma fanno un buon tifo, con anche bandiere e striscioni. Assordante la spinta di “Marassi” specie sull’1-2, che sarà il risultato finale purtroppo per i padroni di casa. I genoani ci credono fino in fondo, da applausi loro e la propria squadra. Sono autori di una grande prova di tifo. Esposti alcuni striscioni, tra cui “Genova vivedi porto. Basta morti sul lavoro” e “Ciao Miki”. Fumogeni accesi a più riprese. 33.435 gli spettatori ufficiali. L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è LECCE-LAZIO. I laziali occupano tutta la parte inferiore del settore ospiti e buona parte di quella superiore. Ben in evidenza lo striscione “Maledetti Laziali”. Al piano superiore esposto lo striscione “Libertà che ho nelle vene libertà che mi appartiene, auguri Pluto”, esponente storico degli ex-Irriducibili ancora in carcere. Lunedì 16 dicembre scorso, in Lazio-Inter, con la Lazio sotto per 0-5, nonostante tutto la tifoseria laziale sembra un fiume in piena, più viva che mai e realizza anche una bella sciarpata. Oggi col Lecce non si esprime sugli stessi livelli ma si fa sentire. Cori di sfottò reciproci. Grande torciata all’ingresso in campo delle squadre da parte dei leccesi, davvero tante le torce accese e poi gettate in campo. Non manca l’incitamento, specialmente sull’1-1 (finirà 1-2), ma i leccesi si sono fatti apprezzare di più altre volte. Il lunch-match tradizionale della domenica alle 12,30 è ROMA-PARMA. Dopo l’inferno ricompattante delle serie inferiori i parmensi tornano in circa 500 all’”Olimpico”. Hanno un buon numero di bandiere con il nucleo ultras in basso che riesce a coinvolgere bene tutti gli altri. Bella la sciarpata finale sotto il pesante passivo di 0-5. Fanno una buona impressione. Espongono anche loro lo striscione “Ciao Demo”. In una grigia giornata prenatalizia la Roma diverte e la Sud si diverte. Buonissima prestazione di tifo del settore più caldo, anche se la partita non dà spazio a tensioni visto che il 2-0 arriva presto. Si inizia con una minicoreografia del “Gruppo Roma” (bandierine e striscione) e una di “Nel Nome di Roma” (palloncini e striscione con bandieroni tradizionali). Per il resto momenti di ottimo tifo e qualche pausa, fino ad arrivare al “arrivano le feste insultiamo tutta Italia” che dà il là ai cori contro le altre squadre, partendo – geograficamente – dal Nord per arrivare fino al Sud. Spettatori ufficiali 62.968. Il posticipo della domenica sera alle 20,45 è MONZA-JUVENTUS, con la Curva Sud juventina che appare piuttosto in forma, riempie tutto il settore ospiti, realizza una bella sciarpata, con tantissimi bandieroni sventolati, per un tifo molto colorato. Gli striscioni più in evidenza sono “Nord Est”, “Milano”, “Genova”, “Torino”. Buon tifo monzese, ormai i brianzoli non sono più una rivelazione, espongono il bello striscione “nonostante le difficoltà il nostro legame ci renderà ancora più forti. Insieme tutto è possibile”. 15.479 spettatori ufficiali. Il posticipo del lunedì sera alle 20,45 è INTER-COMO, con quasi 3mila comaschi presenti, presenza massiccia, buon tifo, veramente tanta roba, sia come qualità che come quantità. In tanti di loro passeggiano nei pressi di San Siro senza scorta. Gli interisti cantano abbastanza, ma con qualche pausa: buona comunque anche l loro prova. Espongono, fuori da San Siro, lo striscione “Buon Natale diffidati”. Spettatori 73.000 circa. Per motivi tecnici non vengono trattate le seguenti partite: VENEZIA-CAGLIARI e FIORENTINA-UDINESE.

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