Nella vita puo’ essere giusto il concetto di non accontentarsi mai, soprattutto quando alla fine il risultato ti vede sconfitto. Certo, si poteva vincere, si poteva portare a casa un punto ed invece la si è persa e se per questo, solo per questo, si pensa che la squadra non abbia fatto il proprio dovere, il pensiero puo’ essere rispettato ma non condiviso. Era difficilissimo andare la a fare punti contro una squadra che nel suo nuovo stadio ha perso solo due volte, una squadra che ha quaranta punti in più di noi e che ha valori tecnici (varranno qualcosa i soldi di differenza che c’erano in campo) superiori ai nostri. L’Empoli l’aveva preparata cosi, cercando di solidificare la fase difensiva ma non facendo le barricate, aumentando il volume del palleggio e provando ad approfittare dei pochi spazi che ci avrebbero concesso per poter ripartire in contropiede sfruttando le caratteristiche del nostro nuovo trequartista. Questo l’Empoli ha fatto. Poi abbiamo preso gol su un colpo di testa perfetto di Mandzukic che ha staccato a 2,36 metri da terra e dove Skorupski aveva provato a fare il massimo ma non riuscendo a tenere la palla al di qua della linea di porta. Abbiamo incassato ma ci siamo rimessi a fare la nostra partita, come sopra, cercando di tenerli per il possibile il più lontano dalla nostra area, con una linea difensiva che ha giocato più alta rispetto alle ultime uscite. Poi è arrivato il secondo gol, forse Laurini non è stato perfetto nella copertura ma Alex Sandro ha fatto un bel gol dopo aver ricevuto una ancor più bella palla.
Dietro gli azzurri sono tornati a fare una gara importante, lasciando davvero il minimo che si poteva lasciare a questi grandi campioni, soprattutto nel primo tempo dove la Juve faceva fatica a farsi riconoscere. Anche i centrocampisti hanno offerto una prova importante in fase difensiva, mettendo dentro fisicità e grande abnegazione a partire da Jose Mauri (speriamo non sia solo effetto Juve come scritto nelle pagelle) che tornava in campo dopo un lungo periodo di “esilio” nel quale è passato da fare il regista a fare la mezzala. Non sarà stato Croce, soprattutto in fase di impostazione, ma “Il Puma” ha offerto una gara di sicuro incoraggiamento per il futuro, cosi come Diousse, molto mobile ieri sera, a nostro avviso il migliore in campo degli azzurri. Il rovescio della medaglia sta davanti, questo va detto. Ormai crediamo che sia difficile cambiare il trend offensivo degli azzurri e soprattutto senza Levan in campo si nota una certa “leggerezza” da parte di chi avrebbe il compito di provare a scardinare le difese ma si limita a fare pressing. Oltretutto, ieri, sono state gestite male anche quelle due/tre situazioni di ripartenza con El Kaddouri in netta crescita ma al quale manca ancora forse l’ultimo step per poter sfruttare al meglio le sue qualità anche se, va detto, in quelle ripartenze non è mai stato accompagnato da nessuno a rimorchio. Se poi il cambio che si utilizza davanti è quello di Thiam, beh, difficile allora pensare di poter davvero far male, soprattutto alla Juventus. Poi come detto, e come sottolineato anche da un Martusciello più sereno rispetto alla conferenza del giorno prima, la qualità degli avversari non poteva non fare la differenza ma l’atteggiamento è stato quello giusto, quello che dal dopo Crotone non avrà portato grandi punti ma ci sta facendo vedere una squadra decisamente più volitiva.
Sono partite, queste, che devono far crescere e mettere dentro ogni singolo maggiore fiducia nei propri mezzi. Al netto di quello che faranno nel pomeriggio le dirette concorrenti per la salvezza, l’Empoli adesso è chiamato al cambio di passo dal punto di vista dei risultati e la gara di domenica prossima contro il Genoa (prima squadra ad oggi sopra di noi) sembra proprio la gara giusta per dimostrare quello che in questo momento va dimostrato, per non cadere in discorsi che potrebbero rovinare il traguardo storico verso il quale ci stiamo incamminando.