Non dovrebbe partire titolare, cosa accaduta fin qua soltanto una volta in stagione, anche perchè le sue condizioni fisiche non dovrebbero essere delle migliori, ma sarà sicuramente presente al Castellani da avversario l’ex Alberto Gilardino. Un ex strano, come strana è stata la sua breve parentesi azzurra che lo porta indiscutibilmente ad essere una delle meteore gravitate attorno al pianeta Empoli. Sei mesi di niente, scarso utilizzo, un solo gol (tra l’altro in Coppa Italia contro il Cesena) ed una sensazione netta che fosse completamente un pesce fuor d’acqua.
Eppure il suo è stato l’acquisto che ha fatto più rumore nella storia azzurra, un acquisto che scatenò moti di grande entusiasmo e che fece sognare tanti tifosi che nell’estate 2016 parlarono d’Europa immaginando di vedere più e più volte il gesto del violino da parte del campione del Mondo. Il suo arrivò però si dimostrò fin da subito un operazione sbagliata e non da Empoli, scelta che sicuramente mise anche in difficoltà l’allora tecnico Martusciello e qualche senatore della squadra che si vide messo in discussione. Operazione sbagliata anche dal punto di vista tattico (e qualcuno ebbe il coraggio di dirlo fin da subito attraverso l’allora trasmissione locale sul mercato estivo) con un giocatore fuori dagli schemi del 4-3-1-2 che si voleva giustamente continuare a fare dalle nostre parti.
Sei mesi da ospite silenzioso da parte di Gilardino, sei mesi chiusi con la riapertura del mercato di gennaio e la clamorosa ma inevitabile rescissione del contratto che lo portò poi a Pescara. Soltanto mesi dopo, durante il suo infortunio, l’attaccante di Biella tornò a parlare dell’esperienza empolese definendola un grande errore fatto da ambo le parti. Mai sapremo se questa è stata un’occasione persa da parte del campione del mondo ma, sopratutto, mai sapremo il perché di una scelta da parte della Società di Monteboro tanto clamorosa quanto – poi – rivelatesi fallimentare a preludio di un’intera stagione tra le più brutte nella storia recente del club.
Tutto quello che riportate in questo articolo lo dissi il giorno che arrivò (andate a rivedere, carta canta) quando tutti intonavano i peana. La retrocessione ha avuto inizio di lì, attraverso lo sdubbiamento di Maccarone
Al di là degli schemi, fin dal ritiro e dalla amichevoli riprendeva i compagn per come gli davano il pallone, non si era ambientato e dopo gli allenamenti saliva in macchina e tornava a Firenze quasi senza salutare. A fine agosto già voleva andarsene, voi sapete bene che è così, ma fu fatto l’errore di tenerlo, anche perchè la società avrebbe altrimenti dovuto comprare una punta, e naturalmente non volevano spendere e a pochi giorni dalla fine del marcato non sapevano neppure chi prendere
Io non ho problemi ad ammettere che sognavo ben altri risultati con il suo ingaggio
Ma poi il mago d’Ischia ci sveglio tutti dai nostri sogni…..
«scelta che sicuramente mise anche in difficoltà l’allora tecnico Martusciello»
Questa è stupenda, la battuta del secolo…
???
Infatti. Martusciello avrà pensato: e se questo inizia a segnare davvero…?
Almeno gli va riconosciuto il fatto che non ha mai rotto le scatole!
…l incapacità e la sufficienza presuntuosa di Mar Tu sciello….l arrogante modesto e triste ci ha condannato alla retrocessione …
Alla retrocessione ci ha condannato la FAMILY BAND.. .Aprire gli occhi!!!!!!!!
Martuscello, sapeva già che comunque andava non aveva colpe, in quanto la Società si era presa la bega di affondare la baracca, per ricominciare da zero, i fatti ora sono evidenti. Inoltre, il nostro ben amato o guaglione nonostante tutto sapeva di avere la valigia pronta per una società come l’Inter, dove ora è portato come un re, potete vedere anche su i loro forum, rispettato tantissimo sia, naturalmente dal Spalletti ma anche da tutto l’ambiente con ottimi risultati. Quindi scordiamoci du passato e guardiamo avanti, una squadra nuova e per certi aspetti anche più bella a vedere e più competitiva, chiaramente da amalgamare piano piano, ma io sono contento di quello che abbiamo ora, ma non dimentico neanche degli errori, e comunque dagli sbagli si può e si deve migliorare.
Se si piglia gol anche da Marilungo e Gilardino siamo alla frutta. Conviene prende baracca e burattini, chiude bottega e andà a casa…..
Lo scorso anno siamo stati capaci di di non far rendere uno come Gilardino…