L’Empoli riprende il suo cammino verso il sogno Serie A da La Spezia. Campo difficile, da sempre. Lo fa in un momento complicato per il Paese e nella tristezza di uno stadio vuoto. Comprensibile. Anche se le immagini che abbiamo visto martedì sera nel dopo gara della Finale di Coppa Italia ci pongono più di un interrogativo,più di una domanda e ci lasciano molte perplessità oltre che tanta ipocrisia.
La FIGC ha elaborato un protocollo frutto di molti compromessi – e si vede – in bilico tra le necessità di riportare il calcio giocato negli stadi e la tutela della salute dei tesserati e dei tifosi. Operazione difficilissimi e dagli esiti improbabili, tanto che si sta pensando di metterci mano prossimamente. Insieme a molte cose di dettaglio ci sono però troppe disposizioni che si prestano ad interpretazioni variabili, senza un preciso disposto che ne disciplini l’attuazione in modo oggettivo. Tra queste ci sono anche quelle che riguardano noi della stampa. E’ chiaro che le interviste post gara in presenza dei tesserati delle società sono impossibili: a noi viene offerta la sola possibilità di presentare le domande scritte all’ufficio stampa che farà da tramite girandoci poi il materiale. Per quanto riguarda invece la partita, la stampa è ammessa nel numero massimo di 10 giornalisti totali, per ogni singolo incontro. Stesso discorso per i fotografi che, comprensivi dei due ufficiali della società, di quello della Lega, sono ammessi in numero massimo 10.
Il lavoro degli Uffici Stampa diventa difficile: a chi concedere l’accredito? Come operare una scelta? Sulla base di quali criteri?
Alla prima uscita siamo stati sfortunati perché l’Ufficio Stampa dello Spezia non ci ha concesso l’accredito, motivandolo con la grande richiesta che ha avuto da parte degli Organi di stampa nazionali visto che questa gara, in quanto prima, molto appetibile. Di fatto l’unico “organo” che potrà fare da occhi e da orecchi per Empoli è il nostro ufficio stampa. Scelta legittima ma difficilmente comprensibile quella di privilegiare gli Organi di stampa così detti nazionali rispetto alle testate della squadra avversaria che sono presenti in tutto il corso della stagione. Peccato! Non ci resta che augurarci che le cose – come si vocifera – cambino e rendano meno complicato il lavoro di tutti….. e magari che piano piano anche gli spalti tornino a vedere la gente, elemento imprescindibile perché il calcio sia tale e anche perché crediamo che i tifosi stiano meglio su una tribuna che per le strade o a fare il bagno nelle fontane della città.
A Spezia ci sarà invece il nostro fotografo Massimiliano Ciabattini che, come sempre, ci racconterà la gara con le sue immagini. Buon lavoro!
Ad maiora!