E’ il secondo anno consecutivo che l’Empoli porta le sue squadre giovanili (Allievi e Giovanissimi) alle Finali Nazionali. In tutto il panorama calcistico delle Società di serie A e B solo Milan, Inter, Juventus e Roma hanno saputo fare altrettanto. Nessun altro. Mancano ad esempio a queste Finali, in entrambe le Categorie, Società del calibro del Napoli, della Fiorentina, dell’Atalanta. L’Empoli c’è . Ma l’Empoli c’è stato, E’ ormai abituato a questi livelli. Basti ricordare, per rimanere solo agli anni recenti, le Finali scudetto perse con gli Allievi (2011 e 2012) o quella persa con i Giovanissimi. Per non parlare anche della squadra “Primavera”. Quest’anno è andata male, è vero, ma come non ricordare la vittoria al Torneo di Viareggio nel 2000, i tre secondi posti nelle tre sfortunate finali del 2004, 2008 (persa ai rigori) e 2010, il terzo posto del 2007, la Finale Scudetto di Macerata persa da un fortissimo Genoa (il secondo gol per il liguri lo fece un certo El Shaarawy…). E cito solo a memoria, certo che dimentico altro. Ed ancora…le altre squadre del settore giovanile che disputano i Campionati “minori” offrendo dovunque qualità di gioco e serietà, i tantissimi ragazzi che salgono a Monteboro con il sogno di poter indossare la maglia azzurra, i tecnici-istruttori che dedicano il loro tempo e la loro passione ad insegnare calcio e modo di essere ragazzi ed uomini…e quella straordinaria “cosa” (non so come altro definirla) che è la Scuola Calcio e che ogni anno vede migliaia di bambini, ne accompagna qualcuno nello sport, lo segue e lo consegna al calcio ed alla vita. Ecco cosa è l’Empoli. Nella partita di Serie B col Cittadella dello scorso maggio contai, nell’undici titolare, cinque giocatori provenienti dal settore Giovanile azzurro. Cinque!!!! Quante altre squadre di A o di B possono dire altrettanto? Quando parlo con colleghi o semplici tifosi di altre parti d’Italia è sempre la stessa storia: ma come fa l’Empoli a trovare sempre giovani di talento? Ma come fa una Società di una città così piccola ad essere da 20 anni tra Serie A e B? Già…come fa? La passione di un Presidente e la sua competenza calcistica certo. Ma non basta. Perché oltre alla Serie A ed alla B c’è il vero grande miracolo di questa Società: essere riuscita per il secondo anno consecutivo a piazzare tre le prime 8 d’Italia le sue squadre di Allievi e Giovanissimi. E la cosa straordinaria è che qui la cosa sembra normale. Sembra normale insomma eguagliare Inter e Juventus, ad esempio; sembra normale essere da anni ai vertici del calcio giovanile e lottarsela alla pari con tutti; sembra normale arrivare a sfiorare per cosi tante volte lo scudetto di Categoria; sembra così tanto normale che, dopo una Finale persa, c’è nei protagonisti rammarico e dolore per l’occasione sfumata. Giusto, per carità, ma come fare a far loro capire che “loro” – i ragazzi, i tecnici, i dirigenti – lo scudetto lo avevano già vinto ad essere arrivati fino lì??? Con quanto orgoglio da vecchio tifoso empolese ho seguito e seguo questi ragazzi! E li vedo crescere e diventare calciatori ed uomini, e li vedo indossare con dignità e volontà, e carattere e abnegazione, quella maglia che tanto amo. Il miracolo Empoli è questo. E più e meglio di me potrebbero raccontarlo gli uomini che negli ultimi dieci anni (tanto per non andare troppo indietro) questo miracolo hanno fatto sì che continuasse ad esistere, ne sono stati al timone: da Marcello Carli ad Andrea Innocenti, ieri, a Massimiliamo Cappellini oggi. E con loro tutta la squadra visibile (i tecnici, i medici, i massaggiatori, i fisioterapisti) ed invisibile (dagli addetti alla segreteria ai magazzinieri, agli autisti dei pullman) di questa straordinaria comunità che vive a Monteboro come prima viveva a Piazza Matteotti. Quest’anno ancora Mario Cecchi e Simone Bombardieri hanno portato in alto le loro squadre e, comunque vada, per quanto mi riguarda, hanno vinto il loro scudetto perché essere lassù…in alto…con tante altre grosse squadre, a rincorrere sogni è già una vittoria.

Ecco il miracolo-Empoli: questo patrimonio inestimabile di talenti a cui si dà tempo, modo e luogo di crescere ma, ancora prima di questo, questo credere che la forza del futuro nasce dalla capacità di seminare nel presente. Perché è questo il Settore Giovanile. Per molte Società una scoperta di oggi, dettata anche dalle ristrettezze economiche, dalle difficoltà di un mercato sempre più globale e globalizzato, per l’Empoli una continuità con la sua storia, un suo modo di essere, un suo vero e proprio “marchio di fabbrica”. Il miracolo-Empoli è questa capacità di lavorare con pazienza, di lasciar crescere, di riuscire a “vedere” qualcosa là dove ancora è un insieme confuso, di aver capito che il talento non si inventa o si trova, ma si aiuta a venir fuori con la fatica e l’impegno quotidiano. Il miracolo-Empoli è nelle decine di ragazzi arrivano a Monteboro per inseguire un sogno e nella capacità che la Società ha fino ad oggi dimostrato di accompagnarli in questo senza farne un’ossessione o una ragione unica di vita. E per riuscire a fare questo, con i pochi mezzi che, rispetto ai grandi Clubs, l’Empoli ha, ci vogliono due qualità che la Società di Monteboro ha dimostrato di possedere:  la fantasia per immaginare un sogno ed il coraggio di crederlo possibile.

 

Fabrizio Fioravanti

 

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12 Commenti

  1. Complimenti per l’articolo!!….ogni tanto, ricordare non fa male, aiuta a capire quanto non c’è nulla di semplice e scontato, sia nella vita che nel calcio. Bravi!

  2. complimenti ancora una volta alla società che riesce a fare tutto questo alla faccia di società plurifallite e che sono sopravvissute o sopravvivono grazie ad amicizie con mafiosi o altre cose.
    Per non fare nomi e cognomi parliamo della plurifallita Associazione Nane Florentia Viola, la Roma da anni tenuta in vita dalle banche e la Lazio fallita molte volte ma mai fallita.., ma anche Inter e Milan, che tutti gli anni macinano un passivo spaventoso che metterebbe in ginocchio una multinazionale farmaceutica.

    Grazie presidente!

    • Condivido in pieno e quoto.
      Mi permetto giusto di rilevare, in aggiunta, riferendomi direttamente a quei “pochi” tifosi che storcono il naso quando si parla di “salvezza” per l’anno prossimo, invece che di obiettivo “serie A”, che in caso di Lega Pro tutto questo non esisterebbe più, a cominciare dalla squadra primavera a tutte le altre squadre più giovani…

  3. Che bel pezzo…un paese con 50.000 abitanti se giocherebbe in un campionato di Lega Pro sarebbe già tanto, invece con la passione, con il lavoro ed impegno l’Empoli e’ riuscito a diventare un’elemento importante nel calcio Italiano…dimostrando negli anni di avere tra i settori giovanili più forti d’Italia..senza dimenticare la prima squadra che ormai è anni che gioca in serie A-B, spendendo sempre poco nel mercato, ma credendo nei propri giovani!!!

  4. potrebbe andare ancora meglio se il presidente si accorgesse di alcuni elementi che ci sono…

    presidente vivi di più il settore giovanile e circondati di empolesi che tengono al Empoli e che vogliono il bene dell’Empoli…..confrontati con tutti.. non solo con i ‘responsabili’…

    sempre Forza EMPOLI!

    • …magari dovrebbe confrontarsi con te…sembra che ci capisci parecchio!!!!! Chiama il presidente e svelagli tutti i segreti per fare sempre meglio…fallo perché l Empoli ha proprio bisogno dei tuoi consigli e delle tue opinioni!!!!!
      Fatti dare tutto in mano…ti prego!!

  5. come si fà a non essere orgogliosi di qesta società? dopo juve,milan,inter,roma siamo ormai il più prestigioso settore giovanile italiano ma noi abbiamo i mezzi di una realtà di 48000 abitanti meditate gente…tifosi empolesi e non…

  6. Grazie Empoli e Grazie Fioavanti che riesci a mettere su carta le emozioni che proviamo ogni Domenica nel vedere i notri ragazzi che con fatica cercano di regalarci qualcosa di bello. In bocca al lupo agli Allievi e Giovanissimi e…credeteci fino in fondo!!!

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