Di Gabriele Guastella
Quando ricevi un invito a cena tra amici fa sempre piacere, ma quando l’invito a cena è davvero particolare allora il piacere diventa immenso; perchè si sa che a tavola è sempre un piacere
Succede così che qualche giorno fa è arrivato un invito davvero particolare e la scoperta arriva proprio a tavola. “Seguo l’Empoli da sempre, con gli azzurri ci ho anche giocato sessanta anni fa in Serie C; seguo l’Empoli tutti i giorni con PianetaEmpoli, vediamoci a cena”. Invito ovviamente accettato, e cena programmata. Ed eccoci arrivati alla cena, con molta curiosità.
L’antipasto è servito: “Non mi interessa farmi pubblicità , resto anonimo ma sponsorizzo l’Empoli, perchè deve essere la squadra del futuro; il club che rispetta le regole, che non si vende e non cambia filosofia, avanti con i giovani come hanno fatto con me nel 1950”. Arriva il primo e la cena si fa interessante. “Ho giocato tanti e tanti anni fa con la maglia dell’Empoli – esordisce così l’ex azzurro – mi presero dal Monsummano dei miracoli, quello che faceva la Serie C e che giocava nello stesso campionato degli azzurri. Ero un giovane promettente, che si affacciava in una realtà che avevo già capito che negli anni sarebbe diventata importante per il panorama calcistico italiano. Lì trovai Anconetani (Romeo che dopo fece grande il Pisa, ndr) e Silvano Bini come dirigenti, una cittadina che sapeva come vivere il calcio, un ambiente sano e tranquillo… e vincente. Quello che ha fatto l’Empoli negli anni a seguire, e quello che sta facendo Fabrizio Corsi e l’Empoli attuale da oltre trenta anni ne sono un esempio incredibile”.
Arriva il secondo quando puntualizza… “Non sono un empolese, questo è chiaro, ma tifo per l’Empoli. Mi chiedo come si possa non tifare per l’Empoli e per gli azzurri, ecco questo lo devo proprio capire…” (chiaro riferimento a qualche empolese non tifoso, ndr). Ricordi che affiorano tra orgoglio ed emozione… “dal martedi al lunedi si viveva la città. Ritiro all’Hotel Tazza d’Oro, in pieno centro, tutti i venerdi prima delle partite. Io abitavo in Piazza della Stazione. La domenica si giocava, il lunedi a disposizione della squadra azzurra, il martedi tutti liberi, poi di nuovo dal mercoledi in campo per gli allenamenti… nel giro d’Empoli i maschi da una parte, le donne in direzione opposta, si facevano gli incontri, il gioco degli sguardi, ma rimaneva tutto lì, perchè ad Empoli si vive la vita, e tutto è a dimensione di uomo. Così il divertimento rimane sotto il giusto profilo, ed in campo si è professionisti dando il massimo e sorprendendo tutti…”
Arriva anche la frutta ed il dolce, cena ottima, allietata dall’allegra compagnia e da un signore con un grande stile di vita come lo è stato nel calcio; il racconto prosegue, sempre con la solita emozione. “Arrivai ad Empoli nell’estate del 1950, due anni con la maglia azzurra, due campionati di Serie C, il primo da protagonista, ma il secondo è stato memorabile, e alla fine anche se la mia esperienza con l’Empoli si è interrotta… la maglia, quella dell’Empoli, quella azzurra, me la sento cucita addosso, e quando scende in campo l’Empoli o lo vedo in tv, o lo ascolto alla radio, il cuore batte forte…”.
Poi si sgancia i primi tre bottoni della camicia ed ecco che spunta fuori un oggetto d’oro su di una collanina legata al collo… “ecco vedi, è sempre qui… campionato 1951/52; si arrivò secondi dietro al Cagliari che andò in Serie B, ma quell’anno l’Empoli fece una grande impresa. La FIGC decise di tagliare i gironi di Serie C, solo la seconda e la terza rimanevano in terza divisione nazionale, le altre tutte giù. Sembrava un’impresa impossibile… agli altri, non all’Empoli…”.
Bellissima storia, anche questo arricchisce il nostro orgoglio.
qui siamo in un altra realtà…bello.
…come avrei voluto esserci anch’io!!!
Diteci chi è??!!
Articolo capolavoro… Immenso Guastella… dai dicci chi è… 🙂
Brividi…Complimenti
Empoli in the hart: Forever!
Forza Magico Azzurro!!!!
Bellissimo articolo che deve inorgoglire tutti i tifosi dell’Empoli. Lo ripeto fino alla noia e non mi stancherò mai di dirlo, EMPOLI ISOLA FELICE DEL CALCIO ED IO SONO FIERO DI TIFARE EMPOLI!
questo potrebbe essere un bel gioco…..indovina l azzurro…….
Ma soprattutto allora ci potevano essere tante realtà come Empoli … poi sono arrivati i soldi tantissimi soldi nel mondo del pallone e in tanti hanno fatto boom !!!
Dici Empoli dici calcio gioco di squadra …
Ora siamo unici …
…dacci qualche imput. Difficile indovinare solo con questi dati. Capisco che vuole rimanere anonimo ma per noi tifosi/storici/amarcordiani è un problema rimanere all’asciutto…;-)
prendiamo spunto da questo articolo perche’ in questo ultimo periodo mi sembra che molti di noi empolesi o non lo siano o si siano ubriacati se non peggio………… capiamo la ns. realta’ che cosi’ facendo moro o vecino ci saranno utili………. basta smettiamola
Che bellissima storia.