I numeri parlano chiaro e sentenziano che solo Napoli e Juventus hanno fatto meglio dell’Empoli quanto a gol subiti. Alla base c’è un grande lavoro di mister D’Aversa e del suo staff sulla fase difensiva, lavoro che allo stato attuale sta dando i suoi frutti. Nonostante ci siano tanti volti nuovi, la difesa ha saputo sopperire perfettamente alle partenze di Walukiewicz e Luperto: se su Viti le speranze erano quelle di avere tra le mani il sostituto naturale dell’ex capitano, la grande sorpresa di inizio stagione è l’exploit di Goglichidze, capace di prendersi la titolarità e non mollarla. A questo aggiungiamo un Ismajili formato top player, capace di francobollarsi costantemente sui centravanti avversari, soprattutto quelli più fisici, e di limitarne fortemente le qualità. Senza contare Vasquez, che ha conferito da subito sicurezza al reparto.
Ma il buon lavoro di D’Aversa, come dicevamo, riguarda la fase difensiva nella sua interezza. Il centrocampo ha dato ampie garanzie di copertura e ha aiutato molto la difesa a chiudere gli spazi. Chiunque sia stato l’interprete messo in campo, ha saputo quasi sempre gestire le varie situazioni di uno contro uno, ricevendo – quando necessario – aiuti da altri giocatori in raddoppio. L’allenatore abruzzese ha dato un’impronta ben precisa, che si è vista in ogni partita: partendo da una marcatura uomo su uomo, i centrocampisti si sono mossi liberamente in fase offensiva ma hanno avuto compiti ben precisi in fase difensiva. Gli stessi trequartisti e anche gli attaccanti hanno partecipato alla fase di pressione, cercando di inaridire le fonti di gioco avversarie.
Il segreto delle buone prestazioni degli azzurri è da ricercarsi non nel singolo, ma nel gruppo. La squadra si muove con dei compiti precisi e talvolta alcuni singoli emergono grazie alle loro qualità personali. Ma alla base c’è un forte spirito di squadra, un unione di intenti che permette di chiudere gli spazi e di esaltare il gioco in ripartenza. Se calciatori fino a poco tempo fa considerati “normali” come Pezzella, Gyasi, Henderson ecc. sono diventati indispensabili, se altri come Anjorin e Goglichidze hanno accorciato sensibilmente il loro periodo di inserimento, lo si deve alla loro disponibilità ma anche a un tipo di gioco fatto su misura per loro che sono calciatori polivalenti e votati al sacrificio.
Certo, a questo punto della stagione l’ulteriore step sarebbe migliorare ulteriormente sul piano realizzativo, ma le basi poste da D’Aversa sono importanti. L’Empoli sa difendersi ma anche ripartire, creare i presupposti per mettere in seria difficoltà le difese avversarie. La sensazione è che questa squadra abbia ancora tantissimi margini di miglioramento e che possa, nel tempo, colmare questi gap offensivi. Vero che ha segnato poco, ma in trasferta è sempre andata a segno ed è un dato su cui riflettere.
Il vero Empoli non s’è ancora visto: aspettiamo di avere tutti i titolari a disposizione. Esposito Fazzini e Zurkowski in particolare.
“Giocare d’anticipo”… forse si potrebbe riassumere così il calcio di D’Aversa.
L’Empoli è’ una squadra contro cui si ha l’impressione gli avversari facciano grossa fatica a trovare spazi. A centrocampo (ma anche con gli attaccanti che arretrano) si vedono Azzurri che pressano molto, aggrediscono per ripartire velocemente con tagli verticali.
E’ sicuramente un calcio dispendioso ma efficace…. finchè il fisico regge.
Se cali come a Lecce e pressi meno, puoi andare in difficoltà.
Un’arma ulteriore e molto utile è quella di saper stare in campo con più moduli: così diventi più imprevedible, lasci meno punti di riferimento agli avversari e tieni meglio botta a eventuali cali fisici.
E’ un bell’Empoli per ora. Come pace a noi
Bell’articolo e considerazioni giuste….aggiungo che 3 gol si sono presi in inferiorità numerica e contro l’inter non sei rimasto in dieci contro il monza….e poi hai preso il rigore del Napoli che sono convinto che senza quel regalo non avrebbe mai segnato….
comunque magari ora la gufo e mi dispiace i gol si sono presi sempre dentro l’area con cross o situazioni di contropiede….vedi Pedro zaccagni lecce etc….questo denota un grande lavoro del centrocampo che centralmente fa passare veramente poco e un nome su tutti Alberto Grassi che se anche ha il tiro dello 0 a 0 in difesa come lettura del gioco è un mostro.
il portiere mi sembra che stia anche miglorando sulle uscite ma mi aspetto ancora miglioramenti…..e sopratutto migliorare nel calibrare con i lanci lunghi
Tipologia di gioco che regge fino a quando hai la condizione fisica.
Dopo devi inventarti altro.
Facciamo giocare male tutti: grande mister D’Aversa! Prima gli entrano i ladri in casa, poi gli entra il virus della paresi facciale e lui sempre sul pezzo. Il primo che arriva allo stadio e l’ultimo ad andarsene.
Mah insomma sicuramente la condizione fisica aiuta ma Conte c’ha vinto scudetti cosi’….senza fare calcio champagne….diciamo che e’ dura reggere due stagioni….ma per quello noi siamo apposto si cambia meta’ squadra tutti gli anni🤣
via anc’oggi la tu’ scurreggina l’hai fatta
ora torna a fà l’uncinetto
corematto, ma unno trovi un pisello?
Simpatico come il puzzo dei piedi.. Cos’è che non ti torna?
È un fatto oggettivo: possiamo fare questo calcio solo con una ottima condizione fisica.
Devo farti un disegnino per spiegartelo?…
Il problema del calo fisico nel secondo tempo delle ultime partite è dovuto soprattutto alla mancanza di ricambi a centrocampo, per i vari infortuni. E’ vero che il gioco di D’Aversa è dispendioso, ma con adeguate sostituzioni nei tempi giusti credo che la stanchezza avrebbe pesato molto meno
D’accordo con l’articolo. Vero Top Player è D’Aversa, più che i singoli che le scorse stagioni faticavano un po ovunque.
Speriamo di reggere e arrivare prima possibile ai 38 punti, che sono ancora molto lontani!
Bell’articolo di Simone. Il sacrificio di tutta la squadra, ci ha portato a quei 15 punti in classifica, e il merito è del mister. Non siamo superiori alle squadre che ci seguono, ma la posizione in classifica l’abbiamo ampiamente meritata. Il tipo di gioco di D’Aversa, è l’unico che possiamo adottare per arrivare alla meta; lasciamo perdere il bel gioco solo fine a se stesso; il nostro unico problema che abbiamo finora avuto, è quello di non aver avuto continuità nella nostra fase offensiva, soprattutto per i noti problemi fisici che ci sono stati dalla trequarti in su; ecco se riusciamo lì a trovare il bandolo della matassa, abbiamo molte probabilità di raggiungere la quarta salvezza.
te tu ci hai il bandolo nì cervello, dà retta
Troppi punti e virgola e poca sostanza.
D’accordo con Guido..
Io sono per un altro tipo di calcio, ma onestamente il momento attuale richiede un calcio tipo Atalanta ed infatti molte squadre, più o meno, vanno verso quella direzione.
Anche l’Empoli, e devo dire che non giochiamo male.
Anzi, se avessimo un pizzico di qualità a centrocampo e più determinazione davanti alla porta, potremmo toglierci belle soddisfazioni.
….ì bandolo!
tussei poco bandolo
invece di bandolare vai a comprà ì pane che semo senza
d’avanzo, i’ dispiacere che hanno derubato lilli grube
Speriamo che di infortuni se n’ abbiano pochi.
Con l’Udinese inizia un altro campionato. Partiamo dalla base di 15 punti. Obiettivo arrivare a 30 a fine marzo. Poi negli ultimi due mesi abbiamo molte partite in casa per arrivare a 38.
Forza mister
C è poco da dire la squadra ha il suo DNA ben definito , ma adesso Il primo obbiettivo è recuperare gli infortunati prima possibile, così da avere cambi tecnici e tattici all altezza .
Abbiamo sempre la sensazione che batterci sia davvero un impresa difficile , anche quando siamo sulle gambe dall ora di gioco
Bravo Mister
Credo che ad oggi abbiamo fatto cose egregie. 15 punti.. e se si va a guardar bene siamo, se non ricordo male, a 3 punti dal Milan che si trova al 7imo posto (sempre se non ricordo male). L’impressione è che si stia delineando un campionato con 6 protagoniste assolute e già in fuga, altre, forse 3 o 4 che stazioneranno ben distanti dalle prime e altre ancora.. circa una decina, tutte in lotta per la salvezza. La speranza è quella di ritrovarci tra quelle 3 o 4, massimo 5, squadre che stazioneranno perennemente a metà classifica. Obiettivamente 12 partite dove ad ogni partita si vede una squadra azzurra che non da mai il pensiero che prima o poi il goal lo subisca. Se pensiamo alle 3 sconfitte, in almeno 2 casi ti son venuti contro gli episodi (10 contro 11 e rigore inesistente.. e chissà perché Conte rammenta solo la partita con l’Inter e mai quella con l’Empoli). Con la Lazio poco da fare, due gran goal e sconfitta alla fine meritata anche se arrivata a 6 minuti dal 90′. Molto, ma molto importante la partita con l’Udinese perché con una vittoria e 18 punti saremmo già a metà dell’opera per arrivare al più presto verso quella salvezza che giornata dopo giornata sembra un obiettivo raggiungibilissimo.. e non mi pare poco, dopo tutti i dubbi che c’erano nella testa di molti tifosi.
La cosa che mi rompe le scatole e’ che siamo nella parte del tabellone di coppa italia piu’ forte….troveremo l’atalanta in semifinale…e non sara’ facile andare in finale….era meglio la parte di sotto…maremma diavola
15 punti con qualche recriminazione e senza aver mai schierato la formazione tipo a causa degli infortuni….
Comunque l’obiettivo rimane la media di un punto a partita.
È vero, i dubbi all’inizio erano tanti: a cominciare proprio dal reparto difensivo, con la perdita di Luperto e Walu, e nel puntare sul giovane e inesperto Vasquez; sì, era ritornato Viti, ma nessuno si sarebbe aspettato una retroguardia così forte e difficilmente superabile. Secondo me anche qui c’è la mano del mister: l’aver scelto di piazzare Ismajli sempre incollato alla prima punta avversaria, sfruttando la sua esperienza e la sua capacità di anticipare l’avversario senza commettere fallo, è stata una delle mosse vincenti, che tra l’altro hanno permesso di facilitare l’ingresso del giovane georgiano e riportare Viti a livelli che gli competano. È chiaro che da qui in avanti, molto dipenderà da Ismajli, e purtroppo, come esperienza, non abbiamo un sostituto all’altezza.
Forse meno dubbi li avevamo in avanti, anche se non ci aspettavamo un Esposito così determinato e bravo nel portare avanti la causa azzurra.
Ma certamente, la cosa più eclatante, è constatare l’importanza di un Henderson che è diventato quasi indispensabile.