Nuovo giro, nuova corsa. A distanza di pochissimo tempo, visto il turno infrasettimanale, ecco una nuova puntata dei Più e Meno. Sul cammino dell’Empoli c’è stavolta l’Atalanta di mister Reja, che all’andata riuscì nell’impresa di battere gli azzurri al Castellani: sarà una gara tra due squadre che sembrano lontane dalla zona retrocessione e che quindi daranno vita a una partita interessante. Vediamo più nel dettaglio aspetti positivi e negativi di questa trasferta bergamasca, cominciando come di consueto dai Meno:
1) L’ATALANTA SQUADRA OSTICA PER IL SUO TIPO DI GIOCO
I nerazzurri abbinano qualità fisiche eccelse, soprattutto in difesa e a centrocampo, e velocità e tecnica in attacco. Squadra difficile da decifrare, perché composta per lo più da calciatori ben inseriti negli schemi di Reja e anche con una buona dose di esperienza in Serie A. Diamanti e Gomez posso rappresentare delle spine nel fianco per la nostra difesa.
2) LA DIFESA AZZURRA ORFANA DI COSTA
Le ultime partite hanno mostrato qualche incertezza in più della retroguardia azzurra: anche in un match con pochi tiri in porta da parte dell’avversario come quello contro l’Udinese, la linea difensiva non è stata perfetta come in altre circostanze. L’assenza di Costa si sente, soprattutto a livello di esperienza e di malizia.
3) SAPONARA NON ANCORA AL 100% DELLA FORMA
Il suo apporto, nella gara contro l’Udinese, non è stato quello solito. Sappiamo bene che Saponara sta lottando da molte settimane con la pubalgia e che sta tornando piano piano ai suoi livelli, ma il trequartista azzurro sembra non essere in grande condizione. Sperando inoltre che il rigore fallito non abbia intaccato il morale del campione azzurro.
Passiamo ora ai Più:
1) LA SQUADRA NON MOLLA MAI
Anche contro i friulani la squadra ha riproposto il solito calcio, fatto di palleggio e verticalizzazioni. Magari sarà stata una partita meno brillante delle precedenti, ma questa squadra non smette mai di crederci e di lottare: una riprova è data dal fatto che, al ’92, non si è accontentata di pareggiare ma ha cercato addirittura di fare il colpaccio.
2) GRANDI RISORSE DALLA PANCHINA
La mossa di mettere Bittante sulla fascia per disinnescare la tattica udinese si è rivelata prolifica: anche Levan è entrato bene nella gara, dando la dimostrazione che il mister può contare anche su di lui. Il mister ha a disposizione una rosa competitiva, anche negli interpreti che entrano a gara in corso: preziose risorse che potrebbero tornare utili anche domenica.
3) LA FACILITÁ DI SEGNARE, SOPRATTUTTO IN TRASFERTA
Se c’è una qualità indubbia dell’Empoli di questa stagione è la facilità di segnare, soprattutto quando si trova a giocare in trasferta. Considerando che solo a Frosinone non siamo riusciti a fare gol, questa arma è stata spesso decisiva per portare a casa punti preziosi. Maccarone e compagni sono in grado di mettere in difficoltà le difese avversarie e, rispetto al recente passato, sono molto più cinici sottoporta.
Simone Galli
Piú: l’Atalanta è talmente in forma che è riuscita anche a far resuscitare il Verona dai morti.
Mi risulta che nelle ultime 10 partite (compresa la coppa) abbiano perduto per ben 9 volte, segno che qualcosa si è rotto anche per le cessioni eccellenti di questo gennaio, approfittiamo e mettiamo fieno in cascina per chiudere definitivamente la pratica salvezza.
Saranno avvelenati, allora. quando un si vince da tanto si dà l’anima. Occhio a Diamanti, Borriello e Gomez.
E’ vero però una cosa è l’Atalanta in trasferta (che ha vinto se non sbaglio solo 2 volte e purtroppo anche con noi) e una cosa è l’Atalanta in casa dove ha sempre giocato bene spinta dal pubblico bergamasco. Partita difficile e ci vorrà un grande Empoli come quello che ha giocato nel secondo tempo con l’Udinese.
Concordo: E’ una partita importante, quella di domenica. Ma ancora di più lo sarà quella col Frosinone di sabato 13. Lì, se vinci, sei salvo matematicamente.