Sono già passati undici anni da quel giorno, un giorno magico, un giorno atteso da tutti per tanto, tanto tempo. Un giorno che per chi lo ha vissuto rimarrà sempre nel grande album dei ricordi, un po’ come la finale di Modena con il Como, la trasferta di Cremona, quella di Firenze nel ’97 o come la finale playout con il Vicenza. Purtroppo di quel giorno non si potranno fare celebrazioni per il risultato sportivo.

Zurigo, la vicina lontana Europa. Fin dal momento in cui l’Uefa venne conquistata il primo pensiero andò subito sulla prima storica trasferta. Dove? Certo la scelta a livello di fantasia era ampia, una scelta poi ristretta da una sorta di mini raggruppamento che ci permetteva di poter trovare la Turchia, la Finlandia, il Belgio o la Svizzera. L’urna decise che sarebbe stata Zurigo, chilometricamente parlando più vicina di tante trasferte al sud fatte più e più volte. Arrivò la gara di andata, l’Empoli vinse 2-1 al Castellani tra gioia e rabbia per quel gol subito che avrebbe potuto complicare la gara di ritorno.

La gara di ritorno inziò diversi giorni prima con la macchina organizzativa che si mise in moto in maniera esemplare. Lunghe code al Centro di Coordinamento per acquistare il tagliando d’ingresso, tanti pullman ma anche treno (chi scrive si affidò proprio alle rotaie) ed auto. Anche la Società si mosse davvero bene ospitando gli addetti ai lavori sul proprio volo charter. Per molti fu una notte insonne, la magia di quella sera ancora la ricordiamo, l’Empoli era in Europa, la prima trasferta internazionale ufficiale. Circa 1500/1600 cuori azzurri invasero pacificamente la bella città svizzera, sede della Fifa. Un ora prima della partita, intorno alle 17:00, i tifosi azzurri erano già tutti dentro, nella curva riservata, a respirare un clima davvero incredibile ed unico. Sciarpate, cori, striscioni goliardici (come non ricordare “a voi le svizzere a noi le bistecche”) e tanta tanta gioia in cuore. La partita andò male, un 3-0 secco da parte dello Zurigo anche se in mezzo venne annullato un gol buono a Marianini che ci avrebbe permesso in chiusura di primo tempo di andare sull’ 1-1.

L’Empoli uscì e per i tifosi azzurri, seppur con un pizzico di dispiacere, non ci furono particolari drammi sul momento. Quella gara però segnò in maniera netta la stagione dell’Empoli che culminò con una retrocessione non pronostica da nessuno alla viglia. La gestione di quella partita fu drammatica, con ancora oggi le colpe a mo’ di scarica barile che passano da Cagni a Vitale, da chi l’avesse voluta giocare per vincere a chi invece la vide solo come un problema. A farne le spese però diversi calciatori che quella storica partita l’avevano guadagnata sul campo la stagione precedente. Chi quel giorno lo ha vissuto come noi, assieme alla squadra in hotel, ricorda bene volti ed espressioni dei più. Una bella pagina della storia azzurra ma anche una pagina che ha fatto e deve fare lezione, sempre, perché quando si dice che l’Empoli deve essere l’Empoli ci riferiamo anche a quella sera, quando non venne interpretato questo spirito. I risultati si videro….

 

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

8 Commenti

  1. quella partita su tutte deve sempre far riflettere su come la spontaneità degli uomini sia sempre meglio della ragione e dell calcolo su questioni in cui il calcolo poi c’entra poco…

    fu’ l’unico errore di Cagni schiacciare i cogli…. ai giocatori che ci tenevano (o spendere meno…) in favore della concentrazione solo sulla salvezza, risultato spogliatoio incaz…. a bestia retrocessione amara

    • ..amico dash….io la sapevo diversamente…la volontà di uscire non fu di Gigione.
      Di quella giornata la cosa che ricordo con più piacere, fin da quando uscì di casa, era la consapevolezza di portare il nome della mia città all’estero…anche se, sinceramente, ci toccò la meno estera di tutte…che palle.

  2. Bell’articolo, però Alessio pur benevolmente voglio fare un appunto a voi giornalisti. E’ mai possibile che ci sono voluti 11 anni per scrivere che in albergo c’erano le faccie tristi? Ora non voglio dire che ce lo dovevate spiattellare in diretta, ma un pochino prima? Quella stagioni sotto certi aspetti è stata come quella di 2 anni fa. Misteri, rigori sbagliati, parole, dicierie, son voluti retrocedere, si no, forse. Io credo che certe cose che solo voi giornalisti potete vedere e sapere andrebbero dette prima. Ci avete detto che l empoli di Martuscello giocava male dopo Palermo, prima era normale perchè inferiore alle altre. Ovviamente Alessio non mi riferisco solo a PE ma alla stampa locale in generale. Questo è il mio pensiero.

  3. fu’ ed e’ un errore , devi sempre mettere nell obbiettivo il primo della serie , il piu’ vicino , quello che arriva adesso e non quello che sara’ perche non sai come sara’ quando ci arrivi.
    Le motivazioni e l entusiasmo sopperiscono a tante cose….

  4. La lezione non e’ bastata xche l allontanamento di castagnetti e donnarumma e’ in pratica un errore im fotocopia di quell annata anche se con sfumature diverse anche se spero di sbagliarmi anche in quell anno li pur non giocando male i risultati non arrivavano e si creo un certo malumore nello spogliatoio dovuto al non far giocare la coppa achi l aveva conquistata evidentemente a volte bon si fa tesoro di quanto successo in passato e certi meccanismi oliati basta un niente x non farli funzionare.

  5. Ricordo ancora lo stesso articolo scritto un anno fa, per il decennale.
    Lo commentai lungamente ringraziandomù per lo spunto. Ora non sto a ripetermi.
    E’ stato bello andare in Europa a vedere l’Empoli e di questo ci sarà sempre da ringraziare.
    Certo però quando si fanno le cose tanto vale impegnarsi per farle per bene.
    Ora che ci penso mi scapperebbe di riscrivere tutta la spatafiatta dell’anno scorso.
    No, via, meglio di no.
    Però almeno una cosa la voglio ripetere: tutta la mia piena solidarietà a Davide Moro e Daniele Balli.

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