Vi riportiamo un interessante articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport inerente a un dato significativo che e’ emerso dopo l’ultima sessione di calciomercato chiusa da pochi giorni.
Il fatturato dei procuratori continua a crescere e, in attesa di vedere se il nuovo regolamento che diventerà operativo l’1 ottobre porrà un freno a questo trend, l’ultimo mercato estivo ha segnato il trionfo economico degli intermediari del mondo del pallone.
Il report diffuso dal governo mondiale del calcio relativo alle operazioni della finestra estiva di mercato (considerate solo le transazioni tra differenti Paesi, non quelle interne alla stessa nazionale) fornisce un dato inequivocabile: i compensi che i procuratori percepiscono dai club per le loro intermediazioni continuano a crescere e in questo 2023 sono arrivate a toccare un nuovo record: 651 milioni di euro. Di questi 178,9 sono stati pagati dalle società che cedono i calciatori; 472,1 da quelle che li acquistano. Attenzione: dal report sono escluse le cifre pagate ai procuratori che rappresentano i calciatori (quelli che si occupano solo di redigere il contratto del giocatore e dunque non prendono parte alla trattativa per il prezzo del cartellino).
Rispetto alla sessione estiva del 2022, quando erano stati versati agli agenti 494,5 milioni, c’è stato un incremento di oltre 200 milioni, in termini percentuali +38,8%. Anche il dato sull’anno solare però è in aumento: considerando pure la finestra di gennaio, il totale della spesa nel 2023 per gli intermediari è di 797 milioni ovvero il 36,9% in più rispetto al 2022. Ci sono però anche altri numeri che inquadrano bene il potere che gli agenti hanno acquisito sul mercato: nella sessione estiva da poco conclusa in quasi tutti i Paesi (il periodo preso come riferimento è quello dall’1 giugno all’1 settembre), ci sono stati 10.125 trasferimenti in campo maschile e di questi 1.985 hanno prodotto un movimento di denaro pari a 6,87 miliardi di euro. Di questa montagna di soldi, 651 milioni è finita sui conti correnti dei procuratori: si tratta del 9,5% del totale. Nel 2013, esattamente 10 anni fa, la percentuale della spesa complessiva destinata agli agenti era stata del 5,8%.
La rovina del calcio i procuratori
Domandiamoci perché disfiamo la squadra ogni anno. Quando avrebbero bastate 5-6 operazioni mirate
boni si! a questi gli basta riempirsi le tasche. di sicuro non fanno quasi mai l’interesse del giocatore.
Sarebbe curioso di capire in ambito Empoli, chi sono i ns referenti e vedere negli anni come questa spesa si è evoluta per ogniuno di essi….
Bisognerebbe anche capire il perché esiste la figura del procuratore. Secondo me la colpa è solo dei giocatori che non son buoni a far valere i propri diritti e cioè di chiedere tot per il loro ingaggio. (Anche se il procuratore non si occupa solo di quello, ma anche di tutelare l’immagine del giocatore e a volte anche l’agenda degli impegni, le sponsorizzazioni e le relazioni pubbliche come se fosse un manager) Sentir dire che se ne occupa il mio procuratore è inconcepibile, anche perché la società che acquista ti riconosce quello che reputa giusto e non è certo un procuratore che ti fa guadagnare di più a meno che tu non sia un giocatore che abbassa gli occhi davanti a chi ti deve pagare. Poi sinceramente sentirli parlare in maniera decisionale del dove è meglio andare a giocare per i loro assistiti è incredibile. Fino a prova contraria se una società ti mette sotto contratto per uno o più anni è la stessa società che deve essere interpellata per un eventuale acquisto e non che il tutto debba passare prima dal procuratore. La cosa certa è che questi personaggi guadagnano fior di milioni all’anno e che alla fine, strizza strizza se ne può far benissimo a meno.
La vedo anch’io in maniera simile a te.
Calciatori e genitori ansiosi che i loro figli diventino professionisti per svoltare vita (economicamente parlando) fa sì che la figura di questi magnacci… pardon, procuratori si sia fatta largo spazio.
È chiaro che per i club diventa un aggravio di costi gestionali di cui si potrebbe e si dovrebbe perfettamente fare a meno.
Ed è altreattanto chiaro che, un piccolo club come l’Empoli, porti avanti una politica di scouting e valorizzazione del calciatore in modo da stabilire canali preferenziali fra i vari procuratori (Giuffredi e compagnia).
I procuratori sono dei comuni venditori alla pari di un qualunque agente commerciale con la differenza che non vendono case, immobili, apparecchiature, medicinali… ma vendono persone.
Vi è un’altissima percentuale, fra i procuratori, di soggetti che non hanno mai fatto sport ne’ a livello agonistico e nemmeno hobbystico… facendo ampio sfoggio di trippe, grasse panze e un aspetto estetico che davvero mal si concilia con lo sportivo professionista ci cui loro sono “fidi” consiglieri.
Inutile stare noi a parlarne male dei procuratori.
Per la salvezza del calcio, per un affascinante e quantomai auspicabile ritorno al passato, dovrebbero essere le varie federazioni (FIGC in Italia, FA in Inghilterra e così via a bandirli o limitarne fortissimamente il raggio d’azione)
Completamente d’accordo…👏👏👏
Bravo Burropardo … Percentuale a chi di dovere per ogni operazione specialmente per quelle più senza senso in entrata ed il gioco è belle fatto!!!!
Marchisio ne ha sempre fatto a meno del procuratore. Grande.
La guerra contro i procuratori la stanno facendo un piccola parte De Laurentis e Comisso basta informarsi del caso Gattuso, il calcio italiano è ridotto male sia economicamente che tecnicamente basta vedere i risultati delle nazionali di calcio sia maschile che femminile, già nel settore giovanile ci sono più calciatori stranieri che italiani tutto questo perché costano meno e fanno plusvalenze , i procuratori il cancro del calcio italiano.
Sono dei piscialletto i giocatori e devono avere il procuratore perché qualcuno di loro no sa nemmeno scrivere