Antonio Buscè, allenatore della Primavera dell’Empoli, è intervenuto ieri sera alla trasmissione Orme Azzurre. Ecco le sue parole:
“La squadra sta bene, le vittorie contro Fiorentina e Lazio aiutano a lavorare meglio e ad avere più entusiasmo. E in un campionato così difficile e livellato è molto importante, bisogna essere pronti a tutto. Le rimonte? Siamo una squadra molto giovane, quindi a volte subire gol per primi è dettato dall’inesperienza. Ad esempio facciamo giocare costantemente 3-4 2003, che a cose normali avrebbero dovuto fare l’ultimo anno di Under 18. Può darsi che questo ci possa togliere un po’ di esperienza. La squadra deve giocare, questi ragazzi sono abituati da tanto tempo a sapere cosa vogliamo: devono giocare a calcio, senza abbattersi, testa alta, pallone a terra, gioco veloce, tutte cose che si insegnano da sempre all’Empoli.
L’importanza del nostro gruppo? Credo che sia una questione che dovrebbe interessare tutti gli sport collettivi. Se tu non dai importanza al gruppo vai poco lontano, dobbiamo dare a questi ragazzi un senso di appartenenza, un attaccamento alla maglia: devono capire che il singolo può esaltarsi solo all’interno di un collettivo. Poi è chiaro che se hai il giocatore più valido tecnicamente ti può inventare la giocata, ma questo ti può succedere 2-3-4 volte, non nel contesto di un campionato intero, in cui deve prevalere lo spirito dello spogliatoio. E noi vogliamo insegnare proprio questo ai ragazzi.
Cosa è cambiato rispetto a quando ero giovane io? Secondo me ora come ora il vento soffia più a favore dei giovani, anche grazie alla metodologia che è cambiata nel corso del tempo. Ad esempio i nostri ragazzi si allenano tutti i giorni con i GPS, per monitorare determinati valori e per capire l’intensità del lavoro. Prima era difficile poter capire certe dinamiche. Anche il metodo con cui vieni allenato è cambiato: quando ho cominciato a giocare io c’era la classica corsa, era quasi sempre una seduta di allenamento a secco, senza palla, con venti minuti finali di partitella. Ora invece si fa tutto col pallone, a parte i richiami atletici che si fanno ogni tanto col preparatore.
La prima squadra? L’Empoli è partita con l’obiettivo di fare meglio rispetto all’anno scorso, ma è una squadra costruita a modo, con i giocatori adatti nei vari ruoli. Sono partiti giustamente in punta di piedi e adesso ne stanno raccogliendo i frutti. Quando una squadra non perde, come l’Empoli di Dionisi, alla lunga il gol alla fine lo trova. Si è creato un nuovo entusiasmo, c’è un allenatore che comunque ha dato delle idee e dei concetti giusti, e per questo l’Empoli ha tutte le carte in regola per vincere il campionato.
…. e chi più di te, può insegnare il senso di appartenenza? 😀 Grandissimo Antonio.
Oltre a quello, importante la tecnica.
Molto importante.
Saper calciare bene la palla è basilare…
Busce’ uno di noi!