Il Presidente della Figc ha parlato a Sky Sport di diversi argomenti sul calcio e ha annunciato un bel gesto in questo momento di emergenza.
La Federcalcio ha deciso di mettere a disposizione della Protezione Civile fiorentina il Centro tecnico di Coverciano per fronteggiare l’emergenza coronavirus, La decisione del presidente della Figc Gabriele Gravina è stata comunicata al Sindaco di Firenze Dario Nardella, che sta coordinando le attività sul territorio del capoluogo toscano. “Ora non si gioca a calcio, per tornare a farlo vinciamo insieme la partita più importante contro il Coronavirus – ha detto Gravina – Il calcio è migliore di come lo vogliono far apparire”.Nella grande palestra potranno essere ricavati 20 o 30 posti per la rianimazione. Questo è il calcio che mostra il suo vero lato. Diamo la nostra massima disponibilità.”
Avete dei piani sul quando si potrà tornare a giocare?
“Abbiamo un piano al quale abbiamo dato priorità assoluta: saremmo tutti contenti di finire le stagioni sul campo. Siamo in contatto con la FIFA per le proroghe sui contratti qualora di debba andare oltre il 30 giugno. Siamo in attesa di comunicazioni da UEFA e FIFA che stanno lavorando molto bene. Dobbiamo trovare una soluzione e l’ideale sarebbe andare fino al 30 luglio. Dobbiamo attenerci al rispetto delle ordinanze e da quello che arriva dalle massime cariche politiche e scientifiche”.
Avete già pensato a come finire la stagione?
“Se non si potrà giocare vorremmo salvare comunque il valore della competizione sportiva che è stata raggiunta sul campo. Per il momento non diamo molta attenzione a questo, vogliamo essere parzialmente ottimisti”.
Se non si concluderà il campionato a chi andrà lo Scudetto?
“Ne stiamo parlando ma spetta a Consiglio Federale decidere. Mi piace comunque pensare all’idea che il campionato venga finito, anche per togliere l’imbarazzo a chi dovrebbe decidere”.
Questa stagione potrebbe chiudersi nella prossima?
“No, si comprometterebbe sia il campionato 2019/20 che quello 2020/21. A giugno 2021 avremo poi l’Europeo”.
Se non si chiude in estate lo Scudetto sarà comunque assegnato?
“Sì, esattamente. Aggiungo poi anche che il calcio italiano non vive solo per l’assegnazione dello Scudetto ma ci sono anche gli altri campionato, quelli inferiori. Dobbiamo comunque arrivare alla definizione degli organici per la prossima stagione, dalle coppe europee a promozioni e retrocessioni”.
C’è l’ipotesi di una Serie A a 22 squadre, senza retrocessioni?
“Sento tantissime ipotesi. Abbiamo le nostre norme e non è facile modificare i format già fissati. La possibilità di allargare il numero delle squadre in Serie A, con i tempi stretti che ci saranno e con l’Europeo nel 2021, non penso sia percorribile”.
Non si parla però solo di Serie A.
“Esatto e sono molto preoccupato per i dilettanti e la Lega Pro. Loro rischiano davvero di perdere molte società. Il mondo del calcio non è tutto dorato come si vuol far credere”.
Che idea ha sulla ripresa degli allenamenti?
“Ci sono medici e specialisti che hanno l’esatta conoscenza dello stato delle cose. Dobbiamo affidarci a loro e invito tutti a partire insieme e ad arrivare insieme”.
Cosa pensa dei giocatori che hanno lasciato il Paese?
“Lascio gestire alle singole società. I calciatori sono uomini come noi, hanno famiglie e affetti e chiaramente vogliono sentirsi protetti. Rispetto quelli che in tanti vivono”